Sostegno: quasi fatta per le 4.447 assunzioni di quest’anno, un numero troppo piccolo per essere vero
Data: Lunedì, 25 novembre 2013 ore 05:30:00 CET Argomento: Sindacati
Alla
base del contingente “risicato” vi sono i riferimenti a un contingente
di alunni/posti risalente a sette anni fa e a dir poco superato. Ma
anche alle immissioni in ruolo troppo spesso squilibrate tra le diverse
regioni. Per chi non volesse farsi schiacciare dalla burocrazia
statale, è sempre possibile rivolgersi al sindacato per chiedere il
patrocinio gratuito, contro questi soprusi, dinanzi al tribunale di
competenza.
Dopo il via libera del Miur, manca solo la firma del Ministro
dell’Economia per avviare la prima tranche di assunzioni a tempo
indeterminato di 4.447 posti di sostegno, già prevista dal comma 3
dell’art. 15 della Legge 128/13, a fronte delle 26.684 immissioni in
ruolo da attuare nel triennio 2013-2015: questa prima tornata di
assunzioni, che verrà effettuata con decorrenza giuridica 1° settembre
2013, ha origine nella trasformazione dell’organico di diritto di
sostegno dal 70% all’80% rispetto all’organico dell’anno scolastico
2006/2007.
E questa scelta anacronistica è alla base dell’ennesima manovra di
assunzioni al ribasso: la percentuale di posti si basa, infatti, su
poco più di 90mila posti di sostegno, derivante a sua volta da un
totale di alunni pari a circa 180mila unità. Mentre oggi gli iscritti
disabili “certificati” sono diventati oltre 222mila. Quindi, sempre per
mantenere il rapporto 1 a 2, il Miur avrebbe dovuto aver come
riferimento oltre 110mila posti di docenti specializzati.
Inoltre, se si confronta l’organico di diritto e di fatto attivato
nelle singole regioni nel 2006/2007 e nel 2013/2014, si scopre che in
questi sei anni non si è proceduto ad assumere in ruolo nel territorio
regionale proporzionalmente ai criteri nazionali (aliquota 70%) fissati
dal legislatore, per cui la situazione di partenza degli organici
regionali appare squilibrata e falsata rispetto agli obiettivi di legge.
Ecco perché le 4.447 assunzioni da attuare nell’a.s. in corso, seguite
da 13.342 nell’a.s. 2014/15 e 8.895 nell’a.s. 2015/16, risultano
fortemente sottodimensionate: in sostanza, mancano all’appello
altrettanti posti. Considerando, infine, anche le cattedre vacanti
riguardanti le discipline curricolari, mancano complessivamente 31mila
posti oggi rispetto ai 69mila complessivi previsti dalla Legge 128/2013.
Nel commentare il contesto sopra esposto, Marcello Pacifico, presidente
Anief e segretario organizzativo Confedir, si sofferma sul fatto che
“questi conteggi ridimensionati comporteranno un servizio didattico
ancora una volta contrassegnato da un’alta percentuale di docenti di
sostegno rimasti precari, malgrado vi fossero le condizioni oggettive
per la loro assunzione. Sarebbero dovute essere oltre 50mila assunzioni
nel triennio, invece la metà di loro sarà costretta ancora una volta a
convivere con la precarietà professionale. E con la mancata continuità
didattica, che si andrà ancora una volta a ripercuotere negativamente
sull’apprendimento degli alunni disabili”.
Anief ritiene, pertanto, che vi siano tutti i presupposti giuridici
perché coloro che hanno svolto almeno tre anni di supplenza, su posti
vacanti e disponibili, possano ricorrere in tribunale. Dove il
sindacato agirà al massimo delle sue forze per far ottenere loro la
stabilizzazione. E sempre al tribunale si potranno rivolgere le tante
famiglie con figli disabili, cui gli uffici scolastici territoriali
hanno negato le ore di sostegno, sconfessando le indicazioni previste
dalle strutture sanitarie e pedagogiche preposte. Per richiedere il
patrocinio gratuito è possibile scrivere a sostegno@anief.net.
Anief.org
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