Lettera aperta ai Coordinamento precari sul furto delle ferie non godute
Data: Martedì, 19 novembre 2013 ore 07:45:00 CET Argomento: Opinioni
Perché è
importante mobilitarsi ora e senza ulteriori indugi per riottenere la
monetizzazione delle ferie non godute.
Cari Coordinamenti precari,
partiamo dall’articolo 36 della nostra Costituzione:
“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla
quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad
assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La
durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il
lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali
retribuite, e non può rinunziarvi”. (Costituzione della Repubblica
Italia, articolo 36).
I decreti legislativi n.66 del 2003 e n.213 del 2004 stabilivano che le
ferie maturate e non utilizzate erano monetizzate solo in caso di
cessazione del rapporto di lavoro per termine del contratto a tempo
determinato, (ma anche per dimissioni, licenziamento).
Cosa è cambiato con la Spending Review di Monti?
L'articolo 5, comma 8, del decreto legge n. 95/2012 (convertito in
legge 135/2012 o Spending Review) prevede il divieto di monetizzazione
per le ferie, anche in caso di contratti scaduti o terminati.
E’ evidente che si tratta di una norma discriminatoria tra personale
che svolge lo stesso lavoro e in totale conflitto con il Contratto
Nazionale degli Insegnanti.
La legge di stabilità, definitivamente approvata il 24 Dicembre 2012,
precisa che a partire dal 1 settembre 2013, quindi dall’a.s. 2013/2014
le ferie maturate e non godute dei docenti precari non saranno più
monetizzate.
Tuttavia, beffa su beffa, il Ministero Economia-Finanza al momento, con
un cavillo da azzeccagarbugli, ha bloccato il pagamento delle FNG anche
dello scorso a.s. 2012/13, nonostante queste non rientrino nella legge
di stabilità e devono essere liquidate.
Appare chiaro che questo è un attacco al CCNL e apre la strada ad
ulteriori manomissioni a danno dei lavoratori (non dimentichiamo che la
proposta di allungare l’orario di servizio a 24 ore, senza un pari
aumento stipendiale, pende ancora sulle nostre teste!).
L’intera faccenda non è solo economica (il mancato pagamento delle
ferie), ma è soprattutto politica, in quanto lede un diritto sancito
dalla Costituzione e dal CCNL. Diventa allora imperativo
ingaggiare una lotta senza tregua che veda coinvolti direttamente i
coordinamenti precari presenti in Italia e che non può essere solo
delegata.
La via dei ricorsi, suggerita attualmente da alcuni sindacati per
ottenere la monetizzazione delle ferie non godute, se non accompagnata
da una lotta autorganizzata e nazionale, da Palermo a Bolzano, da parte
dei diretti interessati, gli insegnanti precari, non può bastare;
quella strada ha già dimostrato in passato (ricorsi per ottenere la
stabilizzazione dei contratti a T.D. reiterati fino a tre anni, ricorsi
per ottenere gli scatti di anzianità) di essere aleatoria (la maggior
parte dei ricorsi si sono persi o se vinti i rimborsi non sono stati
liquidati “per mancanza di copertura finanziaria” da parte dello Stato)
o addirittura controproducente (le proteste di piazza - nella lunga
fase di raccolta dei ricorsi da parte di sindacati e associazioni di
categoria, spesso in competizione tra di loro e successivamente
nell’attesa delle sentenze - sono fortemente diminuite e all’azione
diretta di uomini e donne in carne ed ossa si è sostituita la guerra
delle “carte bollate”).
Non possiamo accontentarci di sperare di vedere in busta paga, prima o
poi, quei soldi che ci spettano e illuderci che tanto poi interverrà
qualche altra norma o circolare o emendamento che modificherà l’art.5
comma 8 della Spending review.
Non possiamo aspettare - come coordinamenti precari - che siano altri
soggetti a mobilitarsi per noi rinunciando a priori a una nostra
auto-rappresentanza e azione diretta coordinata e nazionale su questa
questione specifica.
Non possiamo rinunciare a rappresentare e organizzare la rabbia dei
nostri colleghi - mentre vediamo sotto i nostri stessi occhi e a nostro
danno consumarsi questo ennesimo scippo di salario e diritti acquisiti
– nell’illusione di recuperare il mal tolto in un futuro imprecisato o
per l’intervento parlamentare di Partiti, Sindacati o Movimenti “amici”
e “solidali” o per l’aiuto di altre categorie attualmente ancora
dormienti e non direttamente interessate.
La sveglia al fare si dà facendo e non solo dicendo di fare
Dobbiamo mobilitarci ORA per difendere i nostri diritti contrattuali,
contro questo Governo PD-PDL che, in continuità con i precedenti, ci
offre solo tagli, discrimina ulteriormente i lavoratori precari e
sferra un attacco senza precedenti al nostro CCNL. Spetta ai lavoratori
precari della scuola difendere il proprio diritto al pagamento delle
ferie non godute, passaggio essenziale e non rimandabile nella lotta
per difendere il proprio contratto, anche da ulteriori attacchi e
discriminazioni. Spetta ai coordinamenti precari organizzare proteste
collettive in tal senso senza ulteriori indugi.
Rincorrere l’illusione di muoversi solo quando avremo la garanzia di
radunare le masse o aspettare la nascita di improbabili “fronti uniti”
con gli insegnanti di ruolo più ampi non fa che indebolire la nostra
capacità di reazione, hic et nunc, e rischia di “chiamare all’adunata”
quando i diretti interessati, cioè i precari della scuola, saranno
ormai rassegnati e distratti. Secondo noi il Contratto e i nostri
diritti si difendono rispondendo colpo su colpo agli attacchi concreti
che ci arrivano, prendendo il toro se non dalle corna almeno dalla
coda, dando l’esempio, non mancando agli appuntamenti che ci chiamano
in causa direttamente e assumendosi delle specifiche vertenze a modello
e a palestra di lotta e ci auguriamo di vittorie. Lo scippo delle ferie
oggi è proprio quello che ci serve.
Invitiamo quindi tutti i coordinamenti precari a mobilitarsi
immediatamente nelle proprie scuole e nelle proprie città con azioni di
contro-informazione, volantinaggi, presìdi davanti alle Ragionerie
Territoriali, accampate sotto il MEF per chiedere l’abrogazione
immediata dell’articolo 5 comma 8 della legge 135/2012 e ribadire a
gran voce
GIU’ LE MANI DALLE
FERIE NON GODUTE.
I NOSTRI DIRITTI CONTRATTUALI NON SI TOCCANO
Coordinamento
Lavoratori Scuola Milano "3 ottobre"
coordinamento3ottobre@gmail.com
fb: Coordinamento Lavoratori della Scuola 3 ottobre cps Milano
Blog: http://coordinamentoscuola3ottobre.blogspot.it/
|
|