Per 5,6% ragazzi gioco azzardo patologico Presidente Coordinamento gruppi giocatori d'azzardo fa il punto
Data: Mercoledì, 25 dicembre 2013 ore 07:00:00 CET Argomento: Istituzioni
Il CONAGGA è il
Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d'Azzardo; è costituito da
Enti diffusi su tutto il territorio nazionale (da Salerno a Trento) che
da anni si occupano di interventi sulla dipendenza da gioco d'azzardo
attraverso attività di cura-prevenzione-informazione-trattamento. Nei
propri anni di attività gli Enti aderenti al Coordinamento hanno avuto
in trattamento 3743 persone con problemi inerenti il gioco d’azzardo
(su 7976 richieste di aiuto) e ogni mese gestiscono 208 gruppi di
trattamento per giocatori e loro familiari.
Elenco Enti aderenti al CONAGGA: ACGI di Pistoia; AGITA di Campoformido
(UD); AMA di Trento; Ass. AND - Azzardo e Nuove Dipendenze di Gallarate
(VA); Ass. Centro Soc. Papa Giovanni XXIII di Reggio Emilia; Ass. Logos
Famiglie in gioco di Salerno; CEIS di Prato; Coop. Soc. Nuova Vita di
Vicenza; Coop.Soc. Self Help di Verona; LAG di Vignola (MO), Centro
Calabrese di Solidarietà di Catanzaro, Ass. A.M.A. di Ancona, Ass.
A.M.A di Macerata, O.G.A.P. di Carrara, Irs l'Aurora Coop.
Sociale di Fano, Ass AMA Polesine di Taglio di Po (RO), Ce.Re.So. di
Reggio Calabria, Aps Famiglie Fuori Gioco di Potenza,
Associazione San Benedetto di Livorno.
Da sempre il gioco d’azzardo è diffusissimo in Italia ma coinvolge
maggiormente determinate categorie di persone: le fasce più deboli. Nel
gioco investe di più chi ha un reddito inferiore: giocano il 47% degli
indigenti, il 56% degli appartenenti al ceto medio-basso, il 66% dei
disoccupati.
Gioco d’azzardo non significa per forza gioco patologico; la stragrande
maggioranza dei giocatori non ha nessun problema, ma le ricerche
internazionali condotte per accertare il numero di giocatori patologici
stimano dall’1 al 3% (a seconda che siano calcolati sull’arco della
vita o sull’ultimo anno) la popolazione vittima del gioco patologico:
verosimilmente in Italia ciò equivale ad una cifra oscillante fra
700.000 e 1.400.000 persone in “età di gioco”.
E’ interessante notare che le ricerche esistenti, fatte in Inghilterra,
Spagna, Nuova Zelanda, Canada, USA, riportano in modo concorde tutte
gli stessi risultati percentuali. In aggiunta, tutte le ricerche
dimostrano che la maggior quantità di giochi a disposizione (sia come
numero che in termini di possibilità di accesso temporale) è
direttamente proporzionale ad un aumento del numero di popolazione che
perde il controllo del gioco e che diviene giocatore problematico o
patologico.
In Italia scarseggiano ricerche che indaghino in modo sistematico
questi fenomeni.
In Italia Crescono i fatturati del gioco d’azzardo, ma anche i costi
sanitari, sociali, relazionali e legali della sua diffusione. Per
questo 17 organizzazioni di vario genere hanno dato vita a “Mettiamoci
in gioco”, campagna Nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo,
presentata a Roma il 14 Giugno 2012 presso la sede della Federazione
Nazionale Stampa Italiana.
La Campagna è promossa da: ACLI, ALEA, ANCI, ARCI, AUSER, Avviso
Pubblico, CGIL, CISL, CNCA, CONAGGA, Federconsumatori, Federserd, FICT,
FITEL, Gruppo Abele, InterCear, Libera, Uisp.
L’intento della Campagna è limitare la crescita forsennata del gioco
d’azzardo, aumentare le tutele per la collettività e i giocatori,
favorire gli interventi a favore dei giocatori “patologici”.
In particolare la Campagna chiede di:
1. Porre un freno, da parte dello Stato, al modello di
“liberalizzazione controllata” del gioco d’azzardo in Italia, che si è
progressivamente trasformato in insidiosa “deregulation”, come
testimonia l’abnorme espansione delle proposte di giochi in ogni comune
d’Italia. Nel frattempo si chiede una moratoria rispetto all’immissione
di nuovi giochi, sia per quantità che per qualità, e la rinuncia ad
ampliare ulteriormente la raccolta e i ricavi derivanti dall’azzardo,
anche nel caso di nuove emergenze nazionali che richiedono l’immediato
introito di risorse.
