Migliaia di supplenti passeranno il Natale senza stipendio
Data: Martedì, 17 dicembre 2013 ore 06:00:00 CET Argomento: Sindacati
Sono docenti e Ata che
hanno stipulato contratti con gli istituti per sostituire colleghi
collocati in malattia o in aspettativa: a causa del mancato
rifornimento del Sistema informatico di contabilità e gestione
economica da parte del Mef, slittano i pagamenti di novembre e
dicembre. Anief invita il personale coinvolto a diffidare la Ragioneria
territoriale e la scuola di servizio, recuperando in tal modo le
mensilità non corrisposte ed i relativi interessi di mora.
Per migliaia di docenti e Ata precari quello del 2013 sarà un Natale
davvero magro: nelle passate settimane il Ministero dell’Istruzione non
ha inviato a diverse scuole i fondi necessari per pagare le mensilità
di novembre e dicembre dei supplenti cosiddetti “brevi”. Un’operazione
che andava assolta entro lo scorso 13 dicembre: per motivi tecnici se
ne riparlerà non prima di gennaio. Lasciando così “a bocca asciutta”,
senza nemmeno la percentuale di tredicesima dovuta, i tanti docenti e
Ata che anche nel corrente anno scolastico hanno stipulato un contratto
con la scuola di servizio, in modo da sostituire dei colleghi collocati
in malattia o in aspettativa per vari motivi.
Dopo aver corrisposto, seppure con ritardo, le due mensilità di inizio
d’anno scolastico, anche a seguito delle forti proteste dell’Anief, il
Miur sta di nuovo ritardando sine die il diritto la retribuzione di
tanti supplenti. La motivazione della mancata corresponsione degli
stipendi è dovuta alla non completa “emissione speciale accessori
dicembre 2013” da parte del Ministero dell'Economia e Finanze sul
‘Sicoge’, il Sistema informatico di contabilità e gestione economica. E
ciò malgrado l’emissione speciale, di diversi milioni di euro ma
evidentemente insufficiente, avvenuta nelle ultime settimane.
Quel che è sicuro, è che l’amministrazione statale non riesce più a
finanziare regolarmente una parte degli oltre 8mila istituti scolastici
italiani. E a saltare sono, per ora, gli emolumenti da assegnare ai
dipendenti più deboli: i supplenti “brevi”. Che ogni giorno sono sempre
più privati dell’adeguata considerazione, professionale e sociale.
“Si tratta di una situazione intollerabile – spiega Marcello Pacifico,
presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – perché si va a
infierire sulle già pessime condizioni economiche e lavorative che i
docenti della scuola italiana devono affrontare. Basta ricordare che
sono quelli a ricevere lo stipendio tra i più bassi dell’area europea,
in media tra i 1.200 ed i 1.300 euro: a fare peggio è solo la Grecia.
Come se non bastasse, adesso si aggiunge il mancato pagamento. E ciò va
a minare ancora di più la dignità di tanti lavoratori che,
ricordiamolo, - conclude Pacifico - mettono quotidianamente la loro
professionalità al servizio di alunni e famiglie”.
Alla luce dalla grave mancanza di cui l’amministrazione si sta rendendo
artefice, rendendo opzionale la regolarità dei pagamenti per i
supplenti, anche stavolta l’Anief non si limiterà a denunciare il
mancato rispetto dei diritti dei lavoratori: il giovane sindacato ha
predisposto un modello di diffida e messa in mora che il
personale interessato potrà direttamente inviare, con urgenza, alla
Ragioneria territoriale di competenza (ufficio pagatore della provincia
in cui si svolge o si è svolto il servizio) e alla scuola di servizio.
Allo scadere degli 8 gg. di tempo, entro cui l’amministrazione dovrà
liquidare le somme non corrisposte, il personale interessato dovrà
segnalarlo all’Anief inviando una mail all’indirizzo
stipendi.supplenti@anief.net.
Anieg.org
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