Papa incontra la scuola: 'È più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca'
Data: Domenica, 11 maggio 2014 ore 08:30:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
Città
del Vaticano. "Amo la scuola perché
ci educa al vero, al bene e al bello. L'educazione non può essere
neutra. O è positiva o è negativa; o arricchisce o impoverisce; o fa
crescere la persona o la deprime, persino può corromperla.
Nell'educazione è sempre più bella una sconfitta pulita che una
vittoria sporca. Questo ci farà bene per la vita. La missione della
scuola è di sviluppare il senso del vero, del bene e del bello. E
questo avviene attraverso un cammino ricco, fatto di tanti 'ingredienti".
Sono le parole di Papa Francesco in occasione dell'incontro con il
mondo della scuola italiana. In occasione di questo evento, ballerini e
ballerine si sono esibiti davanti al Pontefice e ai cardinali, oltre
che alle migliaia di persone in piazza, e alcuni attori, fra cui Giulio
Scarpati, hanno recitato dei brani ad hoc.
"Perché amo la scuola? Proverò a dirvelo - ha spiegato - Io ho
l'immagine del mio primo insegnante, che mi ha preso a sei anni, mai ho
potuto dimenticarla. Sono andato a trovarla durante tutta la vita, fino
a che non è morta. Amo la scuola perché è sinonimo di apertura alla
realtà. Almeno così dovrebbe essere! Non sempre lo è, e allora vuol
dire che bisogna cambiare un po' l'impostazione. Andare a scuola
significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei
suoi aspetti, delle sue dimensioni. Questo è bellissimo!". "Nei primi
anni si impara a 360 gradi - ha proseguito - poi piano piano si
approfondisce un indirizzo e infine ci si specializza. Ma se uno ha
imparato a imparare - questo è il segreto - questo gli rimane per
sempre, rimane una persona aperta alla realtà! Questo lo insegnava
anche un grande educatore italiano, che era un prete: Don Lorenzo
Milani". "E gli insegnanti sono i primi che devono rimanere aperti alla
realtà - ha aggiunto ancora Bergoglio -. Ho sentito le testimonianze
dei vostri insegnanti, con la mente sempre aperta a imparare! Sì,
perché se un insegnante non è aperto a imparare, non è un buon
insegnante, e non è nemmeno interessante; i ragazzi capiscono, hanno
'fiuto', e sono attratti dai professori che hanno un pensiero aperto,
'incompiuto', che cercano un 'di più', e così contagiano questo
atteggiamento agli studenti. Questo è uno dei motivi per cui amo la
scuola". E la scuola e la famiglia sono complementari.
"La scuola è un luogo di incontro. Si incontrano i compagni; si
incontrano gli insegnanti; si incontra il personale assistente - ha
spiegato il Papa - I genitori incontrano i professori; il preside
incontra le famiglie, eccetera. E' un luogo di incontro. E questo è
fondamentale nell'età della crescita, come complemento alla famiglia.
La famiglia è il primo nucleo di relazioni: la relazione con il padre e
la madre e i fratelli è la base, e ci accompagna sempre nella vita. Ma
a scuola noi 'socializziamo': incontriamo persone diverse da noi,
diverse per età, per cultura, per origine". Per Papa Francesco "la
scuola è la prima società che integra la famiglia. La famiglia e la
scuola non vanno mai contrapposte! Sono complementari, e dunque è
importante che collaborino, nel rispetto reciproco. E le famiglie dei
ragazzi di una classe possono fare tanto collaborando insieme tra di
loro e con gli insegnanti. Questo fa pensare a un proverbio africano
tanto bello: 'Per educare un figlio ci vuole un villaggio'. Per educare
un ragazzo ci vuole tanta gente, ci vogliono tutti". "Vi piace questo
proverbio africano, vi piace? - ha chiesto alla folla - Diciamolo
insieme". Sono state 300mila le presenze registrate questo pomeriggio
in Piazza San Pietro e nelle vie limitrofe in occasione dell'evento 'La
Chiesa per la scuola'.
Superato anche il numero previsto dei pullman attesi nella Capitale,
che hanno raggiunto quota 2000. Lo ha reso noto il Campidoglio,
specificando che i mezzi privi di permesso sono stati autorizzati a far
scendere i passeggeri nelle vicinanze dell'evento, ma a debita
distanza, per poi rientrare negli stalli dove hanno potuto registrarsi
e pagare il pedaggio di ingresso. Durante la giornata sono state messe
a disposizione dalla protezione civile 800mila bottigliette d'acqua. A
partire dalle 17.30 circa inizierà la fase di deflusso. Tutte le
operazioni sono state presidiate da 430 uomini e donne della protezione
civile capitolina e dagli oltre cento agenti della polizia locale di
Roma Capitale.
LaPresse.it
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