2. Restituire un potere decisionale alle comunità locali, ora
espropriate di ogni funzione di “governo” del fenomeno;
3. Impedire la pubblicità del gioco d’azzardo con appositi divieti, non
diversamente da quanto avviene per il tabacco;
4. Inserire il gioco d’azzardo patologico all’interno dei Livelli
Essenziali di Assistenza previsti per i servizi sanitari, con una
normativa volta a equiparare il diritto alle cure e l’accesso gratuito
e diretto ai servizi già garantiti nelle altre forme di dipendenza
patologica;
5. Costituire un tavolo di confronto con le associazioni e i servizi
impegnati nel settore, al fine di definire i criteri e le iniziative di
una corretta ed efficace campagna di educazione al gioco e di
prevenzione dei rischi indotti dal gioco d’azzardo. Nello stesso tempo,
si chiede la chiusura definitiva della campagna “Giovani e Gioco”
realizzata nelle scuole dai Monopoli di Stato, di cui è stata segnalata
da più parti la discutibile impostazione.
Di seguito in allegato l’Appello della Campagna “Mettiamoci in gioco”
ai candidati alle elezioni politiche 2013 per regolamentare la
diffusione del gioco d’azzardo in Italia.
In data 13 Settembre 2012 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il
Decreto Legge n. 158 del 13 Settembre 2012 ovvero il Decreto
Balduzzi. Gli articoli 5 del capo I e il 7 del Capo II trattano il tema
del gioco d’azzardo ed in sintesi:
- L’ articolo 5,
comma 1 stabilisce che entro il 31 dicembre 2012 devono essere
aggiornati i livelli essenziali di assistenza per assicurare a tutti
equità nell’accesso all’assistenza e qualità nelle cure. Nei Lea
saranno inserite anche le prestazioni per i soggetti con gioco
d’azzardo patologico;
- L’articolo
7,comma 3-quarter vieta la possibilità per i pubblici esercizi di
mettere a disposizione dei propri clienti apparecchi che consentano il
gioco on line;
- il comma 4
vieta i messaggi pubblicitari sulla televisione, la radio, nei teatri e
nei cinema quando i programmi trasmessi sono rivolti ai minori e vieta
i messaggi pubblicitari che abbiano anche solo uno dei seguenti
elementi:
a) Incitamento al gioco o esaltazione
della sua pratica;
b) Presenza dei minori;
c) Assenza di indicazioni dei rischi di
dipendenza o assenza di indicazioni che informino sulla reale
probabilità di vincita;
- il comma 4 bis
chiarisce che la pubblicità deve indicare le reali percentuali e
possibilità di vincita;
- il comma 5
stabilisce che le formule di avvertimento sul rischio di dipendenza e
l’indicazione delle reali probabilità di vincita devono essere stampate
anche sulle schedine e sui tagliandi, nonché nelle slot machine e nelle
videolottery e che gli esercenti dei luoghi di gioco devono mettere a
disposizione del materiale informativo specifico in cui sono
evidenziati i rischi del gioco e i luoghi dei servizi pubblici e
privati nei quali chiedere aiuto;
- il comma 5 bis
assegna al ministero dell’Istruzione il compito di segnalare alle
scuole primarie e secondarie la valenza del tema del gioco responsabile;
- il comma 6
prevede importanti sanzioni (fino a 500.000 euro) nel caso di
violazione del comma 4 per “committenti del messaggio pubblicitario e
per proprietari del mezzo con cui il messaggio pubblicitario è diffuso”
e sanzioni di 50.000 euro per il concessionario o per il titolare della
sala che non rispettino le norme del comma 5;
- il comma 8
vieta ai minorenni l’ingresso nelle sale bingo, nelle sale per
videolottery e nelle agenzie di scommessa. Il titolare del locale di
gioco deve identificare i minori richiedendo loro un documento di
identità; il comma obbliga inoltre il Ministero dell’Economia e
delle Finanze ad emanare entro sei mesi un decreto che blocchi
gradualmente l’accesso degli under 18 al gioco;
- il comma 9
stabilisce che vengano programmati, attraverso le forze dell’Ordine
almeno 10 mila controlli all’anno per contrastare il gioco minorile;
- il comma 10 da
mandato ai Monopoli di Stato di pianificare un progressivo spostamento
delle slot machine dai luoghi vicini a scuole, ospedali, chiese;
stabilisce inoltre l’insediamento all’interno dei Monopoli di Stato di
un Osservatorio Nazionale che contrasti la diffusione del gioco
d’azzardo.
Si veda di seguito il commento di Matteo Iori al decreto Balduzzi,
pubblicato sulla Guida del Sole 24 Ore di Novembre 2012.
Conagga.it
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