Quello che l’assessore Scilabra non vuole capire …
Data: Domenica, 15 dicembre 2013 ore 07:30:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


È difficile per un giovanissimo assessore regionale siciliano all’Istruzione (e soprattutto) alla Formazione Professionale non sentirsi dalla parte dei suoi coetanei (o quasi) che in atto occupano le scuole, ma arrivare ad esprimere solidarietà allo sparuto numero di studenti del superiore occupanti le scuole palermitane è davvero il colmo; significa non voler capire le cose importanti da quelle farlocche, tanto da offrire il fianco all’ironia della Letterina ASASI che non si è davvero risparmiata, con ben due note sull’argomento.

Io, che ho qualche annetto in più di Roberto Tripodi e me la batto con Giuseppe Luca, mi limito a sorridere soltanto, superando così anche la soglia dell’indignazione, e preciso ai miei due ex colleghi che la giovane Assessore non vuole capire ancora qual’è il suo ruolo, che va ben oltre l’espressione fuori luogo della sua “solidarietà” diretta ai giovani occupanti.

A Roberto e Pippo, come da un anno in qua fa periodicamente Ceripnews, ricordo, per esempio, che l’Assessore non vuole capire:
- che non può fare a tempo pieno l’assessore regionale alla F.P. che certamente andava risanata (anzi rifondata!), lasciando in balia di terzi (sic!) tutta la P.I.;
- che alla scuola siciliana serve una legge sul diritto allo studio, alla formazione e al lavoro;
- che alla scuola siciliana serve un’anagrafe scolastica che prende in carico tutti i nati da 3 al 18 anni ed oltre, per seguirne studi, andamento e prima occupazione;
- che alla scuola siciliana serve un’anagrafe delle scuole pubbliche non statali, paritarie o meno che siano;
- che la scuola siciliana non può continuare ad avere scuole sgarrupate, non in sicurezza e con i presidi che giorno dopo giorno ci mettono la faccia (e pure i soldi, in caso di multe!) per assicurare un servizio ormai ai limiti della tollerabilità;
- che la scuola siciliana necessita di fondi non solo per il funzionamento amministrativo-didattico, ma anche per l’elevazione dell’offerta formativa, in nome di un diritto allo studio tradito e-o ignorato, proprio dalla nostra Regione;
- che la scuola siciliana, sempre a proposito di fondi, deve capire – anzi, vuole capire – perché da anni i criteri di assegnazione non vengono rinegoziati (con le OO.SS. Regionali e i rappresentanti dell’Area V dei Dirigenti Scolastici) secondo indicatori oggettivi e non rinnovando le fantasticherie di funzionari vari che si sono avvicendati nel tempo nella gestione di una materia tanto delicata e complessa;
- che la scuola siciliana, dalla primavera scorsa, attende gli annunciati tavoli provinciali sul dimensionamento/razionalizzazione della rete scolastica per evitare anche quest’anno ( e il rischio si corre, ed è grave!) che il tutto finisca in un’ammucchiata di 2-3 giorni con ratifiche a raffica su un piano regionale partorito dalla fantasia (per non incompetenza!) di qualche funzionario o consulente di turno e senza riscontro alcuno con il territorio, con i suoi bisogni, le sue attese, le sue vocazioni.
Cari Roberto e Pippo, credo che tutto questo, ed altro ancora che risparmio a voi ed ai lettori di Ceripnews, vada ben oltre e sia più grave delle parole postate su Facebook che, in proporzione, etichetto come goliardate fuori misura. (ninni bonacasa)

Ceripsnews.it





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