La scuola sciopera e boicotta i quiz Invalsi il 6, 7 e 13 maggio
Data: Venerdì, 25 aprile 2014 ore 08:00:00 CEST Argomento: Comunicati
La scuola
sciopera e boicotta i quiz Invalsi il 6 e il 7 maggio (infanzia e
elementare) e il 13 maggio (media e superiore) con manifestazioni
provinciali. Dal 6 al 13 maggio si ripeterà il rito
distruttivo e insensato dei quiz Invalsi, reiterati malgrado il loro
fallimento acclarato. E che l’Invalsi sia inutile e dannoso non è solo
l’opinione dei COBAS che hanno sempre denunciato e combattuto la
scuola-quiz, ma ora è addirittura l’ammissione dei nostri principali
avversari in questa battaglia culturale e sindacale, e cioè la
Fondazione Agnelli, finora protagonista dell’infatuazione "invalsiana".
E’ esplosa negli ultimi mesi una furiosa diatriba per la gestione
dell’Invalsi tra l’apparato ministeriale e le strutture legate alla
Fiat e ad altre aziende, che tanto hanno brigato per imporre nella
scuola la valutazione mediante quiz.
E proprio quegli ambienti industriali sostenitori
dell’aziendalizzazione della scuola, hanno scaricato ogni
responsabilità per l’infimo gradimento dei quiz sul MIUR, accusato di
essere il responsabile del tentativo di collegare premi e punizioni per
i docenti ai risultati dei quiz, provocando così il rifiuto di
essi: tentativo confermato dalla neo-ministra Giannini che ribadisce
come, senza le punizioni per le scuole e per i docenti i cui studenti
vanno male alle prove, i quiz siano un gioco inutile. Ora che
l’ammissione della fallimentare scuola-quiz viene anche dai principali
promotori di essa, ci auguriamo che docenti ed Ata colgano in massa
l’occasione che i COBAS forniscono con gli scioperi durante le prove
Invalsi, il 6 e 7 maggio per la scuola dell’infanzia e per le
elementari e il 13 maggio per le medie e le superiori per dare, insieme
a studenti e genitori, il colpo decisivo alla traballante baracca
Invalsi e alla funesta scuola-quiz.
Però in queste settimane il nuovo Grande Imbonitore, quel Renzi che ha
già superato il maestro Berlusconi nell’arte di vendere fumo, dopo
essersi impegnato a parole per restituire dignità e finanziamenti alla
scuola pubblica ha rivelato attraverso le parole della ministra
Giannini le vere intenzioni del governo, oltre al rilancio della
scuola-quiz: aumentare i finanziamenti per la scuola privata e
realizzarne la “piena eguaglianza” con la pubblica; tagliare un anno di
scolarità e quindi un’altra cospicua parte di spese per l’istruzione,
già ridotte del 30% negli ultimi 20 anni; cancellare gli scatti di
anzianità e bloccare per altri sei anni i salari nella scuola e in
tutto il PI.
Gli scioperi sono dunque promossi anche per restituire a docenti ed Ata
gli scatti di anzianità e 300 euro mensili di aumento come parziale
recupero del salario perso negli ultimi anni, per dire NO ai soldi alle
scuole private, alla riduzione di un anno della scolarità, ai BES, alle
classi-pollaio; per massicci investimenti nella scuola pubblica, per
l’assunzione stabile dei docenti ed ATA precari e la definitiva
garanzia del mantenimento del ruolo docente per gli "inidonei", per il
pensionamento immediato dei Quota 96. Durante gli scioperi si
svolgeranno manifestazioni provinciali.
Piero Bernocchi portavoce
nazionale COBAS
cobas.comitati.di.base.scuola@gmail.com
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