Autonomia e valutazione: le richieste di DiSAL al Ministro
Data: Giovedì, 27 febbraio 2014 ore 18:34:21 CET
Argomento: Sindacati


1.      Piena autonomia degli istituti scolastici e libertà di scelta educativa per le famiglie
La autonomia della scuola è lo strumento perché siano salvaguardati ed incrementati momenti di educazione. Cominciando, ad esempio dall'autonomia finanziaria con l’assegnazione annuale di un budget complessivo, a tutte le scuole statali e non statali, su parametri fissi omnicomprensivi senza vincoli di destinazione con il quale ogni scuola provveda alla realizzazione dell’offerta formativa con un severo controllo annuale sull’utilizzo delle risorse assegnate.
2.      Dirigenti come veri professionisti
Riprendere una seria politica di assunzione di dirigenti scolastici, attuando, nell’immediato, un reclutamento per la copertura dei posti da dirigente scoperti, scorrendo le attuali graduatorie regionali e garantire, successivamente, regolari fasi di  reclutamento e di successiva formazione, con un anno di prova al termine del quale verificare l’attitudine della persona alla direzione di una scuola e prepararsi poi ad modello di reclutamento diretto da parte di ciascuna istituzione scolastica autonoma, come avviene in molti Paesi del nord Europa. Nel breve periodo è necessario eliminare l’enorme numero di scuole in reggenza (attualmente circa 1.200 istituti scolastici) dando stabilità di direzione alle scuole.
3. Attento dimensionamento degli istituti scolastici
Stabilizzare il dimensionamento degli istituti e scolastici attorno al numero di  900 alunni per salvaguardare una direzione educativa delle comunità scolastiche, contrastando la tendenza ad identificare la direzione di scuole con i modelli della dirigenza degli altri uffici dell’amministrazione pubblica.
4. Potenziamento del rapporto scuola-lavoro per il II Ciclo
Sostenere forme di apprendistato, di alternanza scuola e lavoro con durata significativa per ciascun a.s. in istituti tecnici e professionali, l’obbligo alle aziende per stages di tirocinio formativo con corrispondenti agevolazioni fiscali e prevedere un fondo nazionale imprese-scuole .
5. Valutazione esterna delle scuole
Senza valutare quel che si fa è impossibile migliorare. Le più recenti ricerche mostrano che i Paesi nei quali sì rilevano livelli di apprendimento più elevati, dove il tasso di dispersione scolastica è più basso ed il tasso di occupazione più elevato e, in generale, dove la qualità del sistema formativo è migliore sono quelli in cui le scuole godono di ampia autonomia e vi sono consolidati processi di valutazione di sistema. L’azione del valutare rappresenta, dunque, uno strumento per favorire, nelle scuole, esperienze di educazione alla libertà ed alla responsabilità, di tutti e di ciascuno. L’emanazione del D.P.R. 28 marzo 2013 n. 80 “Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione” costituisce oggi una buona opportunità per chi è realmente interessato a costruire percorsi di valutazione, nel confronto, anche, con i corrispondenti modelli scolastici europei ed internazionali.
      6. Valorizzazione del contributo delle Associazioni professionali e delle realtà culturali ed educative
L’espressione libera dei soggetti nella scuola italiana si realizza anche sostenendo il protagonismo ed il coinvolgimento nei tavoli di lavoro ministeriali e regionali delle Associazioni professionali e delle libere aggregazioni culturali, di cui è ricco il mondo scolastico, che rappresentano idealità, creatività e raccordo capillare con le componenti scolastiche.
Progettare lo sviluppo del sistema scuola significa in sintesi ripensare come immaginare l’incremento di quel ‘capitale’ prezioso che è l’umano: il capitale umano . È una questione decisiva. Ed è una responsabilità di tutti. Diceva Hanna Arendt “L’educazione è il luogo dove capiamo se amiamo veramente il mondo al punto di assumercene la responsabilità”.
Ministro, siamo disposti a questa responsabilità. Lei ci sta?
Milano, 23.02.2014

Ezio Delfino
presidente DiSAL – Dirigenti scuole autonome e libere





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