Addio Carla Accardi... poetessa dell’astrattismo
Data: Martedì, 25 febbraio 2014 ore 08:30:00 CET
Argomento: Redazione


All’età di 89 anni ci ha lasciato Carla Accardi. E’ morta a Roma improvvisamente, a seguito di un malore.
Carla Accardi è stata la protagonista femminile, in assoluto, dell’astrattismo italiano; sin dal ’47 è entrata a far parte dell’avanguardia italiana. Diede vita al Gruppo FORMA 1 dell’avanguardia romana, assieme ad artisti di rilievo internazionale come Sanfilippo, Consagra, Perilli, Attardi, Turcato e altri.
La sua pittura si è sempre avvalsa di una ricerca quasi geroglifica dell’astrattismo; come se le sue composizioni fossero il surrogato di una meta-scrittura ispirata. La sperimentazione di diverse tecniche di materiali, sia nel colore che nel supporto, hanno nel tempo dato originalità e innovazione alla pittura astratta. Quel gioco magico di pieni e di vuoti, scanditi con contrasti cromatici vivi e spesso stridenti, ha dato vita ad un’infinita possibilità di temi e di varianti creative.
La sua pittura ha sintetizzato l’idea del segno, portandosi man mano verso strutture libere e decorative, intessendo un linguaggio pittorico fatto di intrecci simili a geroglifici della modernità.
Le forme astratte ora circolari, ora intessute a serpentina, ora interrotte e spezzate, con stenografie pittoriche incastrate l’una su l’altra o sovrapposte, sono sempre scandite con colori accesi in perfetto contrasto e relazione con lo sfondo del quadro. Altre composizioni si alleggeriscono in un monocromatismo essenziale di sapore primitivo. Guardando le opere dell’Accardi pare quasi di assistere ad un simbolico relazionarsi tra colore e fondo come se i pieni e i vuoti fossero continuamente interscambiabili fra loro, nel mimetico sguardo percettivo. C’è sempre una infinita possibilità di lettura nelle sue opere, che mai vengono a fissarsi in una ripetizione manierata. Anzi, tali creazioni astratte sembrano non esaurirsi mai in uno squisito susseguirsi di alternanze magiche di segni e tracce, percorribili con lo stupore dello sguardo.
Fra schemi immaginari ricchi di colori, di forme aperte e chiuse, di ghirigori svolazzanti e matasse serpeggianti sulla superficie della tela, Carla Accardi ci presenta un mondo inesauribile e ricco, pulsante, gioioso, ludico, che respira e che vive di pura libertà d’invenzione. Il suo astrattismo è un immenso carnevale segnico ove un universo di cromatismi pare non placarsi mai, come l’irresistibile intreccio dei suoi arditi incastri ornamentali, che tanto fanno pensare - azzardando forse - ad un graffitismo poetico. Tale respiro è, a nostro avviso, fra le più alte libertà espressive che un artista abbia mai saputo raggiungere.
L’invenzione sconcertante delle forme, ove la pittura si sposa quasi per incanto con l’idea di un grafismo puro nella vitalità del segno, cattura il nostro sguardo in un caleidoscopico universo di sensazioni percettive.

Alfonso e Nicola Vaccari
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