Audizione del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca sugli automatismi stipendiali del personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA)
Data: Giovedì, 23 gennaio 2014 ore 20:09:52 CET Argomento: Ministero Istruzione e Università
Questo
il report dell’audizione
e del dibattito
Il PRESIDENTE
comunica che, a seguito del
disagio espresso precedentemente da alcuni membri della Commissione
circa la
prevista organizzazione dell'audizione del ministro Maria Chiara
Carrozza, ha
chiesto al rappresentante del Governo di intrattenersi più a lungo,
onde
consentire un intervento per Gruppo a coloro che desiderassero prendere
la
parola sulle sue comunicazioni.
Il ministro Maria Chiara CARROZZA si sofferma anzitutto sulla normativa
che, in
passato, ha assicurato una progressione stipendiale automatica
collegata
all'anzianità di servizio a quasi tutto il personale statale,
ricordando che
tale progressione fu soppressa alla fine degli anni Novanta per molti
comparti
ma non nella scuola, la quale fu lasciata in attesa di una diversa
progressione
di carriera, legata alla valutazione, che tuttavia non è stata ancora
introdotta.
Il Ministro rammenta altresì che la progressione stipendiale automatica
del
personale scolastico è appannaggio solo di quello di ruolo e degli
incaricati
di religione, atteso che il personale precario non gode di detti
incrementi se
non all'atto dell'eventuale immissione in ruolo, quando è oggetto di un
provvedimento di ricostruzione della carriera con il quale è
riconosciuta anche
l'anzianità di servizio maturata durante il precariato.
Dopo aver dato conto degli incrementi mensili lordi dovuti
all'anzianità di
servizio dei docenti e del personale ATA, il Ministro evidenzia che il
comma 1
dell'articolo 9 del decreto-legge n. 78 del 2010 ha disposto il blocco
degli
stipendi del personale pubblico per gli anni 2011, 2012 e 2013, ora
esteso al
2014 dal decreto del Presidente della Repubblica n. 122 del 2013.
Il successivo comma 23 del medesimo 9 del decreto-legge n. 78 ha
altresì
previsto la non utilità degli anni 2010, 2011 e 2012 ai fini della
progressione
stipendiale del personale scolastico e il predetto decreto n. 122 ha
esteso
tali disposizioni al 2013. L'articolo 8, comma 14, del decreto-legge n.
78,
consentiva però di recuperare l'utilità degli anni 2010, 2011, 2012 e
2013 ai
fini della progressione economica, a tal fine utilizzando fra l'altro
una quota
del 30 per cento derivante dai risparmi sulla scuola, che doveva essere
reinvestita nel comparto. In effetti, riferisce il Ministro, l'utilità
dell'anno 2010 è stata recuperata utilizzando le risorse del predetto
30 per
cento. Analogamente, ma solo in parte, è accaduto per l'anno 2011,
quando 31
milioni sono stati prelevati dal 30 per cento e 350 milioni sono stati
invece
recuperati diminuendo la retribuzione accessoria del personale
scolastico e le
prestazioni aggiuntive per gli alunni (di cui al Fondo per
l'ampliamento
dell'offerta formativa).
Quanto al 2012, il Ministro dà conto che la maggior parte delle
organizzazioni
sindacali ha chiesto di poter recuperare i relativi scatti mediante
un'ulteriore riduzione della retribuzione accessoria. In previsione di
ciò, è
stata diminuita la somma destinata alla contrattazione collettiva
nazionale
integrativa, sicchè le scuole hanno ricevuto solo 521 milioni nell'anno
scolastico 2013-2014 per le attività aggiuntive a favore degli alunni,
su un
totale di 984 milioni disponibili.
Soffermandosi indi sul blocco per il 2013, il Ministro ribadisce che
esso è
stato disposto dal decreto del Presidente della Repubblica 4 settembre
2013, n.
122, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 ottobre, e pertanto dopo
che circa
50.000 dipendenti avevano già percepito l'incremento da 10 mesi e
avrebbero
dovuto quindi restituirlo.
Affinché i dipendenti non avessero una riduzione stipendiale in
conseguenza
della restituzione degli incrementi già percepiti, il Consiglio dei
ministri ha
recentemente approvato un decreto-legge che blocca la restituzione
delle somme,
rimanda ad una sessione negoziale il riconoscimento dell'anzianità
maturata nel
2012 e prevede espressamente la maturazione degli scatti relativi al
2014.
