Un bambino su 4 non fa sport, anche per la crisi
Data: Lunedì, 20 gennaio 2014 ore 07:15:00 CET
Argomento: Istituzioni


Allarme Save the children, stanno troppo fermi e mangiano male. Situazione grave peggiorata con difficolta' economiche famiglie - ROMA - In Italia circa un bambino su quattro (23%) non fa movimento o sport nel tempo libero. La rinuncia, nel 28% dei casi, è determinata dalle difficoltà economiche della famiglia: un dato in aumento (+13%) rispetto al 2012. E' quanto emerge dalla ricerca su ''Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi'' realizzata da Ipsos per Save the Children e Mondelēz in Italia e presentata oggi a Roma, in occasione dei 3 anni di attività del progetto ''Pronti, Partenza, Via!''. I dati rilevano che rispetto al 2012 sono aumentati del 2% i ragazzi che non fanno attività sportiva nel tempo libero. Il 35% dei genitori intervistati motiva la scelta con la mancanza di interesse dei figli nei confronti dello sport, il 28% con il costo eccessivo delle strutture. Anche il 44% dei genitori rinuncia alla propria attività sportiva (37% nel 2012). In generale, il 39% dei ragazzi (32% nel 2012) assegna scarsa rilevanza allo sport e, nonostante la crisi, quattro ragazzi su dieci si muovono abitualmente in auto, pochi (24%; 30% nel 2012) a piedi, ancora meno (9%; 11%) in bici. Il 73% sta in casa nel tempo libero e tra coloro che guardano la tv, il 47% passa da 1 a 3 ore al giorno davanti al piccolo schermo; il 36% dei genitori (26% nel 2012) motiva lo stare a casa dei figli con la mancanza di ''spazi all'aperto dove incontrarsi con gli amici'', legato a un leggero calo della disponibilità di campi sportivi. Il 9% di minori non fa pratica motoria a scuola, perché nel 39% dei casi (29% nel 2012) manca uno spazio attrezzato. Due genitori su tre (64%) dichiarano di conoscere le regole alimentari di base, tuttavia, per quanto riguarda il consumo di frutta e verdura, la ricerca evidenzia una flessione nel numero dei bambini e adolescenti che ne mangia a ogni pasto (35% a fronte del 37% nel 2012) o una volta al giorno (35% contro il 39%) e un aumento di coloro che non l'assumono o lo fanno un massimo di 2 volte a settimana (31% contro il 24%). Il 9% dei ragazzi non fa colazione, ma l'abitudine di sedersi a tavola tutti insieme a cena persiste in ancora 9 famiglie su 10.
 allarme Save children, troppo fermi e mangiano male  - ''I bambini e i ragazzi italiani stanno troppo fermi e mangiano male. La situazione è grave ed è peggiorata anche a causa della crisi. Ciò ci deve preoccupare tutti''. E' l'allarme lanciato dal direttore generale di Save the Children Italia, Valerio Neri, in occasione del rilancio del progetto ''Pronti, partenza, via!'' per favorire la pratica motoria e l'educazione alimentare nelle periferie di 10 città italiane. Il progetto è stato avviato 3 anni fa e ''proseguirà per tutto il 2014'', in collaborazione con Mondelēz International Foundation, Centro sportivo italiano e Unione italiana sport per tutti. Finora sono state raggiunte 70 mila persone, tra genitori e bambini; sono stati coinvolti 1.400 professionisti e sono state rimesse in opera 10 aree sportive e verdi a Torino, Genova, Milano, Aprilia, Ancona, Sassari, Napoli, Bari, Palermo e Catania. ''Sono stati recuperati - ha spiegato Raffaella Milano, direttore programmi Italia-Europa di Save the Children - spazi come campi da gioco, percorsi sportivi, spazi verdi, campi polivalenti, skate e roller park, piste podistiche e ciclabili con l'obiettivo di farne luoghi aperti a tutto il quartiere, contro l'emarginazione''. ''I bambini - ha denunciato Neri - non scendono più a giocare in cortile e se fanno sport lo fanno quasi 'in maniera militaresca'. Quell'infanzia che molti ricordano, in cui si giocava nel cortile, pare non esserci più. Inoltre i genitori pensano che un terzo dei bambini italiani sia sovrappeso, ma solo un genitore su 10 ammette il sovrappeso del proprio figlio''. Per Mondelēz International, ha concluso Stefano Robba, direttore Corporate Affairs Mondelez Southern Europe, ''è fondamentale la promozione di stili di vita salutari, dell'attività fisica, dell'equilibrio e del benessere psicologico e dell'attenzione all'alimentazione''.
Bimbi italiani muoiono meno di quelli degli stranieri - L'Italia resta sul podio dei paesi con il minor tasso di mortalità dei bambini sotto i 5 anni che è inferiore a quello medio europeo e a quello degli Usa. Il tasso di mortalità tra i bambini residenti italiani (2,9 per 1.000 nati vivi), inoltre, è più basso di quello dei bimbi residenti stranieri (4,3). In Ue il primo posto spetta a Svezia, seguita dalla Francia. Nel 2011, afferma l'Istat, in Italia ci sono stati 2084 decessi mentre nel 1887, erano 399.505. Si è passati da 347 decessi per 1000 nati vivi a circa 4 per 1000.

Ansa.it





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