Ecco il più grande albero genealogico delle piante. Spiega perché cadono le foglie
Data: Sabato, 28 dicembre 2013 ore 06:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Il più grande albero genealogico delle piante spiega i meccanismi che controllano la caduta delle foglie e l'adattamento al freddo. E' stato ottenuto studiando 32.000 specie di piante da fiore e racconta che alcune piante erano ben attrezzate per affrontare i climi gelidi ancora prima che 'colonizzassero' le regioni fredde.
Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature, si deve al gruppo coordinato da Laura Warman, dell'università australiana del Nuovo Galles del Sud e del Servizio forestale del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti, e da Jeremy Beaulieu, dell'università del Tennessee.
Alla luce dei risultati di questo studio, i ricercatori ritengono che i cambiamenti climatici potrebbero costituire, per le piante e l'agricoltura, una minaccia più grande di quanto si pensi. La ricerca mostra infatti che la capacità di resistere ad alcuni stress ambientali si sviluppa lentamente e molte piante e altri organismi rischiano di non riuscire ad adattarsi rapidamente all'aumento delle temperature in corso.
Le prove fossili e le ricostruzioni del clima passato mostrano che le prime piante da fiore vivevano in ambienti tropicali caldi e solo in un secondo momento hanno cominciato a popolare latitudini e altitudini più elevate e più fredde.
Non è tanto il freddo, ma il ghiaccio, a creare problemi alle piante. Per esempio, il congelamento e lo scongelamento creano bolle d'aria che possono bloccare il sistema di trasporto dell'acqua dalle radici alle foglie e uccidere le piante.
Sono stati identificati tre 'trucchi' con cui le piante aggirano questi problemi. Alcune, come il noce americano e la quercia, evitano il danno da congelamento facendo cadere le foglie prima che arrivi il freddo invernale, in modo da azzerare il flusso d'acqua tra radici e foglie. Queste piante, definite decidue, fanno crescere le nuove foglie solo al ritorno del caldo.
Altri alberi, come betulle e pioppi, si proteggono perché le cellule addette al trasporto dell'acqua sono molto vicine e ciò li rende meno sensibili al gelo.
Altre piante ancora, come le erbacee, muoiono in inverno per tornare a germogliare in primavera. Questi ultimi due tipi di adattamento sono emersi nelle piante da fiore prima che queste si trasferissero nei climi freddi.
''Questo suggerisce che altre pressioni ambientali, forse la siccità, hanno costretto questo gruppo di piante a evolversi in questo modo, e il sistema è stato utile anche per affrontare il gelo'' ha osservato uno degli autori, Amy Zanne, della George Washington University.
Le piante decidue hanno cominciato a perdere le foglie in autunno, invece, solo dopo aver raggiunto le regioni fredde. Il passo successivo di questa ricerca sarà utilizzare i dati dell'albero genealogico per scoprire come le piante si sono evolute per sopportare altri stress ambientali come siccità e caldo eccessivo.

Ansa.it





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