36 milioni del progetto Spartacus buttati al vento mentre le scuole statali siciliane soffrono
Data: Mercoledì, 27 novembre 2013 ore 07:31:56 CET
Argomento: Sindacati


Nel mentre le scuole siciliane statali ancora aspettano l’erogazione della  dotazione finanziaria per le spese di funzionamento amministrativo e didattico per l’esercizio finanziario 2013 ( – Art. 7 L.R. 24.2.2000, n° 6. – Cap. 373314), apprendiamo dal sito del CIAPI del decreto della Regione che trasferisce allo stesso CIAPI ben 36 milioni di euro per assumere e retribuire per 6 mesi 1760 dipendenti degli ex sportelli multifunzionali dei disciolti Enti di Formazione Professionale investiti dello scandalo della formazione in Sicilia. Si maschera un provvedimento di natura assistenziale rivolto a 1800 persone, praticamente in cassa integrazione, prosciugando risorse finanziarie fresche dell’Europa  con la motivazione incredibile che altrimenti la Regione  “ si troverebbe costretta ad interrompere un pubblico servizio” e si definisce il servizio degli sportelli “ prestazione di natura fondamentale”. Nessuno mai in Sicilia si è accorto o ha mai saputo nulla di questi sportelli fantasma e di quali siano i benefici che avrebbero prodotto in termini di formazione e di aumento dell’occupazione. Roba da rasentare il paradosso, ribaltando quelle che dovrebbero invece costituire scelte politiche strategiche e cioè di valorizzare la scuola pubblica statale nsiciliana; e invece si punta ad alimentare il carrozzone del CIAPI dirottando su di esso uno stanziamento di 36 milioni che verrà bruciato in 6 mesi al solo scopo di tenere in vita artificialmente una filiera che ha prodotto solo scandali e arresti. Nella stessa delibera della Giunta Regionale si fa riferimento alla “ eccezionalità e temporaneità “ del provvedimento senza sapere o prevedere che cosa potrà succedere scaduti i 6 mesi ; soldi buttati nella fornace che consuma tutte le risorse della Sicilia e condanna la scuola pubblica dell’isola alla marginalità e agli ultimi posti nella classifica nazionale. Perché mai avranno poi chiamato il progetto con il nome dello schiavo che si ribellò a Roma resta un mistero. Forse che gli sportellisti sono gli spartachisti?
Vedremo che cosa dirà la Corte dei Conti e l’Europa che ci mette i fondi.

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