Divieto di accesso al collocamento obbligatorio per i diversamente abili. Lettera aperta al Presidente della Provincia di Napoli Antonio Petangelo
Data: Lunedì, 18 novembre 2013 ore 06:30:00 CET
Argomento: Associazioni


E’ ormai nota a tutti l’inefficienza e l’inefficacia dei Servizi per L’impiego "Collocamento Disabili" della Provincia di Napoli, sito a Via Nuova Poggioreale, 44 Napoli (Na). Un carrozzone pubblico di circa 50 dipendenti tra dirigenti ed impiegati ormai trasformatosi in una "mangiasoldi", ridotti ad effettuare una sterile raccolta di nominativi e in cui regna sovrano il "caos", una lista di nomi tutti in fila, che si trasforma in una giostra dalla quale si scende e si sale in ordine sparso e quando sarà il tuo avvio al lavoro? è Top-secret !
La legge 68/99 - norme per il diritto al lavoro dei disabili - prevede la trasmissione telematica dei prospetti informativi obbligatori per tutte le aziende sia pubbliche che private che superano i 15 dipendenti. Questa è la legge, diverso è ciò che avviene nei fatti a Napoli e in Campania.
Per apprendere notizie sulle eventuali scoperture dei disabili nelle aziende, gli stessi diversamente abili sono obbligati a recarsi al collocamento. Chi è in carrozzina o chi ha problemi di deambulazione, giunto all’ufficio di collocamento deve affrontare enormi difficoltà: - per prima cosa deve parcheggiare l’auto, impresa titanica – poi raggiungere il salone interno di ricezione utenza, barriere architettoniche e mezzi di fortuna.
La banca dati contenente i dati relativi ai prospetti informativi giace in un unico computer a cui hanno accesso esclusivamente i dipendenti. Ogni disabile, dopo aver riempito un’apposita modulistica, può richiedere i dati riguardanti le scoperture soltanto per una singola azienda, purtroppo, riceve esclusivamente solo una risposta verbale.
L’A.N.I.D.A. da tempo, a gran voce reclama che la banca dati sia a accessibile a tutti, collegandosi on-line da casa propria, come previsto dalla legge.
Le domande che il Presidente Giuseppe Sannino chiede ancora una volta al Presidente della Provincia Antonio Petangelo, all’assessore al lavoro Maria Lucia Galdieri e al presidente della Regione Stefano Caldoro:

1. Perché non rendete accessibile on-line la banca dati visto l’utenza?
2. Questa secondo Voi è Legalità e Trasparenza ?

A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina (G. Andreotti)

anidadan@gmail.com





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