Pacifico (Confedir-Anief): emendamento Governo su ‘buco’ Inps è solo un giro-conto, il debito di 23 miliardi rimane
Data: Lunedì, 16 dicembre 2013 ore 16:42:57 CET Argomento: Sindacati
Replica del
sindacato alle parole rassicuranti del presidente Inps Antonio
Mastrapasqua dopo la modifica approvata dell’Esecutivo alla Legge di
Stabilità: basta con i provvedimenti di ‘facciata’, se non si provvede
a coprire i mancati versamenti ai precari le future pensioni sono a
rischio.
“Non solo esiste il buco di almeno 23 miliardi nel bilancio Inps,
legato all'incorporazione dell'Inpdap. Il vero problema è che rimangono
a rischio le future pensioni, in particolare quelle degli attuali
precari. Non risolve nulla l’emendamento del Governo alla legge di
Stabilità: si tratta di un intervento tecnico-contabile che non
neutralizza affatto la pregressa passività patrimoniale ex-Inpdap.
Stiamo solo assistendo ad un giro-conto, che lascerà intatto il debito
dello Stato nei confronti di centinaia di migliaia di lavoratori
pubblici”. Così risponde Marcello Pacifico, segretario organizzativo
Confedir e presidente Anief, alle parole rassicuranti rilasciate oggi
da Antonio Mastrapasqua, presidente Inps, per il quale non ci sarebbe
“nessun buco” di “miliardi nella previdenza”, si tratterebbe solo di
“un'errata rappresentazione contabile che sarebbe meglio modificare
proprio per non ingenerare equivoci” e “non c'è alcun pericolo né
presente né futuro, il sistema tiene” per cui “anche i giovani avranno
la loro buona pensione, purché lavorino 2 o 3 anni più della
generazione precedente”.
“Si tratta di rassicurazioni di circostanza – ribatte Pacifico – perché
è evidente che anche il Governo italiano si è accorto dell’enorme buco
dell’Inps. Ma anziché affrontare il problema, coprendo finalmente il
debito dovuto al mancato pagamento dei contributi pensionistici da
parte dello Stato nei confronti dei suoi dipendenti a tempo
determinato, sta utilizzando strumenti fantasiosi: si crea, in pratica,
un’operazione contabile che lascia di fatto le cose come stavano. La
realtà è che servono soldi veri. E lo Stato deve trovarli. Altrimenti –
continua il sindacalista Confedir-Anief - saranno presto i tribunali a
prendere in mano la situazione, costringendo i nostri amministratori
pubblici a pagare anche interessi e spese processuali”.
La faccenda è nota. Ed è stata ultimamente denunciata della Corte dei
Conti e rilanciata del sindacato: è stato infatti certificato che sono
almeno 23 i miliardi di “buco” che l’Istituto nazionale di previdenza
sociale ha ereditato dall’Inpdap per il mancato pagamento dei
contributi del personale a tempo determinato. “Ma anziché cercare il
modo di ridare il maltolto – spiega ancora Pacifico – il Governo non
trova niente di meglio che realizzare operazioni di ‘facciata’: è
intollerabile che si cerchi di fare cassa sulle spalle dei pensionati e
in particolare su quelle dei precari dello Stato”.
Per questi motivi Confedir e Anief hanno deciso di chiedere la
certificazione dei crediti in tribunale. “Quanto sta realizzando lo
Stato con i suoi lavoratori – continua Pacifico - rappresenta infatti
una vera e propria evasione. E ha dell’incredibile, perché
l’amministrazione si rende artefice esattamente di quello che non
permette di fare alle imprese private. Dimenticandosi di versare la
parte pensionistica mensile di competenza di ogni suo lavoratore
precario”.
Il sindacato conferma la volontà di mettere a disposizione dei precari
della PA un modello di diffida da inviare all’Inps e al Ministero
dell’Economia e delle Finanze, per rivendicare il mancato pagamento dei
contributi versati.
Anief.org
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