‘U zu Carmine e Ciccineddu a Vaccaro
Data: Domenica, 08 dicembre 2013 ore 07:45:00 CET
Argomento: Redazione


‘U zu Carmine, con il suo fedele e giovane asino Ciccineddu si recarono nella vicina contrada "Vaccaro", che si trovava proprio sotto il cimitero del piccolo paese nebroideo. Prima però passarono dalla biviratura, vicina al cimitero, dove i due compari bevvero un bel "sorso" d’acqua fresca, e ‘u zu Carmine riempì le brocche, i bùmmuli, che si era portato dappresso per avere acqua fresca tutto il giorno. L’acqua, che fuoriusciva dallo "sgriccio" e che si riversava nella biviratura, proveniva dalla timpa Abate, sovrastante il paesino do’ zu Carmine. Arrivati nella zona di Vaccaro, ‘u zu Carmine scaricò dalla groppa di Ciccineddu l’aratro di ferro che si era portato per arare l’appezzamento di terra.

Già dopo la falciatura del grano, ‘a metitura, aveva arato il suo podere facendo amalgamare il terreno con le radiche del grano, ‘a ristuccia, per poi farlo riposare, in attesa che le piogge autunnali, irrorandolo, lo rendessero proficuo per la prossima semina. Questa volta, ‘u zu Carmine, si accingeva a "passare" la seconda aratura, ‘a rifunnuta, dopo aver appurato le buone condizioni del terreno, abbondantemente irrigato dalle piogge di una settimana prima.

‘U zu Carmine, dopo aver depositato le sacche dall’asino, ‘i vèttuli, e rassettato la casotta, preparò il basto adatto a Ciccineddu per poter allacciare, ‘mpaiari, l’aratro per incominciare il lavoro di “rifunnuta” del tirreno. E così, guidato e incitato dal suo padrone, Ciccineddu venne condotto al margine del campo, dove affondò il vomere dell’aratro per imprimere nella terra dei profondi solchi. Iniziò così il via vai dell’aratro, in un verso e nell’altro, per preparare al meglio il terreno di Vaccaro. Solcare, tracciare il solco nel terreno, era un momento privilegiato per ‘u zu Carmine e Ciccineddu, significava instaurare un profondo legame con il creato, una "parentesi" di pace e di contemplazione, si sentiva solamente il loro respiro, lo schiamazzo dei volatile… e il soffio leggero del vento.

A mezzogiorno ‘u zu Carmine liberò, spaiò, Ciccineddu dall’aratro e dal basto, gli tolse il serraglio e lo fece bere dandogli acqua fresca presa con un secchio dalla cisterna che era dietro la casotta, poi lo lasciò libero di mangiare una porzione di paglia, ‘a pàgghia, ben conservata per il giovane asino. Anche ‘u zu Carmine consumò un frugale pasto, bevve un sorso di buon vino dal fiasco, ‘u ciascu, che si era portato da casa. Tutti e due fecero una breve sosta, poi ritornarono a solcare il terreno continuando la “rifunnuta“.

Prima dell’imbrunire, dopo aver riposto gli attrezzi da lavoro nella casotta, ‘u zu Carmine e Ciccineddu, ritornarono nel paesino nebroideo per il meritato riposo notturno, ma prima di ritirarsi passarono dalla “gebbia” per l’ultima bevuta della giornata. Arrivati in casa, ‘u zu Carmine spazzolò il fedele asino, lo fece entrare nella stalla dandogli una buona porzione, ‘na junta, di fave secche per la nottata. L’indomani mattina, ‘u zu Carmine, dopo aver fatto colazione, scese nella stalla, diede una zolletta di zucchero a Ciccineddu, poi gli mise il basto, le sacche, i vèttuli, il serraglio, e tutti e due si avviarono verso la campagna di Vaccaro per continuare il lavoro di “rifunnuta“, di aratura del terreno.

La Timpa Abate sembrava che sorvegliasse l’andirivieni do’ zu Carmine, che accompagnato dal suo fedele asino si avviava a Vaccaro per continuare il lavoro del giorno prima; anche la terra sembrava gradire di essere arata e solcata, emanando… odore di nuovo. Finito il lavoro di rifunnuta, ‘u zu Carmine, armato di zappa, si mise a vangare il terreno attorno agli alberi posti ai bordi del podere. E mentre ‘u zu Carmine zappuliava, Ciccineddu si concedette un meritato riposo per brucare in piena libertà nei pressi della casotta, dove cresceva abbondantemente l’erba. Poi ritornarono al paesino nebroideo, in attesa dei prossimi lavori di semina nel terreno di contrada Vaccaro.

Giuseppe Scaravilli
giuseppescaravilli@tiscali.it





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2484293.html