Circa la copertura prevista, a carico dei fondi per il miglioramento
dell'offerta formativa, il Ministro ricorda che si tratta di risorse
comunque
destinate alla retribuzione del personale scolastico, prevalentemente
per lo
svolgimento di attività aggiuntive, come corsi di recupero, incarichi
specifici, progetti di pratica sportiva, sostituzione di colleghi
assenti o
progetti nelle aree a forte rischio sociale. A favore di tali attività
erano
complessivamente previsti, per l'anno scolastico 2010-2011, circa 1,5
miliardi
di euro, poi diminuiti in proporzione alla riduzione del personale in
servizio,
ulteriormente decurtati dalla legge di stabilità 2013 ed infine
parzialmente
utilizzati per recuperare il blocco degli scatti 2011. Per l'anno
scolastico
2013-2014 il Fondo ammontava pertanto a 984 milioni, anche se al
termine della
sessione negoziale per il recupero degli scatti 2012 detta cifra si
ridurrà
ulteriormente. Il Ministro conferma peraltro che, di detti 984 milioni
di euro,
alle scuole sono stati finora assegnati 521 milioni, a seguito
dell'accantonamento di 463 milioni in attesa della conclusione della
predetta
sessione negoziale.
Dopo aver dato conto delle procedure di gestione del Fondo per
l'offerta
formativa, il Ministro si avvia alla conclusione sottolineando
l'importanza
degli scatti per il settore della scuola. Assicura perciò il proprio
impegno
per lo sblocco del contratto, che attualmente rappresenta l'unico
strumento di
miglioramento retributivo del comparto.
Ritiene
tuttavia
doveroso superare l'attuale progressione basata solo sull'anzianità,
introducendo anche altri tipi di meccanismi. Comunica
peraltro, che allo stato, il Ministero non dispone di risorse
libere da poter impegnare per tali finalità e pertanto può utilizzare
solo
fondi destinati ad altre funzioni fondamentali. Pur avendo avviato
un
attento procedimento di spendig review interno che comporta una
precisa
analisi di tutte le spese del Ministero, ivi compresa la definizione
del costo standard
per studente, al momento le risorse del
Ministero risultano completamente vincolate.
Assicura comunque la sua disponibilità a partecipare nuovamente ai
lavori della
Commissione, augurandosi che l'odierno atto di trasparenza sia stato
comunque
utile ai fini di una riflessione sullo status dei docenti e più
in
generale sul personale scolastico.
Seguono interventi da parte dei senatori.
La senatrice PUGLISI (PD)
ringrazia il
Ministro per la celerità con cui non solo ha dato conto al Parlamento
della
vicenda ma ha anche bloccato la restituzione delle somme già percepite,
assicurando altresì lo sblocco degli scatti 2014.
Condivide poi l'impegno ad aprire una discussione sul rinnovo del
contratto,
tanto più che il Fondo per l'offerta formativa è l'unico strumento che
le
scuole hanno per poter premiare quel personale scolastico che svolge
compiti
meritori e ulteriori, a beneficio degli studenti, e pertanto non
tollera
ulteriori decurtazioni. Né le risorse necessarie possono ormai essere
trovate
attraverso la spending review, dopo anni di definanziamento del
settore.
Piuttosto, occorre ripensare l'organizzazione delle spesa dello Stato,
contrastando l'egemonia indiscussa dell'Economia.
La senatrice GIANNINI (SCpI)
rileva anzitutto un
difetto di processo, legato al blocco degli scatti 2013. Se gli scatti
di
anzianità suscitano infatti non poche perplessità, è anche vero che si
tratta
dell'unico strumento con il quale i docenti percepiscono seppur minimi
aumenti.
Rileva poi un difetto di sistema, legato alla dipendenza strategica ed
economica del Ministero dell'istruzione, dell'università e della
ricerca
rispetto al Ministero dell'economia e delle finanze.
Sul piano specifico, auspica l'introduzione di meccanismi di
valutazione finora
del tutto assenti nel sistema italiano.
Il senatore BOCCHINO (M5S)
ringrazia il
Ministro per la collaborazione e la trasparenza assicurate. Rileva
tuttavia che
cittadini incaricati di compiti strategici come gli insegnanti siano
stati
messi in gravissima difficoltà da una scellerata politica di
contenimento della
spesa. Una serie continuata di tagli indiscriminati ha infatti messo in
ginocchio nuclei familiari già a basso reddito. Invita pertanto a non
trascurare il punto di vista dei lavoratori e ad assicurare che vicende
simili
non abbiano più a ripetersi.
