La scuola in carcere: convegno Cesp-Cobas a Rebibbia
Data: Martedì, 04 febbraio 2014 ore 06:00:00 CET Argomento: Redazione
Il CESP (
Centro Studi per la scuola Pubblica ) ha organizzato il III Convegno
Nazionale sulla "Scuola in carcere"
che si svolgerà a Roma venerdì 14 febbraio 2014, dalle ore 9.00 alle
ore 17.00, presso la Sala Teatro della Casa Circondariale di Rebibbia
(Via Raffaele Majetti,70).
Il Convegno darà seguito all’analisi sul ruolo dell’istruzione pubblica
all’interno dell’istituzione penitenziaria quale elemento
irrinunciabile nel programma del trattamento "rieducativo" del
detenuto, approfondendo le specificità della scuola in carcere
all’interno della più ampia istruzione degli adulti e in questa nuova
edizione sarà dedicata proprio al significato e alle pratiche (oltre
che alle politiche culturali) della scuola in carcere, un’apposita
sezione. La peculiarità dell’istruzione nelle carceri non deve, però,
portare ad uno ‘sganciamento’ di questa scuola dalla più ampia
istruzione degli adulti, nella quale i detenuti/e, una volta liberi,
potranno proseguire il percorso iniziato, senza alcuno scollamento tra
il ‘dentro’ e il ‘fuori’, cosa che sarebbe invece inevitabile nel caso
in cui si proponesse di “ghettizzare” nuovamente la scuola in carcere,
facendone qualcosa di avulso e di ‘altro’ dal generale contesto sociale
e culturale in cui gli studenti “ ristretti” si
dovranno,comunque, ricollocare.
In un momento di così grave difficoltà in cui versa l’intero sistema
giudiziario riteniamo, peraltro, che alla scuola in carcere sia
affidato un compito importante e delicato,di promozione sociale e
culturale per molti dei “ristretti”, ma anche di miglioramento
concreto delle attuali condizioni di vita dei detenuti, offrendo loro,
non solo la possibilità di uscire dalle celle e dai reparti, ma di
occupare il tempo-vuoto del carcere in iniziative qualificate e
qualificanti, che per essere attuate pienamente avrebbero bisogno di un
potenziamento delle attività scolastiche e di una maggiore sinergia tra
tutte le figure che oggi operano nelle strutture penitenziarie
(educatori-insegnanti-assitenti sociali-personale penitenziario).
Accanto a queste problematiche si rende necessario un'analisi e una
verifica della riorganizzazione dell’attuale assetto dell’istruzione
adulti e delle scuole in carcere (così come previsto dal DPR 263/2012)
che sta procedendo attraverso la realizzazione dei “progetti assistiti”
in nove regioni italiane ( Veneto-Piemonte-Lombardia-Emilia
Romagna-Toscana-Lazio-Campania-Sicilia). In tali progetti si
evidenziano luci ed ombre che impongono una riflessione sui cambiamenti
in atto e sulle ricadute che queste comporteranno, vista la
scomposizione degli attuali percorsi e la generale diminuzione del
tempo-scuola. Per questi motivi riteniamo importante aprire un
confronto sulle pratiche e le politiche culturali dell’istruzione
adulti, ma anche tra i dirigenti scolastici che gestiscono il
cambiamento sui territori e i docenti che dovrebbero applicare le nuove
linee guida, tenendo conto delle specificità dell’educazione in carcere
e senza dimenticare il ruolo e il compito che in questo generale
cambiamento assume l’amministrazione penitenziaria in tutte le sue
componenti.
Anna Grazia Stammati presidente Cesp
cobas.comitati.di.base.scuola@gmail.com
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