Il
laboratorio linguistico è uno spazio dedicato, strutturato e
accogliente, dove ai bambini non italofoni, o non ancora pienamente
italofoni, vengono offerte occasioni sistematiche e significative di
conoscenza e apprendimento dell’italiano.
In questo articolo non parliamo del laboratorio inteso come didattica
laboratoriale ma dei luoghi in cui svilupparla per accompagnare i bambini ad apprendere una
lingua adeguata al loro inserimento scolastico e sociale,
insieme sostenendoli nell’importante compito di integrare passato e
presente, il qui e l’altrove da dove giungono, lo scolastico e il
familiare.
L’ambiente dunque inteso in senso concreto, costituito di spazi e
materiali. Una scuola che integra bambini non italofoni, sa bene che
occorrono momenti dedicati all’apprendimento dell’italiano in luoghi
accoglienti e stimolanti.
Il laboratorio non può essere perciò uno spazio residuale e casuale, un
contenitore spoglio, come purtroppo succede frequentemente, ma si
presenta come una sorta di teatro interattivo in cui le scenografie
sostengono l’azione dei partecipanti e questi, diversamente dai teatri
tradizionali, contribuiscono alla loro continua ricostruzione. La
partecipazione dei bambini nel riprogettare, arredare e mantenere in
ordine è un elemento fondamentale di attivazione linguistica.
Si tratta dunque di organizzare gli spazi di un’aula in modo che vi
trovino posto:
Segni delle provenienze e delle
appartenenze culturali: immagini di luoghi ed eventi, scritture
e libri nelle lingue di origini, carte geografiche e planisferi. Dando
visibilità ai contesti di origine e familiari si autorizzano i bambini
a non vergognarsi delle appartenenze, li si aiuta a integrare le
diverse dimensioni in cui vivono.
Tracce e segni delle storie personali:
fotografie dei partecipanti, disegni, oggetti quali giochi, libri e
quaderni portati dai paesi di origine. In questo scenario si collocano
anche le “memorie” delle esperienze che man mano si vanno facendo nella
scuola e nel laboratorio quali uscite nel quartiere, partecipazione a
eventi culturali, celebrazioni e festività.
Strumenti per apprendere l’italiano:
alfabetieri murali, lavagne, cartelli/scritte/elenchi bilingue,
dizionari e vocabolari tematici illustrati, testi ed eserciziari di
italiano L2.
Oggetti e materiali che stimolano
l’interazione comunicativa in situazione: quadri di
registrazione del tempo atmosferico quotidiano; piante e piccoli
animali da accudire e osservare registrando gli sviluppi; giochi che
favoriscono l’interazione linguistica quali memory e gioco dell’oca; il
teatro dei burattini ecc.
Per ogni scenario abbiamo indicato solamente alcuni elementi
costitutivi che varieranno in relazione alle diverse situazioni.
Teniamo presente che il laboratorio, nella misura in cui è
concretamente ricco di stimoli e porta le tracce e i segni dei bambini
che vi lavorano anche per poche ore settimanali, costituisce una riserva di opportunità di azione
comunicativa e linguistica.
In un contesto simile l’apprendimento dell’italiano, orale e scritto,
che richiede indubbiamente anche esercizio sistematico e impegno di
studio, avviene a partire da contenuti ricchi di senso per il bambino,
ben diversamente da quel che succede quando ci si limita a farlo
lavorare sulle pagine di un quaderno o di un libro.
Gilberto
Bettinelli - sesamo
didattica interculturale