Dubita poi che aver rassicurato la mancata restituzione degli scatti
già
percepiti costituisca una vittoria del Governo. La copertura è stata
infatti
trovata definanziando un fondo importantissimo come quello
dell'offerta
formativa. Sollecita pertanto l'Esecutivo a considerare le spese per
l'istruzione come investimenti di capitale.
Il senatore CONTE (NCD)
condivide il malumore
dovuto all'utilizzo improprio dei fondi destinati al miglioramento
dell'offerta
formativa. Prende tuttavia atto con soddisfazione che la situazione è
stata
tamponata ed invita il Governo a sbloccare quanto prima il contratto
degli
insegnanti introducendo meccanismi legati alla valorizzazione della
professionalità, dell'impegno e della disponibilità.
La senatrice PETRAGLIA (Misto-SEL)
ricorda
l'ambizioso programma enunciato dal Ministro a inizio legislatura,
purtroppo
smentito dai fatti successivi. L'istruzione sembra infatti continuare a
non
essere una priorità del Governo, restando subordinata alle iniziative
dell'Economia. L'episodio degli scatti di anzianità deve perciò
rappresentare
l'occasione per avviare una riflessione seria sulle priorità di
Governo, tanto
più che questa volta le risorse necessarie sono state recuperate a
danno
dell'offerta formativa e, un'altra volta, potrebbero addirittura non
essere
recuperate.
Il senatore LIUZZI (PdL)
ringrazia il
Ministro per la sua disponibilità, che assicura un dialogo costante con
il
Parlamento.
Rileva poi che, in questa occasione, il Paese ha dimostrato una
solidarietà
forte nei confronti degli insegnanti, a testimonianza che l'intera
popolazione
ha a cuore il miglioramento del sistema formativo. Le insufficienze
sono state
invece dimostrate dalla politica. Sollecita perciò ognuno, nell'ambito
del suo
ruolo, a porre il problema strategico della formazione, affinché esso
prevalga
nel dibattito politico rispetto a tematiche meno urgenti.
Il senatore TOCCI (PD)
chiede la parola.
Il PRESIDENTE
ricorda che, preliminarmente
all'avvio dell'audizione, ha comunicato di aver chiesto al Ministro di
trattenersi oltre il tempo concordato per consentire un intervento per
Gruppo.
L'eventuale allargamento del dibattito ad ulteriori senatori rischia di
alterare i termini dell'accordo, ovvero di risultare discriminatorio
rispetto
ad altri senatori.
Il senatore TOCCI (PD)
rinuncia all'intervento.
Il PRESIDENTE
ringrazia il senatore Tocci per
la sua comprensione. Ringrazia poi conclusivamente il Ministro per la
sua
disponibilità, anche ad intervenire nuovamente ai lavori della
Commissione, e
dichiara indi conclusa la procedura informativa all'ordine del giorno.
La seduta, sospesa alle ore 15,50, riprende alle ore 16,05.
SUI
LAVORI DELLA
COMMISSIONE
La senatrice MONTEVECCHI (M5S)
esprime il
proprio disagio per la mancata possibilità del senatore Tocci di
intervenire
nel dibattito sulle comunicazioni del ministro Carrozza testè svoltesi
in sede
plenaria, nonché per la completa assenza di dibattito sull'audizione
dell'UPI
in merito al disegno di legge n. 1212, appena conclusasi in sede di
Ufficio di
Presidenza.
Il
PRESIDENTE
ribadisce che l'organizzazione
iniziale dell'audizione del ministro Carrozza, come comunicata
nell'ultimo
Ufficio di Presidenza dedicato alla programmazione dei lavori, non
prevedeva
alcun dibattito. Poi, su sollecitazione di alcuni membri della
Commissione,
egli si è fatto carico di assicurare una maggiore disponibilità del
Ministro.
Tuttavia, l'allargamento del dibattito a tutti i senatori avrebbe
snaturato il
tipo di procedura in corso. Ricorda peraltro che il Ministro ha
assicurato che
è pronta a partecipare nuovamente ai lavori della Commissione.
Quanto
all'audizione
dell'UPI, fa presente di aver chiesto se vi erano interventi e di non
aver
rilevato alcuna richiesta in questo senso.
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