Finlandia, una scuola da imitare
Data: Domenica, 01 dicembre 2013 ore 10:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
Non ci sono
voti fino a 13 anni e si impara facendo; ci sono insegnanti di
sostegno; si imparano tre lingue e i docenti sono accuratamente
selezionati e addestrati ma non strapagati. Ecco i segreti della scuola
finlandese, la scuola migliore del mondo. L'inchiesta di Focus. Secondo
i dati dello studio Pisa (Programme for international study
assessment), condotto su 400mila 15enni di 57 Paesi, i ragazzi
finlandesi sono i meglio preparati in lingua, matematica e scienze. Gli
italiani decisamente meno: uno su quattro non capisce ciò che legge e
uno su due manca delle nozioni di base in matematica.Quali sono i
segreti della scuola finlandese? Ecco che cosa emerge dall’inchiesta di
Focus (11/2008). I bambini vanno quasi tutti all’asilo nido e poi alla
scuola materna dello stesso distretto. Il che consente grande
omogeneità educativa: fin dalla prima infanzia si coltivano
autoriflessione, senso di responsabilità, empatia e collaborazione.
Qualità ideali per l’apprendimento.
La scuola inizia a sette anni compiuti, quando il cervello è al giusto
stadio di maturazione per apprendere. Il 99,7% dei bambini (immigrati e
rom compresi) termina la scuola nove anni dopo, “nessuno escluso”, come
dice la legge istitutiva della scuola.
Per la pedagogia finlandese sono gli insegnanti a dover capire gli
alunni, non il contrario. Un insegnante in una classe di 25 alunni deve
quindi sviluppare diverse strategie. Es. sostegno ad hoc per chi ha
difficoltà di apprendimento, giochi ed esercizi per aiutare i bambini
stranieri a superare le barriere linguistiche e culturali. Tutte le
scuole hanno un team di insegnanti e psicologi.
I docenti vengono selezionati accuratamente. Nel 2005 è stato accolto
solo il 6,5% dei 4.500 candidati per frequentare le facoltà che
preparano gli insegnanti. I migliori vengono formati per cinque anni,
su come far divertire i ragazzi, catturare la loro attenzione e fare in
modo che imparino. Seguono 120 ore di praticantato, un semestre sotto
sorveglianza e un tutor durante i primi tre anni ‘di ruolo’. Lo
stipendio è sotto la media europea.
In classe, fino ai 13 anni, niente voti e le interrogazioni non hanno
nulla a che fare con giudizi punitivi o selezioni. La pedagogia
finlandese parte dalla convinzione che tutti i bambini possano imparare
a leggere, scrivere, fare di conto e parlare tre lingue come imparano a
correre e parlare, senza umiliazioni.
Si impara facendo. Un fare che è sperimentare l’apprendimento con i 44
sistemi sensoriali. Già Albert Einstein diceva “che apprendere
significa sperimentare. Il resto è solo informazione”.
Finiti i primi nove anni di scuola, ne seguono tre di scuola superiore.
Il 53% degli alunni finlandesi (quelli con i voti migliori) continua
nelle scuole superiori di carattere umanistico, mentre il 39% va alle
scuole superiori tecniche.
Nostrofiglio.it
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