MUSSOMELI NON E' COMUNE DI MONTAGNA
Data: Sabato, 23 aprile 2005 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


Il Tar: "Mussomeli non è Comune di montagna". 20 aprile 2005 da www.gds.it MUSSOMELI. (sg) Per Il Tar Mussomeli non può essere considerato Comune di montagna. La sentenza, arrivata ieri in Provveditorato, avrà effetti nella formulazione delle graduatorie per l'assegnazione provvisorie di cattedre vacanti. Chi, insomma, ha insegnato e insegna tuttora a Mussomeli non vedrà raddoppiato il punteggio (da 12 a 24) proprio per effetto della sentenza del Tar che accogliendo il ricorso di una insegnante lo ha dichiarato paese di pianura. "Il deliberato del tribunale amministrativo - ha dichiarato il provveditore Antonio Gruttadauria - ci obbligherà a non assegnare la doppia valutazione non essendo Mussomeli comune di montagna". La vicenda, comunque, è da tempo al centro dei commenti dei docenti precari. "Tale supervalutazione - ha fatto rilevare Gerlando Firrera in una lettera nella quale si è fatto portavoce del malcontento di decine di insegnanti - è stata ampiamente discussa in Parlamento che, alla fine, ha decisa di reintrodurla per i prossimi due anni. Si è aperta una profonda discussione sulla validità giuridica di tale norma ed anche nella provincia nissena diversi insegnanti hanno fatto ricorso a vari tribunale (Tar, Cga, giudice del lavoro) per dimostrare, o tentare di dimostrare, che Mussomeli non ha le caratteristiche del paese montano, nonostante sia ubicato oltre 600 metri, caratteristica fondamentale perch‚ sia attribuita la supervalutazione. Si tratta di una guerra fra poveri - ha sottolineato Firrera - combattuta a colpi di planimetrie e di calcoli matematici. E' un susseguirsi di ricorsi, di sentenze e di appelli. Gli insegnanti di Mussomeli (provenienti anche dal capoluogo, da Gela e da Riesi) hanno operato una scelta consapevole andando ad insegnare in un paese dichiarato montano dallo stesso Csa. Chi risarcirà questi docenti dei loro sacrifici e dei soldi spesi per raggiungere un paese disagiato?. Tutto questo vociferare fa pensare ad un'ambigua macchinazione e speculazione sulla pelle dei docenti".





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