10 maggio - Papa Francesco incontra la scuola
Data: Martedì, 29 aprile 2014 ore 07:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Nel pomeriggio di sabato 10 maggio si svolgerà a Piazza San Pietro l’incontro plenario della scuola con Papa Francesco. Tutte le componenti istituzionali e associative della scuola pubblica statale e paritaria, della formazione professionale, saranno presenti per ascoltare la parola del Papa e per richiamare l’attenzione del Paese sull’importanza della scuola nella società e per sollecitare una pronta risposta all’emergenza educativa che si amplifica sempre più. Una serie d’incontri preparatori, seminari e dibattiti stanno accompagnando l’ormai prossimo evento, che vede protagonisti accanto agli studenti anche i docenti, i dirigenti e i genitori.

L’attenzione che il nuovo Governo ha dimostrato verso la scuola è stata accolta come un elemento di positività e si auspica che i benefici di tale interessamento e dichiarata priorità siano efficaci e produttivi per quel tanto atteso rinnovamento nella didattica, nella metodologia, nel rendere la scuola funzionale ai bisogni dei ragazzi di oggi, anche grazie al corretto uso dei nuovi strumenti di comunicazione.
Al centro del rinnovamento della scuola dovrà essere sempre indirizzato allo sviluppo e alla crescita integrale della persona dell’alunno, che a scuola apprende come “diventare uomo”, aprendo gli occhi al Vero e proiettando l’attenzione verso la ricerca dei valori e dell’Assoluto.

La collaborazione con le famiglie è quanto mai indispensabile per attivare una reale convergenza educativa, espressione di un’alleanza e di un patto che mette al centro l’educazione e la formazione. Si applica in tal modo l’art. 30 della Costituzione che assegna ai genitori il “dovere e il diritto di mantenere, istruire, ed educare i figli”.
Le scelte politiche e amministrative dovrebbero mettere al primo posto l’investimento per la scuola, garanzia di successo e di futuro per la comunità cittadina e per le giovani generazioni.
L’educazione cattolica è una delle sfide più importanti della Chiesa. "Educare - dice il Papa - è un atto d’amore, è dare vita. E l’amore è esigente, chiede di impegnare le migliori risorse, di risvegliare la passione e mettersi in cammino con pazienza insieme ai giovani".

Competenza e umanità costituiscono il fondamento della scuola, intesa come luogo e comunità di crescita e di formazione. La coerenza è, infatti, un fattore indispensabile nell’educazione dei giovani e la presenza di modelli significativi testimonia i valori, che vanno insegnati con l’esempio, ancor più che con le parole.
L’uomo, che oggi è spesso considerato “nient’altro che il risultato dell’evoluzione cosmica e biologica” e che ritiene la” conoscenza scientifica” come l’unica forma di conoscenza del nostro essere, nell’approccio al processo educativo sollecita che il ruolo del docente, oltre che di “maestro-testimone di valori”, sia anche "animatore culturale, in una visione sempre più meccanicistica dell’apprendimento".

Certamente Papa Francesco nell’incontro plenario della scuola italiana riproporrà il valore del dialogo e dell’interazione con la cultura contemporanea, la preparazione dei formatori, e solleciterà le istituzioni educative cattoliche a non isolarsi dal mondo, ma che sappiano dialogare e interagire con la società nella ricerca del bene comune.
L’educazione è un cantiere aperto ed oggi più che mai "occorre incentivare ulteriormente questo impegno a tutti i livelli e rinnovare il compito di tutti i soggetti che vi sono impegnati, nella prospettiva della nuova evangelizzazione".
L’incontro dell’identità cattolica con le altre anime della società multietnica e multiculturale costituisce oggi una sfida che merita una vittoria. Trasmettere e testimoniare valori è oggi, più che mai, un impegno che coinvolge tutti gli operatori scolastici, attori nell’aeropago delle culture attuali.

La presenza in Piazza San Pietro di una qualificata rappresentanza delle scuole cattoliche pone all’attenzione delle Istituzioni e del Governo il problema delle scuole paritarie, molte delle quali sono costrette a chiudere per mancanza di sostegni economici, dovendo sostenere ingenti spese e tutte a carico delle famiglie.
Negli anni della Costituzione repubblicana le diverse proposte di effettivo riconoscimento del "servizio pubblico" della scuola paritaria hanno sempre trovato ostacoli e atteggiamenti d’ideologica prevenzione, che oggi non trovano giustificazione alcuna.
Il servizio "pubblico" che svolgono le scuole cattoliche merita rispetto e sostegno e le famiglie che esercitano la libertà di scelta educativa hanno il diritto del medesimo trattamento e quindi non dovrebbero essere gravati di una doppia spesa, ma beneficiare degli opportuni contributi che, a conti fatti, sono inferiori a quanti lo Stato spende per le scuole statali.

Negli incontri promossi dal Forum delle Associazioni familiari, dalle consulte diocesane sulla scuola e per la cultura sono stati affrontati i temi della parità ed in particolare è stata avanzata la proposta di utilizzare il "costo standard" per alunno come unità di misura dei finanziamenti da assegnare alle scuole pubbliche, statali e paritarie.
Se è vero che l’azione educativa è tanto più efficace, quando si lavora in rete, anche tra le scuole statali e paritarie occorrerebbe instaurare un rapporto di cooperazione e di sinergia, nel comune intento di conseguire livelli di qualità e di eccellenza del sistema scolastico.
Il clima di rilanciata fiducia nei confronti dell’identità storico-culturale della scuola cattolica consente di seguire nuove strade per vedersi riconosciuta una completa parità, anche economica, così da essere messe sullo stesso piano delle scuole statali e di poter competere dal punto di vista della qualità dell’offerta formativa.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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