Accanimento contro il personale non docente: Miur chiede restituzione delle somme relative alla 1a e 2a posizione economica
Data: Venerdì, 07 febbraio 2014 ore 12:05:47 CET Argomento: Sindacati
Anief: per
superare questa sottrazione illegittima a lavoratori che percepiscono
anche meno di mille euro al mese, abbiamo presentato al Senato un
apposito emendamento. E facciamo appello a tutte le forze politiche per
approvarlo. Qualora ciò non accadesse, ricorreremo al giudice del
lavoro: i diritti non possono essere calpestati con un colpo di spugna.
I timori dell’Anief erano fondati. E gli appelli dei giorni scorsi non
sono bastati. Il Miur ha inviato al Ministero dell'Economia una nota
attraverso cui inviata a procedere al recupero delle somme già
corrisposte con decorrenza settembre 2013, riguardante nuove
attribuzioni di posizioni economiche oppure quelle acquisite con
decorrenza settembre 2011. Dopo che gli stessi per accedervi si sono
sottoposti a un concorso pubblico e hanno ricevuto ordine di svolgere
mansioni aggiuntive.
"Facendo seguito alla pregressa corrispondenza e nelle more della
definizione dell'eventuale procedura di recupero del beneficio
economico acquisito con decorrenza settembre 2011 ed erogato nel corso
degli anni 2011 e 2012 - si legge nella nota Miur inviata al Mef - si
invita, comunque, a procedere al recupero delle somme eventualmente
corrisposte al personale interessato con decorrenza settembre 2013 sia
che si tratti di eventuali nuove attribuzioni, sia che si tratti di
somme corrisposte per posizioni economiche acquisite con decorrenza
settembre 2011".
Nei giorni scorsi il Ministro Carrozza aveva più volte rassicurato il
personale ATA, sostenendo che “possono stare tranquilli”. Ma erano solo
parole di circostanza. La realtà è che si stanno cancellando, con un
colpo di spugna, la prima e seconda posizione economica dell’articolo
2, commi 2 e 3 della sequenza contrattuale 25 luglio 2008, ottenute
attraverso una vera prova concorsuale. Somme, inoltre, che vanno a
integrare gli stipendi del personale ATA, tra i più bassi del pubblico
impiego. Basti considerare che un collaboratore scolastico al suo
stipendio iniziale percepisce la somma di circa 900 euro. Anief,
ricorda che oltre all’immediato danno economico, il personale
interessato subirà ripercussioni anche ai fini pensionistici. La somma
percepita con la posizione stipendiale contribuisce, infatti, sia alla
formazione dello stipendio che a quella della posizione contributiva.
Anche attraverso l’ultimo ‘Conto annuale’, realizzato dal Dipartimento
della Ragioneria Generale dello Stato, è emerso che dopo l’incremento
del 4,85% nel biennio 2006-2007 e del 3,20% in quello successivo, negli
ultimi anni le buste paga dei docenti e Ata della scuola si sono sempre
più “sgonfiate”; fino a ritrovarsi sotto la media dei dipendenti
pubblici dell’1,15% e addirittura di quasi quattro punti percentuali
rispetto all’aumento dell’inflazione registrato tra il 2007-2012
all’11,9.
“Anief ritiene irresponsabile chiedere la restituzione di somme –
dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo
Confedir – a dipendenti che per accedervi hanno superato un concorso
pubblico e che a inizio carriera guadagnano appena 900 euro al mese.
C’è da pensare che da parte dell’amministrazione ci sia un accanimento
verso la categoria, che continua ad essere assunta con il “contagocce”:
quest’anno appena 3.740 immissioni in ruolo, anche se i posti vacanti
erano 12mila”.
Per dare una risposta concreta al mantenimento di quanto già percepito
con le posizioni economiche, solo ventiquattrore fa l’Anief ha
presentato una proposta emendativa all’art. 1, comma 1, del DL n. 3,
pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 gennaio, che
“consentirebbe il riconoscimento stipendiale a eventi straordinari
riguardanti la dinamica retributiva quali quelli qualificati come
aumento stipendiale per gli anni 2011, 2012 e 2013”, e di “evitare la
restituzione di somme relative al beneficio della 1a e 2a posizione
stipendiale del personale ATA. Tale personale – si legge
nell’emendamento proposto dall’Anief - in virtù dell’attribuzione della
posizione economica, rispetto alle attività e mansioni espressamente
previste dall’area di appartenenza, ha svolto degli incarichi specifici
che, nell’ambito dei profili professionali, hanno comportato
l’assunzione di responsabilità ulteriori e dallo svolgimento di compiti
di particolare responsabilità, rischio o disagio, necessari per la
realizzazione del piano dell’offerta formativa, come descritto dal
piano delle attività”.
Qualora l’emendamento dell’Anief non venisse approvato, il sindacato
ricorrerà al Giudice del lavoro: per chiedere giustizia e rivendicare
il torto subito. Perché non è più tollerabile che lo Stato adotti delle
misure per fare cassa su dipendenti cui viene corrisposto uno stipendio
sempre più vicino alla soglia di povertà. Il personale Ata interessato
può scrivere a posizione.ata@anief.net.
Anief.org
|
|