Giornata della memoria articolo del Terzo istituto Comprensivo Santa Lucia Siracusa
Data: Martedì, 04 febbraio 2014 ore 07:45:00 CET Argomento: Redazione
Il III Istituto Comprensivo "Santa Lucia"
di Siracusa, in data 27 gennaio 2014, ha celebrato la giornata della
memoria presso l’aula magna del Plesso "Ortigia", con la testimonianza
del rabbino Dario Israel Eliahu Sutter, Referente per la Sicilia
dell'UCEI Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità
Ebraica di Napoli per la Sicilia. Ha preso parte all’evento la docente
Deborah Lentini dell’INDA, che ha interpretato brani tratti dall’opera
di Primo Levi "Se questo è un uomo" e dal "Diario" di Anna Frank, e il
gruppo musicale dell’Istituto, diretto dalla Prof.ssa Olivia Giardina,
che ha suonato brani ebraici.
Il rabbino Dario Sutter ha evidenziato il fatto che la celebrazione di
questa tragedia storica assume un significato pregnante a Siracusa, in
quanto nella nostra città esisteva sino al 1492 una fiorente comunità
ebraica, costituita da 5.000 persone, le cui origini risalgono
probabilmente al terzo secolo. A Siracusa c'erano almeno due sinagoghe
che sono state localizzate sotto le chiese di San Filippo Neri e di San
Giovannello. I bagni rituali (miqweh), a 18 metri di profondità sotto
il residence "Alla Giudecca", dove personalmente ho incontrato il
rabbino in occasione di un seminario tra i rappresentanti delle tre
religioni monoteiste sul tema del perdono, sono gli unici visitabili in
Sicilia e si trovano in via Alagona, tra la Rua de li Bagni e la Rua
della Moschita. Una toponomastica particolarmente significativa dato
che i mikweh sono appunto "bagni" mentre il termine "moschite" indicava
le sinagoghe siciliane dopo la cacciata dei musulmani nel XII secolo.
È
stato calcolato che in Sicilia nel Quattrocento vivessero circa 37 mila
ebrei; le comunità di Palermo e di Siracusa, con 5000 anime ciascuna,
erano le più numerose dell' Isola. In seguito all’editto emanato dal re
Ferdinando II d'Aragona il 31 marzo 1492 avvenne l'espulsione, e la
maggioranza degli ebrei siciliani si stabilì in Calabria. Quando furono
espulsi anche da lì emigrarono definitivamente a Salonicco in Grecia
(dove sarebbero rimasti fino alle deportazioni naziste del 1943) e nel
centro e nord Italia, in particolare a Roma dove si aggiunsero alla già
antica comunità cittadina, costituendo la schola siciliana, cioè una
congregazione dedita allo studio dei testi sacri. Ma rimangono ancora
tracce a Siracusa di questa fiorente cultura nei resti monumentali,
mentre molti di noi recano tracce delle origini ebraiche nei loro
cognomi.
Ha rappresentato una vera sorpresa per gli allievi conoscere dal vivo
un rabbino ebreo ortodosso, che in tutte le sue parole ha rivelato una
profonda spiritualità, a distinguere ciò che è terreno da ciò che è
alto e trascendente.
Il rabbino ha inoltre ricordato ai giovani alunni presenti il
significato della shoah, lo stermino sistematico ad opera del nazi -
fascismo di milioni di ebrei, che nella maggior parte dei casi
provenivano dalla Polonia e dall’Ucraina ed erano ebrei poverissimi,
assimilati alle comunità locali, cristianizzati, che avevano ormai
perduto la consapevolezza di essere ebrei. La loro unica colpa stava
nelle loro origini, nelle origini dei loro avi … come se le origini o
l’essere ebrei possano essere una colpa. Eppure 6 milioni di ebrei sono
stati sterminati con l’unica colpa di essere ebrei. E la loro voce
rivive immortale, per non dimenticare, nelle pagine del "Diario" di
Anna Frank, che continua ancora a credere nell’umanità nonostante il
male subito, e nell’opera "Se questo è un uomo" di Primo Levi,
testimonianza forte e lucida di chi ha toccato il fondo, di chi ha
conosciuto la sopraffazione crudele ed irrazionale dell’uomo sull’uomo,
di chi si è chiesto se un essere umano ridotto in quello stato possa
ancora essere chiamato uomo, di chi è riuscito a sopravvivere portando
scolpita nella mente e nel cuore quell’immane tragedia, a cui ha poi
prestato la sua parola affinché non si dimenticasse più … affinché
tutto ciò non potesse più accadere.
Si può perdonare?
Ma perché è successo tutto questo … perché gli ebrei non si sono
ribellati?
Per noi è difficile dare una risposta …. basta non dimenticare … basta
che simili tragedie rimangano soltanto un triste ricordo … basta che
tutti ricordino, soprattutto i giovani che rappresentano il futuro
dell’umanità … basta che si accetti la diversità come un valore e non
come un pericolo per la propria identità.
Era questo il fine del nostro incontro …
Un grazie di cuore al rabbino Dario Sutter per il suo profondo
insegnamento e la sua disponibilità.
Shalom
Il Dirigente Scolastico
prof.ssa Valentina Grande
I bagni rituali ebraici di Siracusa
Il disegno realizzato da una piccola allieva della terza elementare
rappresentante i cancelli di Auschwitz come un giardino di pace, donato
al rabbino Dario Sutter
Il rabbino Dario Sutter riceve il disegno di Auschwitz dalla piccola
Sharon
Il rabbino Dario Sutter lascia la sua testimonianza ai giovani allievi
del III Istituto Comprensivo “Santa Lucia”
Deborah Lentini interpreta Anna Frank e Primo Levi accompagnata da
Marcello Cappellani alla chitarra
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