All’Archimede di Catania i campioni del mondo di robotica
Data: Mercoledì, 20 novembre 2013 ore 11:21:14 CET
Argomento: Rassegna stampa


ArchimedeCampioni del mondo ‘made’ in Catania. A portare in alto il nome del capoluogo etneo ci hanno pensato gli studenti dell’Istituto tecnico ‘Archimede’ che nella robotica si sono distinti nell’anno in corso come i più bravi di tutti a livello internazionale. E proprio il 2013 è l’anno Archimedeo, celebrativo del 2300° anniversario della nascita di Archimede (287 a.c.). In tal senso, l’omonimo Istituto proprio nei giorni scorsi ha organizzato una tre giorni ’Archimede Days’ per ricordare, tra l’altro, come la scuola catanese abbia contribuito a diffondere in Sicilia la cultura scientifica e tecnologica da oltre un secolo, ovvero, 1881.

Così, in tempi di ‘vacche magrissime’ in fatto di belle notizie soprattutto a queste latitudini, va certamente sottolineato l’impegno e il merito di questa bella realtà etnea. E così, la preside donna in una scuola ad altissima percentuale maschile, circa mille studenti, Daniela Vetri ricorda subito che: “l’Archimede vanta da parecchi anni un’attività curriculare sulla robotica. I nostri ragazzi, dopo diversi anni hanno ottenuto e meritato il titolo di campioni del mondo conseguito quest’anno ad Eindhoven in Olanda con due tipologie di lavoro: quello di squadra insieme al Portogallo e Cina e per la rappresentazione virtuale del robot che deve essere sincronizzato con quello effettivo”.

Considerando che la materia in questione non è esattamente conosciuta ai più, la preside spiega poi come “i ragazzi devono realizzare, progettare un robot che, con i comandi impostati, si realizza grazie alle competenze di elettronica, meccanica ed informatica. Questi prototipi -evidenzia- vengono costruiti, ovviamente, con una finalità. Penso ad esempio alla danza e quindi a degli schemi motori coordinati al ritmo, oppure al calcio con la ‘costruzione’ di piccole squadre che devono simulare le partite”.

“La robotica -continua ancora Vetri- dà la possibilità alla scuola, docenti studenti e famiglie, di rivedere il proprio futuro non più di ‘tute blu’ ma di ‘blue tooth’ e non più dunque la vecchia idea del Tecnico industriale ma quella nuova del Tecnico tecnologico. La competenza vincente, così, è la tecnologia che rappresenta l’integrazione di tutte le conoscenze che i ragazzi acquisiscono qui in tema di meccanica, elettronica ed informatica”.

“Questo -osserva la preside dell’Archimede- è il tentativo che stiamo cercando di costruire con loro, cioè, progettare a scuola. Far si che la scuola diventi un vero e proprio laboratorio di makers, di costruttori di prototipi che possano poi diventare oggetto di attenzione di investitori e dunque avviare un discorso di ‘start-upper’”.

Il timore, considerando la crisi imperante, è la fuga di questi cervelli ‘nostrani ma Daniela Vetri è ottimista. ‘”L’idea -dice- è di coltivare questi cervelli, e per fortuna il cervello non ha appartenenze geografiche o di classi sociali, tentando di sviluppare un percorso di auto-imprenditorialità per dar loro determinate opportunità (che presenteremo alla città a tempo debito) affinchè possano diventare imprenditori del loro futuro nella loro città”.

L’Archimede, infine, è una scuola molto attiva anche sul piano delle iniziative. “Proprio ieri – conclude la Vetri- abbiamo ospitato nel nostro istituto ‘Italia Lavoro’ che ha messo su il progetto ‘Green job’. Un progetto che fa ampliare ai ragazzi, attraverso dei riferimenti concreti in tema di eco-sostenibilità e di declinazioni in termini di nuove professionalità, il loro campo di scelta sulle prospettive di vita e di lavoro”.

Francesco Bianco
catania.blogsicilia.it
20/11/2013





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