Sei studente e cerchi una stanza? Una startup ti aiuta a trovarla. Housing Anywhere, il progetto olandese che parla un po’ italiano
Data: Martedì, 14 gennaio 2014 ore 08:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


«CERCASI stanza singola», «Affittasi doppia a studentesse referenziate», «Offro posto letto». Annunci che si leggono un po’ ovunque, in una città universitaria. Soprattutto in Italia, dove il 60 per cento degli studenti è fuorisede. E oltre alle bacheche piene di bigliettini di carta, ormai ci sono anche gli spazi virtuali del web. Housing Anywhere è uno di questi. Però completamente diverso dagli altri siti di annunci. La piattaforma nata nel 2009 a Rotterdam, nei Paesi Bassi, ha una particolarità: fatta dagli studenti per gli studenti, ma con l’inedita collaborazione delle università. Si può accedere infatti solo con la mail rilasciata dagli atenei e lì si possono postare annunci per stanze. Inizialmente nata per gli Erasmus, ora è allargata a tutti gli studenti universitari, fuorisede compresi. Il sito parla anche un po’ italiano. Sono 85 le università che nel mondo hanno già aderito al progetto, e l’Italia è al terzo posto, dopo Paesi Bassi e Germania.

CI SONO Bologna (la prima, dal 2012), Pisa (insieme alla Scuola superiore Sant’Anna), Torino, Firenze e Bolzano. «Ma puntiamo a diventare i primi», spiega Gianluca Bellan, che da aprile 2013 guida a Rotterdam un team di italiani, dopo aver iniziato a lavorare con Housing Anywhere nel novembre 2012. «Tutte le università che abbiamo contattato hanno mostrato interesse, e questo mi dà fiducia sul nostro Paese». È vicino l’accordo con la Sapienza di Roma, la Cattolica di Milano, Siena, Trento, Trieste, Pavia e Padova.

BELLAN, 24 anni, rodigino di Loreo, studi a Padova, Erasmus a Lisbona e Praga, e laureato alla Business school di Copenhagen, si è fatto portavoce del progetto «avendo vissuto gli effetti della mobilità internazionale sulla mia pelle». Così decine di istituti in tutta Europa, ma anche Brasile, Stati Uniti e persino Singapore, hanno scelto Housing Anywhere. Che è anche un modo per «aiutare le matricole nel rapporto diretto con l’università». L’obiettivo, spiega Bellan, è «far capire che questa è la strada del futuro e può diventare la piattaforma ufficiale per gli atenei». Tutto in regola, naturalmente, contro l’evasione e gli affitti in nero: sul sito c’è una sezione ad hoc con norme da tutto il mondo sui subaffitti.

GLI INVESTIMENTI sono contenuti («quasi a costo zero»), si punta soprattutto su una massiccia su Facebook. Sul social network i like sono 7.300: da qui arriva il 20 per cento delle 250mila visualizzazioni, il resto dai siti delle università. A febbraio arriveranno anche una app e la versione per smartphone. Il progetto è in crescita, dicono i numeri. In cinque anni sono state postate 7.000 stanze: 6.700, il 95%, sono state affittate a studenti (70% Erasmu, 25% fuorisede). Nel 2009 a Rotterdam c’erano 32 stanze, nel 2013 382. A Bologna quasi tutte affittate le 79 stanze postate in un anno e per il 2014 ci sono finora 25 stanze (7 hanno già trovato un ‘occupante’). La città delle Due Torri è la settima per ‘rendimento’.

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