Presidi 'S-CANCELLATI (!)'
Data: Sabato, 15 marzo 2014 ore 08:00:00 CET
Argomento: Redazione


La preside Simonetta Calafiore ha scritto una lettera al Direttore generale degli ordinamenti del Ministero, dott.ssa Carmela Palumbo, evidenziando come la schizofrenia ministeriale e burocratica, quasi una "sagra delle incoerenze", non ha confini. Un dirigente scolastico che ha tutti i titoli per dirigere qualsiasi tipo di scuola, dopo l'omologazione dei ruoli e l'unificazione della "dirigenza", viene di fatto escluso dal compito di "presidente" delle commissioni degli esami di maturità.

Il compito del presidente di commissione agli esami di stato è indubbiamente carico di responsabilità, ma nello stesso tempo dovrebbe essere coniugato con una dimensione di attenzione educativa agli studenti che affrontano la prova, garantendo regolarità nelle prove, ma ancor più serenità organizzativa ai lavori dell'intera commissione.

Anche i dirigenti degli istituti di primo grado, provenienti e abilitati alle discipline del secondo grado, se in servizio hanno facoltà di fare il presidente, ma se vanno in pensione, sono esclusi da tale servizio, pur avendolo svolto negli anni precedenti con tanta competenza e professionalità.
Tutti i funzionari restano perplessi dinnanzi a tali scelte, ma il modello predisposto dal Ministero non prevede la voce da siglare per inserire i dati.

Dopo tanti anni di generoso e lodevole servizio, di donazione alla scuola e all'educazione dei giovani, vedersi "scancellati (!)" dagli elenchi del ministero, "scartati", "rottamati" come persone poco utili, produce una grande sofferenza e un reale disagio.
Perché non utilizzare come risorsa la competenza e la professionalità acquisita nell'essere guida e tutor dei nuovi dirigenti, che spesso vivono l'ansia dei contenziosi e perdono di vista la qualità della didattica e dell'organizzazione scolastica, "per paura di sbagliare".

Diceva il Ministro Berlinguer che a scuola tutto si può fare, basta volerlo e che non sia espressamente vietato. Perché non mantenere il dinamismo operativo della scuola attiva e restare ingessati e sottomessi al pesante masso della burocrazia amministrativa che soffoca il respiro della vita e rende la scuola sterile e asfittica.

Non come gli anziani "laudatores temporis acti", ma come persone, che hanno ancora entusiasmo e forza di donare alla scuola e ai giovani la ricchezza di esperienze e di attenzioni educative, anche i dirigenti in pensione possono essere valorizzati come "risorsa" per una scuola di qualità protesa al miglioramento e alla crescita.

Il nuovo Ministro, Stefania Giannini, che valorizza le eccellenze e guarda con entusiasmo la scuola nella ricchezza delle sue potenzialità, saprà bene cogliere il valore dei dirigenti in pensione da valorizzare e potenziare.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it





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