
Web, Usa cedono controllo su domini Entro 2015 'governance globale'; risposta Usa a scandalo Nsa
Data: Lunedì, 17 marzo 2014 ore 06:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
WASHINGTON - Il governo
degli Stati Uniti ha annunciato di essere pronto ad abbandonare il suo
ruolo centrale nell'assegnazione dei nomi e dei domini su internet, a
favore di una governance globale della rete. Un passo indietro che
rappresenta una svolta storica richiesta da tempo dall'Unione Europea.
Ma anche la risposta concreta da parte dell'amministrazione Obama alla
crescente preoccupazione al livello internazionale circa l'eccessiva
capacita' degli States di controllare la rete, soprattutto alla luce
dello scandalo dei programmi di sorveglianza di massa ad opera della
National Security Agency.
Il Dipartimento del Commercio Usa ha diffuso una dichiarazione con cui
si annuncia che entro il 2015 non intende avere piu' il ruolo centrale
nella gestione di Icann, un agenzia no profit che dal 1998 e' il
regolatore globale di Internet, responsabile della convalida nomi dei
domini. In questi anni, di fatto gli Stati Uniti decidevano
l'assegnazione dei nomi dei siti, come .com .gov e .org. A questo
punto, entro il settembre dell'anno prossimo, gli Stati Uniti daranno
al via a un processo condiviso per creare una nuova struttura di
controllo, in collaborazione con altre realta' globali.
L'idea, ha spiegato il dipartimento del Commercio, è quella "di
sostenere e rinforzare il modello di una governance globale di
internet". "E' arrivato il momento di avviare un processo di
transizione", ha dichiarato il segretario aggiunto Lawrence Strickling.
La decisione del governo Usa è stata accolta con soddisfazione
dall'Icann: "Invitiamo i governi, il settore privato, la società civile
e le organizzazioni coinvolte in internet di tutto il mondo ad unirsi a
noi per attuare questa fase di transizione", ha detto il presidente
Fadi Chehade. "Tutte le parti interessate meritano di aver voce in
capitolo allo stesso modo nella gestione e nella governance di questa
risorsa globale".
La prima tappa di questa fase di trasformazione sara' il prossimo
meeting di Icann, a Singapore, il prossimo 23 marzo. Tuttavia, questa
apertura non piace a pezzi importanti dell'impresa americana, ma anche
ad alcuni esperti della rete, preoccupati dal fatto che dare un maggior
ruolo a Paesi come la Russia e la Cina nella regolamentazione del web,
potrebbe portare a una minore liberta' e a una maggiore censura ai
danni della liberta' d'espressione. E c'e' chi gia' parla del rischio
di una 'balcanizzazione' del web. Secondo il piano dell'amministrazione
Obama, la nuova governance dovrebbe invece assicurare che l'Icann
rimanga un ente libero dal condizionamento dei governi, in grado di
garantire una rete aperta, accessibile, ma allo stesso tempo sicura e
stabile. E dalle prime reazioni, pare che i big della Silicon Valley
siano pronti ad appoggiare questa svolta, considerandola ormai
inevitabile dopo lo scoppio dello scandalo Datagate. In gioco c'e' la
credibilita della rete nei confronti de pubblico, un obbiettivo dal
valore non negoziabile.
Marcello Campo
Ansa.it
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