A governo indecente mobilitazione permanente. La scuola protesta al MIUR il 17 gennaio 2014
Data: Venerdì, 17 gennaio 2014 ore 05:00:00 CET Argomento: Sindacati
Dopo aver
tentato di scippare ulteriormente docenti ed Ata della piccola e
parziale quota di scatti di anzianità ricevuti da una parte di essi,
l’indecente governo Letta-Alfano-Renzi-Napolitano si è grottescamente
vantato di aver cambiato registro verso la scuola pubblica e il suo
continuo immiserimento, praticato da tutti i governi degli ultimi
decenni. In realtà la distruttiva marcia della scuola-miseria e della
scuola-quiz prosegue, malgrado alcuni stop o rallentamenti imposti
dalle lotte dei difensori della scuola pubblica. Gli investimenti nelle
strutture scolastiche diminuiscono ogni anno, i salari di docenti ed
Ata hanno perso il 30 % negli ultimi venti anni e il 15% nell’ultimo
quinquennio, il blocco degli scatti e dei contratti prosegue, i
lavoratori/trici ad un passo dalla pensione (quota 96) sono costretti a
lavorare gratuitamente per altri cinque o sei anni, i docenti
"inidonei" non hanno ancora la certezza che la loro deportazione nei
ruoli degli Ata sia annullata per sempre, mentre i precari Ata non sono
ancora stati immessi in ruolo, i quiz Invalsi incombono e celebreranno
nuovamente i propri assurdi riti il prossimo maggio, mentre procede il
cammino dei sedicenti "Bisogni Educativi Speciali" (BES) - una sorta di
"manicomializzazione" degli studenti, con i docenti a fare da
pseudo-psichiatri – e gli insegnanti di religione restano gli unici ad
avere il posto sicuro nella scuola italiana, ove non vengono istituite
le cattedre della materia alternativa alla religione, pur formalmente
prevista dalla normativa.
Sperare in questa o quella fazione di centrodestra o centrosinistra, in
questo o quel "nuovo" leader significa destinare la scuola pubblica a
sicura sconfitta. Solo la mobilitazione permanente di docenti, Ata,
studenti e difensori della scuola come bene comune ci hanno fatto
finora ottenere risultati, come la vittoria, seppure non ancora
definitiva, degli insegnanti "inidonei" ci ha dimostrato.
Per questo il 17
gennaio, dalle ore 14.30, manifesteremo a Roma davanti al Ministero
della Pubblica Istruzione (MIUR) di Viale Trastevere per
chiedere l’annullamento del blocco degli scatti di anzianità e dei
contratti, un aumento per docenti ed Ata di 300 euro mensili a
parziale recupero di quanto perso negli ultimi anni, l’immediato
pensionamento dei "quota 96", la definitiva liberazione dall’incubo
della deportazione per i docenti “inidonei” e la contemporanea
assunzione stabile degli Ata precari, l’istituzione di migliaia di
cattedre della materia alternativa alla religione – che darebbe lavoro
stabile ad altrettanti precari – il pieno riconoscimento salariale e
normativo del lavoro degli ITP e dei “modelli viventi”, la
cancellazione dei quiz Invalsi, dei BES e dei loro effetti
sull’immiserimento culturale e sulla “psichiatrizzazione” della scuola,
il massimo sviluppo del diritto all’istruzione per i cittadini
detenuti/e, la democrazia sindacale e la restituzione del diritto di
assemblea in orario di lavoro a tutti/e.
Nel corso della mattinata del 17 (dalle 9.30) i protagonisti delle
lotte su questi temi dibatteranno a Roma in un Convegno CESP che si
svolgerà nella Sala Assemblee di Viale Manzoni 55.
Piero
Bernocchi portavoce nazionale COBAS
carmelolucchesi@libero.it
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