Da Saccomanni a Carrozza. I pasticci degli esperti!
Data: Sabato, 11 gennaio 2014 ore 19:23:16 CET Argomento: Redazione
E così "er pasticciaccio", messo in scena
tra farsesche
"retromarce" , decisioni "last minute", e duetti di scuse
diplomatiche, in falso stile di buonismo enfaticamente e
dolcemente declinato in politichese, con reciproci
rimbecchi e scaricabarili, ha avuto per fortuna un lieto fine,
degno della migliore tradizione della Commedia dell'Arte. Gli scatti
stipendiali percepiti dagli insegnanti fino al 2013, alla fine,
non dovranno essere restituiti come era stato ingiunto categoricamente
dal ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni! Alla luce di
questa vicenda, che sa di grottesco, forse sarebbe ora di pensare
di finirla con codesti tecnici prestati alla
politica! Visti i risultati, è meglio chiamare e tenersi
solo politici esperti e legittimi (se ce ne sono), nel
nostro Parlamento! O no?
Ma vi pare normale quanto successo a proposito della
richiesta del Governo di restituzione, poi disdetta dal
ministro dell'Istruzione (dello stesso Governo!), di 150 euro percepiti
dagli insegnanti nel 2013, derivanti dalla questione del blocco
degli scatti?
Ma questi "cattedratici"
ministri, mostri sacri del sapere,
questi presunti esperti "saggi",
i conti come se li fanno?
Quando si tratta di tasse e di prelievi e di recuperi
sembrano dei Robin Hood alla rovescia! E poi, mi chiedo:
come interagiscono e interloquiscono e comunicano tra loro nella
boscaglia della cosa pubblica?
Lavorano in sinergia? Non sembra! Quando il ministro Saccomanni
decise di mettere in atto l'inopinabile recupero degli
scatti dei prof., dov'era il ministro Carrozza,?
Boh? Scopriamo solo che: Fabrizio non si aspettava la
risoluzione dissentanea di Maria Chiara, la quale non vuole il
salasso dei professori, e punta l'indice sulla eccessiva frammentazione
di gestione e sulla cattiva comunicazione e mancata sintonia
dell'esecutivo. Il ministro dell'Economia non ci sta, e si
difende, e scarica le colpe della sua scelta risalendo
all'indietro nel tempo, fino ad arrivare a Giulio Tremonti, reo
di aver proposto, proprio Lui, sì!, illo tempore ministro del Tesoro,
il congelamento retroattivo fino al 2013, ( senza,
peraltro, una legge esecutiva scritta ad hoc!), degli gli
scatti di anzianità, cioè degli aumenti automatici di stipendio
che dovrebbero andare di pari passo con la progressione della
"carriera" degli insegnanti.
Siamo al gioco delle parti!, in
questa storia del pasticcio.
I soldi degli scatti stipendiali di cui sopra, che avrebbero
dovuto essere congelati (secondo l'intenzione di Tremonti), sono
stati, in mancanza di legge, di fatto regolarmente
percepiti dai docenti, nel tempo, fino al 2013! Ora, il Governo
di Letta, per voce di Saccomanni, accortosi dell'indebito
accaparramento di poco più di 380 milioni "perpetrato", nel tempo, dai
docenti ai danni della "res publica",
assetato, e
assillato dal pensiero di risparmiare, per far quadrare i
bilanci della spesa dello Stato, li avrebbe voluti restituiti - quei
soldi - dai soliti ... poveri noti !
E figurarsi, in che modo migliaia di insegnanti, che avevano già
percepito gli aumenti, avrebbero potuto mai restituirli,
sti soldi, in mancanza per giunta di una legge che
stabilisse nero su bianco il blocco degli scatti salariali!
Impossibile.
E, infatti, alla fine, la Maria Chiara, non
solo ha annullato l'ordine del collega di partito ministro
Fabrizio che, obtorto collo, ha dovuto desistere dal suo intento
risparmiatore originario, ma addirittura ha pure promesso,
la Maria Chiara, dalla poltrona del suo ministero, di
sospendere il recupero degli incentivi economici già pagati nel
2013 al personale Ata (si tratta di altri 120, o poco più,
milioni) come aveva preteso il ministero dell'Economia! Assurdo?,
Grottesco? Forse.
Certo si tratta di un'orchestra poco intonata, o meglio, senza un
Maestro di sicura bacchetta, visto che ognuno suona per conto proprio
all'insaputa dell'altro! Speriamo solo che, alla fine, non siano gli
studenti a dover pagare per tutti! Ma tant'è! Il degrado
della dissonante storia sociale di questo nostro paese, insieme
con la sua prolungata crisi economica, e triste stagnazione
culturale, sembra muoversi oramai, da tempo, pari
passo, sulla falsariga di quello segnato tristemente da una
politica raffazzonata ed estemporanea (- altro che "creativa"! -), la
cui etica, come l'araba fenice, che ci sia, ciascun lo dice. ma
dove stia nessun lo sa!
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com
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