Idee per una scuola a misura dei minori a rischio
Data: Domenica, 01 dicembre 2013 ore 08:30:00 CET
Argomento: Redazione


Una nuova scuola per i minori a rischio deve ripartire dal territorio e dalle mille risorse delle varie comunità locali, deve operare in sinergia con l’ambiente circostante ed essere in grado di garantire un "triplice diritto culturale": il diritto soggettivo delle famiglie a poter scegliere i modelli organizzativi e gli orari più consoni al fine di coinvolgere maggiormente i genitori dentro i "territori" dell’educazione dei figli per tener conto della complessa rete dei bisogni/domande sociali di ogni nucleo familiare; il diritto "soggettivo" dell’allievo a poter fruire del tempo scolastico necessario in un’età che richiede un "equipaggiamento educativo" in grado di affrontare, in modo consapevole, un mondo complesso e in trasformazione nei modelli di comunicazione verbale e logica; il diritto "istituzionale" delle strutture pubbliche di garantire standard culturali minimi all’intera popolazione scolastica mediante l’utilizzo delle risorse scolastiche ed extrascolastiche presenti nel territorio.
Le istituzioni scolastiche sono chiamate ad assicurare delle attività pomeridiane non-curriculari per gli allievi bisognosi di una scolarizzazione prolungata per l’intero arco della settimana (da lunedì a venerdì). Questo modello di tempo-scuola permette un largo utilizzo delle offerte/opportunità extrascolastiche territoriali. Sarà cura dell’Ente locale promuovere una ricca rete di risorse-opportunità formative extrascolastiche anche attraverso la valorizzazione delle offerte culturali esistenti nel territorio: musei, biblioteche, mediateche, parchi urbani, centri linguistici, laboratori, ludoteche, palestre, corsi di danza, associazioni culturali, musicali, di fotoamatori, artistiche, di teatro, di atelier, polisportive, attività di volontariato sociale,
All’alunno, inoltre, deve essere concesso un tempo-break sufficiente per raggiungere la propria abitazione e consumare il pasto. E la scelta della sede di consumo del pasto (famiglia o scuola) deve essere decisa per tempo dai genitori e rispettata per periodi prolungati.
Il progetto pedagogico prevede lo svolgimento di ulteriori attività curriculari "pomeridiane", come la lingua straniera, l’educazione scientifica, l’educazione musicale, motoria, all’immagine, alla lettura. I genitori iscriveranno i propri figli a corsi formativi extrascolastici negli ambiti disciplinari citati (pomeridiani) e potranno fruire di un “credito didattico pomeridiano”, indipendentemente dal modello/orario prescelto. I singoli corsi formatici extrascolastici dovranno avere una durata annuale di almeno quaranta ore didattiche.
Il progetto didattico prevede che tutte le attività curriculari pomeridiane siano scandite su due ambiti formativi: le aree disciplinari della lingua italiana e straniera, e dell’educazione matematica e scientifica; le attività "compensative" si faranno per gruppi con lo scopo di ridurre gli scarti culturali esistenti tra gli allievi nelle diverse competenze. Le attività curriculari pomeridiane faranno largo uso dei laboratori d’educazione alla lettura, alla comprensione orale, all’elaborazione scritta, alle tecniche manipolatorie, creatività pubblicitaria, cartellonistica, drammatizzazione. In grado di miscelare didatticamente il sapere e il saper fare. Perché le competenze si acquisiscono dall’insieme delle abilità e delle conoscenze specifiche. Per poter entrare a pieno titolo, con responsabilità e professionalità, nel mondo degli adulti e del lavoro.

Angelo Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it





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