Rientrate le occupazioni delle scuole catanesi; ripristinata la normale attività didattica‏
Data: Giovedì, 28 novembre 2013 ore 10:54:15 CET
Argomento: Sindacati


Da tutte le scuole di Catania, dove si erano accesi focolai di proteste studentesche sfociate in episodi di occupazioni giungono notizie rassicuranti di un ritorno alla normalità; tutto regolare al Liceo Spedalieri, al Liceo Principe Umberto e nelle altre scuole di cui la stampa aveva dato notizia di agitazioni.
Permangono criticità solo nel capoluogo Palermitano ove la situazione è tradizionalmente più complicata.
L’associazione di dirigenti scolastici CONFEDIR della Sicilia invita le famiglie a vigilare per impedire che i propri figlioli studenti compromettano l’anno scolastico con assenze che possono pregiudicare la frequenza dell’anno scolastico con conseguenze anche sull’ammissione agli scrutini; il decreto legislativo n. 297 del 1994, all'art. 74 prevede che, per la validità di un anno scolastico, occorrono almeno 200 giorni di effettive lezioni, ricordando che incombe anche nei loro confronti una responsabilità patrimoniale per danneggiamenti ad arredi e suppellettili a seguito di fenomeni di occupazione.
Necessita un’opera di prevenzione per evitare il ripetersi di simili incresciosi fenomeni che hanno anche dei risvolti penali quali l'interruzione di un servizio pubblico essenziale, come quello scolastico.
L'invasione di terreni o edifici, in diritto penale, è un delitto previsto e punito dall'art. 633 del codice penale (invasione arbitraria di immobile) ai sensi del quale: "Chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto, è punito, a querela della persona offesa. Le pene si applicano congiuntamente, e si procede d'ufficio, se il fatto è commesso da più di cinque persone, di cui una almeno palesemente armata, ovvero da più di dieci persone, anche senza armi".
Un falso atteggiamento buonista lungi da determinare effetti educativi positivi rischia di ingenerare nelle nuove generazioni uno sfilacciamento e un misconoscimento della legalità che è un valore che la scuola cerca di inculcare anche con continui progetti educativi salvo poi a praticare un comportamento opposto a quello proclamato.
I dirigenti scolastici poi hanno il dovere di denunciare alle autorità di polizia e alla magistratura qualsiasi fenomeno configurabile come reato, pena l’omissione di atti di uffici anch’essi sanzionabili.
Così come il MIUR e l’USR Sicilia avrebbero il dovere di supportare e tutelare le scuole autonome mettendo in atto tutti quei provvedimenti necessari a disincentivare azioni e comportamenti penalizzanti per il servizio pubblico.

il presidente regionale
Dirigenti Confedir
Salvatore Indelicato





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