Il movimento Verticalismo compie 40 anni
Data: Domenica, 12 gennaio 2014 ore 06:00:00 CET Argomento: Redazione
"A
Catania, nel 1973 si costituisce un gruppo di artisti e intellettuali
legati da un’idea, un sì al Verticalismo
(ovvero la Via del Possibile), movimento artistico-culturale e sociale
polisemico, aperto a tutte le attività umane. Risale al 23 novembre
1974 la prima esposizione di 16 pittori e scultori, alla Gallery 71 di
via Federico De Roberto 27, elevata a galleria di 'corrente'".
"Presenti a sostenere l’evento, oltre a don Antonio Corsaro, molti
altri aderenti al movimento: poeti, scrittori, critici, giornalisti,
musicisti, registi, ricercatori ...".
Gli artisti, in quella occasione (un primo seme) liberamente si
attestarono sull’'idea' che lo
spazio (l’Universo) è verticale, vale a dire un "campo di possibilità", e che il
divenire dell’uomo e della società in tutte le sue espressioni corrono
in direzione del possibile.
(…) Non è che l’ inizio di una rivoluzione artistica, che investe l’io
e il noi: lo spazio dell’essere e della società non meno che
dell’ambiente la casa comune. E’ l'alba di una nuova "realtà": la Via
del Possibile (la nostra malattia conclamata)”.
Teoria e prassi.
"Con il lemma Verticalismo si vuole significare un divenire di
possibilità [pertanto, contrariamente a quanto registra il Dizionario,
non sta per architettura gotica né per verticismo né richiama l’asse
gerarchico] e attiene a tutte le espressioni artistico-culturali non
meno che socio-politiche. Muove dalla nostra corrente di pensiero
filosofico-scientifica "la Via del Possibile" secondo la quale
l’Universo (spazio eterno, fisico e non solo fisico) nato dal Nulla è
un puro “campo di possibilità” che sfocia, nel suo continuum di
possibilità, nella vita e, in forza di un processo filogenetico, nell’
uomo (spazio biologico e dell’ io)".
"Considerato che l’Universo e la (sua) vita si sono evoluti liberamente
in quanto "campo di possibilità", si può senza meno affermare che
l’unica verità (libera da atti, da necessità, da radici
deterministiche…) è il “campo di possibilità” dominio della libertà
vera.
"Dunque è la nuova concezione dello spatium (fisico, biologico e
sociale) il sestante che ci istrada nell’ interlavoro io-società".
"Da questa nuova visione del mondo muove una conoscenza 'altra', forte,
che definitivamente libera dai residui di rigide formule artistiche e
culturali che esaltavano verità assolute, misura di ogni azione".
"Il nostro tamtam consiste nella teorizzazione, rappresentazione e
pianificazione artistico-culturale e sociale dell’ espansione dell’ io
attraverso la sovrapposizione e la disseminazione di campi di
possibilità. Come dire che l’io inserito nel sociale e nelle attività
umane impara e insegna ad assurgere a 'verticale' (a 'possibilità')
cioè a dire ad essere in un divenire di
possibilità".
"Sul piano prettamente creativo (...) non vengono poste restrizioni per
ciò che riguarda la tecnica, la forma, la sperimentazione, il contenuto
... neanche per eventuali sconfinamenti in soluzioni codificate, come
vuole la nostra libertà (verità) campo di possibilità (...) purché sia
nettamente ravvisabile quel linguaggio originale “altro”, quel
cambiamento di marcia e di direzione spaziotemporale che è proprio
dell’'opera unica' che vive e cresce in un divenire lungo "la via del
possibile" (la via della bellezza dell’io).
[Estratto dal saggio
"Verticalismo, la Via del Possibile" di Salvatore Commercio, teorico e
fondatore della "corrente"].
Salvatore Commercio
commerciosalvatore@gmail.com
|
|