Il Miur naviga a vista
Data: Sabato, 07 dicembre 2013 ore 06:00:00 CET Argomento: Opinioni
Il
ministro MC Carrozza ha deciso di riattivare il "dialogo tra mondi che fino a oggi sono
stati troppo separati: lo faremo a partire dalla Costituente della scuola dei
prossimi giorni, dove ascolterò proposte e suggerimenti e dove
metteremo i temi della scuola, dell’istruzione, della formazione e
della ricerca al centro dell’agenda politica del Paese”.
Un’operazione di marketing, un intervento per ottenere consenso: la
legge è cestinata, la funzione docente mortificata. Per cogliere
l’insensatezza della proposta è sufficiente proiettare il termine
"costituente" sull’azienda
ospedaliera. I protocolli scientifici sono sacrificati per assecondare
la volontà popolare: una vera assurdità! Il fatto che i
problemi sanitari abbiano minor dimensione e maggior prevedibilità di
quelli formativi e di quelli educativi accentua l’irrazionalità
dell’iniziativa.
Vigilare sulla corretta e puntuale concretizzazione della volontà del
legislatore è la responsabilità primaria dei membri
dell’esecutivo. A tal fine negli uffici del Miur dovrebbe
troneggiare la road map tratteggiata nel 1969, elaborata negli anni
successivi, formalizzata dal parlamento nel 2003.
Sovrabbondante è il materiale su cui l’analisi di coerenza è da
condurre: manca ed è mancata la volontà d’assumere un adeguato punto di
vista.
Si propone una parziale casistica:
Esame di maturità – [D.L.
9/69] – La trasmissione del sapere non è più considerata la sola
finalità della scuola: le potenzialità degli studenti
l’affiancano. La lettura della norma istitutiva l’accertamento non
lascia dubbi interpretativi: “Lo
scrutinio finale è inteso a valutare il grado di preparazione del
candidato”; “L'esame di maturità ha come fine la valutazione globale
della personalità del candidato”.
Le commissioni d’esame non
hanno rispettato la consegna, hanno sovrapposto la loro attività a
quella del consiglio di classe. Da qui il fallimento dell’esame di
maturità.
[Tematica sviluppata in – Tra elusioni e omissioni – Nuova secondaria –
6/1999]
Decreti delegati - [DPR 416/74]
– [D.Lgs 297/94] – Il tradizionale, obsoleto modello
organizzativo gerarchico-lineare è abbandonato. I principi
delle scienze dell’organizzazione sono stati accolti. Il D.Lgs.
150/09 sulla dirigenza pubblica sintetizza il carattere della struttura
decisionale introdotta. Esso enuncia il “principio di distinzione tra le funzioni
di indirizzo e controllo spettanti agli organi di governo e le funzioni
di gestione amministrativa spettanti alla dirigenza”.
Nelle scuole nulla è
cambiato. Il dirigente è ancora considerato e agisce come tuttologo:
gli ordini del giorno che ha redatto per convocare gli organismi
collegiali non hanno mai contemplato gli oggetti del mandato loro
conferito.
Ancora più grave il fatto che
il ministero confermi tale devianza: gli orientamenti dei provvedimenti
concernenti la dirigenza si ispirano allo stantio modello
organizzativo d’inizio secolo scorso.
[CFR. in rete “Coraggio! Organizziamo le scuole” e “Quale formazione
per il dirigente scolastico?”]
Programmi scuola media - [D.M.
9 febbraio 79] – “favoriscono, anche
mediante l'acquisizione di conoscenze fondamentali specifiche, la
conquista di capacità logiche, scientifiche, operative e delle
corrispondenti abilità e la progressiva maturazione della coscienza di
sé e del proprio rapporto con il mondo esterno”. Perfetta la
sovrapposizione dell’enunciato alla definizione del sistema educativo
pronunciata nel 2003 [art. 2 legge n° 53].
Lo studente e le sua qualità sono il
fulcro dell’attività unitaria e sinergica della scuola media: “viene
ribadita la corresponsabilità degli organi collegiali (consiglio di
classe - collegio dei docenti - consiglio d'istituto) in tutte le
fasi sia di impostazione ed attuazione sia di verifica periodica della
programmazione stessa”.
A titolo esemplificativo si trascrivono gli obiettivi delle discipline
matematiche: stimolare le capacità intuitive; verificare la
validità delle intuizioni con ragionamenti via via più organizzati;
comunicare con un linguaggio che faciliti l’organizzazione del
pensiero; favorire una progressiva chiarificazione dei concetti ..
La scuola “in atto” ha
rifiutato il cambiamento di prospettiva: è rimasta incollata alle
pagine dei libri di testo. Una scelta inefficace rispetto a
“promuovere competenze”: comportamenti in cui le capacità si
manifestano.
Ancora più grave il fatto che
il ministero abbia confermato, rafforzandola, l’insubordinazione e
abbia riaffermato la centralità dell’assetto disciplinare, proponendolo
persino per la scuola primaria [Miur – ufficio stampa – 6/3/2013]
[CFR in rete “Riformare la scuola media: perché?”]
Qualità – nota ministeriale
9/1/2001 - “Il Progetto Qualità ..
favorisce lo sviluppo organizzativo delle scuole teso al perseguimento
delle finalità proprie del sistema formativo”. La certificazione
della qualità non entra nel merito delle decisione assunte: garantisce
la fedele trasposizione del sistema di regole alle procedure
decisionali; implica la conformità delle prestazioni fornite alle
disposizioni di legge.
Nelle scuole la
certificazione appare come una formale enunciazione di atti e
procedure, avulse dalle finalità formative e dalle finalità educative,
elusiva dei processi decisionali indicati dal legislatore.
[CFR. in rete “Coraggio! Organizziamo le scuole” e “Quale formazione
per il dirigente scolastico?”]
Autonomia – art. 1 DPR 275/99 –
“L'autonomia delle istituzioni
scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo
culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di
interventi di educazione, formazione e istruzione”. La
definizione degli obiettivi è il momento fondante le attività
progettuali.
La lettura del
paragrafo “verifica e valutazione” dei POF, da cui traspaiono gli
obiettivi realmente perseguiti dalle scuole, mostra inequivocabilmente
che il servizio è parcellizzato, saldamente ancorato agli assetti
disciplinari, refrattario a ogni cambiamento, disattento alla voce del
legislatore.
{CFR. in rete “L’autonomia scolastica, un’araba fenice”]
In un siffatto quadro d’incertezza, disorganizzato, non governato, di
confusione, separato dal sociale, in cui la legge è cestinata, la
professionalità dei docenti è mortificata. Gli insegnanti sono immersi
in una situazione del tipo: indovina a cosa sto pensando?
[CFR. in rete “Valutare il lavoro dei docenti … alla fiera delle
corbellerie”]
Enrico Maranzana
zanarico@yahoo.it
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