Personale ATA: Partiamo dal referendum abrogativo sull’art. 64 del decreto legge 133/08
Data: Mercoledì, 15 gennaio 2014 ore 06:30:00 CET
Argomento: Redazione


Il referendum abrogativo sull’art. 64 del decreto legge 133/08, diventi un pretesto di azione di lotta unitaria di tutte le OO.SS., sul personale ATA, ove le numerose incombenze a cui è soggetta la categoria del personale ausiliario, tecnico ed amministrativo, rischiano di non essere garantite neanche a garanzia dei servizi minimi indispensabili con le poche risorse a disposizione. Un’obiettivo necessario affinché l’attività variegata delle segreterie scolastiche e di tutto il personale ATA sia esercitata con personale adeguato e motivato. Solo partendo dalla revisione degli organici ATA si potranno conseguire tali obiettivi. Le risorse sottratte con l’art. 64 decreto legge 133/08, a cui si sono aggiunti gli effetti della Riforma Fornero, non giustificano gli obiettivi di pareggio di bilancio a cui l’Italia dovrà adeguarsi nei confronti dell’UE.

Tagli al personale e alle scuole, il turn-over, a cui si sono aggiunti il dimensionamento scolastico, le mancate immissioni in ruolo ATA, hanno messo in ginocchio le aspettative di migliaia di precari ATA soprattutto nelle regioni del mezzogiorno d’ Italia. Una nazione come l'Italia non può limitarsi ai servizi pubblici minimi e indispensabili perché la scuola pubblica come pilastro della società deve garantire alla comunità, una burocrazia più efficiente e dinamica, con personale adeguato alle molteplici esigenze delle scuole e delle utenze pubbliche e private. Troppi malumori serpeggiano da tempo, non facciamoli diventare focolai di rivolta, in una democrazia sempre più espropriata del ruolo politico e costituzionale. Una scuola che non funziona e che non recita un ruolo da protagonista, sono sì l'eredità di una cattiva gestione di risorse degli anni passati, ma anche una espropriazione indebita delle legittime prerogative del Parlamento e della Costituzione.

Di recente, troppo spesso si è sostituito l'uso del Decreto legge con urgenza e necessità, laddove ad una costola della scuola pubblica, il personale ATA, troppo spesso è stata negata la possibilità di correttivi in materia di organici, graduatorie, mobilità, ecc. escludendo di fatto dalla vita politica, tra tempi risicati nell'approvazione di leggi dello Stato e interpretazioni contraddittorie tra una Commissione e l'altra, seri e urgenti provvedimenti organici al miglior funzionamento della burocrazia scolastica statale. Ciò ha lasciato sgomenti migliaia di operatori scolastici ogni giorno alle prese con scelte difficili e coraggiose, con incombenze sempre maggiori, a cui bisogna far fronte con le poche unità a disposizione, opera a cui non si sono mai sottratti D.S. e D.S.G.A., impegnati egregiamente anche su più scuole, con personale amministrativo, tecnico ed ausiliario stremato, stressato e demotivato, mentre nell’indifferenza generale, nel frattempo numerosi precari ATA sono passati allo status di disoccupato.

Ciò rischia di favorire processi di emigrazione verso il Nord, e spesso non per scelta ma per condizione sociale, l'unica via possibile per sfuggire ad un dramma esistenziale sul quale non c'è la dovuta attenzione di chi ci governa. Questo disagio generale sembra non voler finire, e le forze sindacali, devono sforzarsi di dialogare con il governo e la politica, affinché la scuola pubblica e il personale ATA torni ad occupare un ruolo imprescindibile all’interno del variegato mondo scolastico, ma devono comunque facendo uso degli strumenti normativi vigenti, se necessario, porre rimedio a questa drammatica situazione a partire dall’uso del referendum abrogativo, laddove riconoscano violazioni dei diritti fondamentali e di quelli sanciti dalla CEDU.

Mario Di Nuzzo
mario.dinuzzo@libero.it





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