AetnaNet - Ecco la statua di Steve Jobs che non piace alla Rete

L’opera dell’artista serbo Dragan Radenovic, scelta dai manager Apple, sarà installata a Cupertino - MILANO - Una statua all’interno del quartier generale di Apple dedicata al suo fondatore Steve Jobs. È stato svelato nei giorni scorsi a Belgrado il modello in scala della scultura, scelto tra diecimila proposte, che la Mela morsicata intende installare a Cupertino, in California. Le immagini apparse in Rete, tuttavia, hanno fatto storcere il naso a molti.
«PESSIMA» - La statua è composta da una colonna di metallo in cima alla quale è posizionato un busto di Steve Jobs. Ai lati ci sono i numeri binari “1” e “0” e alcune lettere in cirillico. L’artista serbo Dragan Radenovic (noto per le sue opere dedicate a personaggi illustri tra i quali Nikola Tesla, Winston Churchill e Grace Kelly), spiega che Apple ha scelto questo progetto per lo stile «imperfetto» e materico. Lo stesso Jony Ive avrebbe giudicato molto positivamente la scelta. A tratti, la scultura ricorda le opere in bronzo dell’artista svizzero Alberto Giacometti. Ciò nonostante, la Rete non sembra apprezzare. Sui social network e nei forum di discussione sono in molti a bollare la scultura come «orrenda», «terribile», «per nulla rappresentativa», «pessima». Il modello arriverà nelle prossime settimane in California. Se approvato, la statua verrà installata presso il nuovo campus di Cupertino una volta ultimata.
FINCHER - Nel frattempo è trapelata la notizia che il regista David Fincher (The Social Network, House of Cards), sarà dietro la macchina da presa per un biopic su Steve Jobs. Al lavoro sulla sceneggiatura del film c’è Aaron Sorkin (West Wing, The Social Network, The Newsroom). Il progetto - ancora senza un titolo - si basa sulla biografia di Walter Isaacson, Steve Jobs (l’unica autorizzata da Jobs in persona), i cui diritti sono stati acquistati dalla Sony nel 2011. Il film dovrebbe andare in lavorazione a fine anno. Lo scorso novembre era uscito «Jobs» con Ashton Kutcher che al botteghino, tra i fan e i critici, aveva avuto un’accoglienza assai tiepida.

Corriere.it