Società di Storia Patria, incontro con la poesia, 'alfabeto del mondo'
Data: Mercoledì, 11 dicembre 2013 ore 18:36:56 CET
Argomento: Redazione


Società di Storia Patria, incontro con la poesia, 'alfabeto del mondo'.
Proseguono a Giarre gli incontri culturali, organizzati dalla Società Giarrese di Storia Patria e Cultura, con un appuntamento importante. Il 12 dicembre, alle 16:30, sarà presentata l'ultima silloge del poeta Senzio Mazza, "Infime dissonanze"  (Edizioni Le Farfalle ,2013), nell'auditorium del Plesso Verga dell'Istituto Comprensivo "Giuseppe Macherione"; sarà presente l'autore. Introdurrà il presidente della Società di Storia Patria, prof. Nicolò Mineo, e seguiranno le relazioni della prof.ssa Marinella Fiume e del Prof. Rosario Castelli.  Mazza è vero poeta e i suoi versi, come quelli di tutti i veri poeti, costituiscono" l'alfabeto del mondo", l'interpretazione della vita.

Senzio è un poeta che interpreta la crisi  di chi ha creduto in grandi valori, è stato al fianco degli umili ed ha cercato giustizia per tutti, ha sempre cantato i colori (gli ultimi raggi/ doravano i Peloritani /e Mongibello inghiottiva il sole), i sapori, gli odori (tra i gelsomini d'Arabia), le luci (gli specchi delle anse) della sua terra così come la fatica dei contadini (portavamo fatiche disumane /sul desco improvvisato). Nell'oggi, un mondo alla deriva, dove sembra impossibile fermarsi prima  del "clic finale", il poeta vive uno straniamento, avverte una "coraggiosa solitudine " (Marinella Fiume) una disillusione dell'essere che può non essere, perchè "La sola certezza /è che dentro di noi /fermentano tutte le generazioni/ e siamo gli altri, tutti gli altri, /dal giorno della creazione". Ma se da un lato la mente del poeta "stenta a trattenere la rassegnazione" , dall'altro cerca, come l'arrotino del Vittorini, lame da arrotare, per risvegliare dignità,  denunciare corruzioni, svergognare ipocrisie, trasformare gli "sballi" in amore per la vita ( cfr. E.Vittorini, Conversazioni in Sicilia: - Fa piacere arrotare una vera lama. Voi potete lanciarla ed è dardo, potete impugnarla ed è pugnale. Ah, se tutti avessero sempre una vera lama!). Per questo motivo il poeta continua a scrivere "d'amore per le facce del mondo"....e testardamente riscrive "sui crinali in sosta incurante del vento sulle mobili dune ".

 
Senzio Mazza è nato a Linguaglossa, ma ancora giovane si è trasferito a Firenza per motivi di lavoro. Fin da giovanissimo si è dedicato alla letteratura senza seguire mode letterarie, ma si è impegnato in personali ricerche sul post-ermetismo. Negli anni Cinquanta ha collaborato col prof. Giorgio Piccitto per la formazione del vocabolario siciliano. Negli anni in cui i dialetti cominciavano a sparire ha voluto scrivere in dialetto siciliano, pur senza tralasciare la lingua italiana. E' entrato a far parte del gruppo di poeti che gravita attorno al "Pianeta Poesia" ed è presente nell'antologia Poesia del Novecento in Toscana curata da Franco Manescalchi. Per tre anni consecutivi assieme ad altri poeti è stato presente su invito del Consolato italiano di Ginevra alla "Settimana della lingua italiana nel mondo". Collabora con le riviste "Lumìe di Sicilia" diretta da Mario Gallo e "Arba Sicula" diretta da Gaetano Cipolla della "St.John's University" di New York.
Ha pubblicato: Crusti di sali (Croste di sale) (1987, poesia in dialetto siciliano), Scagghi di sciara (Scaglie di sciara) (2001, poesia in dialetto siciliano), Le rosse stagioni (2003, poesia), Ballata de li spiriti (Ballata degli spiriti) (2004, poesia in dialetto siciliano), Genti di Lingua-Rossa (Genti di Linguaglossa) (2004, poesia in lingua e dialetto siciliano), Anacasta (2006, poesia), L'ultima Via Crucis di S. Incorpora (2009, poesia), L'èbbichi di l'arma (Le epoche dell'anima) (2010, poesia in dialetto siciliano), Infime dissonanze (2013, poesia).
Dal 1960 ha conseguito diversi primi premi in concorsi letterari: "Bergamo e provincia"; "Valente Faustini" Piacenza; "G.D. Guerrazzi" Livorno; "Penna d'Oro" Ancona; "Lanciano"; "Penisola sorrentina" Sorrento; "L'iride" Cava de' Tirreni; "Ignazio Buttitta" Favara (due volte); "Città di Marineo" Palermo; "Fonte d'Ippocrene" Modena; "Vann' Antò-Saitta" Messina; "Guido Modena", San Felice (Modena); "Città di Giarre" (due volte); "Baronessa di Carini" Palermo.
Sulla sua attività letteraria hanno scritto, tra gli altri: G. Barletta, L. Bertolani, G. Cavarra, M. Dilettoso, A. Guidi, C. Infarinato, F. Manescalchi, F. Restivo, M. Scalabrino, M. Sodi.





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