Dalla parte dei più 'deboli'
Data: Venerdì, 15 novembre 2013 ore 07:45:00 CET
Argomento: Opinioni


Sono un'insegnante e tengo a precisare che, non sono un'insegnante di sostegno, anche se è del sostegno che voglio parlare. Negli ultimi tempi, da quando si parla di riconversione sul sostegno dei docenti in esubero, ho come un sussulto ...
Ho in classe, come ogni anno, ragazzi che del sostegno si avvalgono, e vedo con quanta dedizione e cura il collega che mi affianca si dedica a loro. Proprio pensando alla dedizione del mio collega, la mia mente è assalita da interrogativi che, al momento, non hanno trovato nessuna risposta.
Scorrendo la tabella dell'elenco dei candidati ai corsi di sul sostegno per docenti in esubero, ho notato che, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di ITP. ( vorrei precisare che non ho assolutamente niente contro di essi). Tuttavia essendo ancora dotata di raziocinio, ho iniziato a riflettere sui diversi percorsi formativi.
L'iter che porta al sostegno è duro e snervante. Laurea, specializzazione, master.. ecc ecc.. e poi una immensa passione per un lavoro durissimo, tanta motivazione, tanta voglia di aiutare questi ragazzi più deboli, facendoli crescere , cercare di renderli autonomi, cercare di oltrepassare quella cortina di ferro che a volte sembra ingabbiarli.
Il titolo di accesso per gli ITP è un diploma quinquennale. Certo in base all'articolo 5 della legge 124 del 1999, viene riconosciuta loro piena autonomia e completa priorità di voto, sia in sede di valutazione sia nelle operazioni di scrutinio.
Siamo quindi di fronte a due percorsi di formazione completamento differenti.
Per non innescare sterili polemiche, che a poco portano e a poco servono, lascio da parte i titoli e comincio a pormi altre domande.
Come può un docente, non motivato, ma obbligato a fare il corso, essere un valido docente di sostegno?
Come può, se non ha una formazione specifica, essere d'aiuto a ragazzini autistici, ragazzi con sindrome di down, ragazzi con sindrome di tourette, ecc ecc.. . sinceramente penso che per un ITP, come per qualsiasi altro docente che ha sempre lavorato sulla materia, tutti i casi siano difficili.
Inoltre il sostegno non si basa solo sulla preparazione , ma sulla relazione , sul saper capire tante cose prima degli altri, sul mettersi in discussione, sul cercare di entrare nella testa dei ragazzi , riuscire a trovare un motivo, un mezzo, un interesse per entrare in sintonia con loro e, nello stesso tempo "mimetizzarsi" tra gli altri alunni "normali".. e questo nessun corso on line può insegnarlo. Solo chi è motivato può lavorare in questo modo .. chi invece è stato "invitato" a fare questo corso ( perché il MIUR invita a fare il corso, non obbliga, ma ben sappiamo quanto sia subdolo questo invito), quale motivazione può avere? Saranno in grado, i nuovi colleghi, di avere questa "intelligenza del cuore"? Saranno capaci di "stare in silenzio" , un silenzio in grado di cogliere verità che in caso contrario resterebbero celate per sempre?
Comprendo la situazione dei perdenti posto, ma è GIUSTO che in un paese come quello italiano, dove è stata data sempre la massima attenzione alla disabilità, si pretende di risolvere in questo modo, i problemi creati da una riforma sciagurata (quella della Gelmini)?
Questa operazione avrà dure conseguenze non solo sui docenti precari che l'anno prossimo non lavoreranno dopo anni e anni di sacrifici nel precariato, ma soprattutto i ragazzi d.a. si vedranno affiancati da figure sicuramente non competenti nel settore.
I docenti in esubero, tra i quali molti sono vicini alla pensione, sono "costretti" a ripiegare sul sostegno per non essere spostati a km e km di distanza dalle proprie famiglie.
E' possibile che ad oggi nessun sindacato o associazione di genitori degli alunni d.a. si sia mosso per evitare tale scempio?
Quello che non comprendo è la logica subdola del Miur. Risparmiare sulla fascia più debole della popolazione scolastica , mettere a repentaglio l'integrazione di questi nostri allievi...è come giocare con le loro vite.. come se non avessero il diritto di avere al loro fianco docenti qualificati e formati.
Sarebbe ora che il Ministro capisse che il sostegno non è una " discarica". D'altronde se oggi ci si trova di fronte a questa ecatombe lo dobbiamo proprio al succedersi di Ministri che hanno messo la scuola pubblica statale e il sostegno nel capitolo Spesa e non Investimento.
Invece di creare questo caos , invece di giocare sulla pelle dei più deboli ed indifesi , non sarebbe stato più opportuno andare a cercare ciò che a questo ha portato ? ( vedi "riforma "Gelmini).. Ma si sa.. la logica non è di casa in Viale Trastevere...... IL MURO DI GOMMA.

Maria Filomena Pennetta
mariapennetta@alice.it





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