Flash mob Bruxelles #changetheway. Consegna lettera Udu al presidente Martin Schulz
Data: Giovedì, 07 novembre 2013 ore 08:00:00 CET
Argomento: Redazione


Flash mob Bruxelles #changetheway. Consegna lettera Udu al presidente Martin SchulzOggi (05 novembre 2013) anche a Bruxelles flash mob e consegna lettera al Presidente Martin Schulz per chiedere un'inversione di marcia all'Europa e all'Italia contro le politiche di austerity che in questi anni hanno portato al disfacimento di scuola pubblica e università.  Lo slogan "changhe the way" vuole chiedere un reale cambiamento di quelle politiche europee che, come dimostrano le previsioni di Bruxelles sull'Italia, hanno portato ad un innalzamento del debito verso un livello record del 134% del Prodotto, nonché ad un aumento della disoccupazione.

"Per ripartire è necessaria un'inversione di marcia da parte del Paese e dell'Europa su istruzione e diritto allo studio. - dichiara Gianluca Scuccimarra coordinatore dell'Unione degli Universitari - Vogliamo un' Europa in cui gli atenei non chiudano, un'Italia in cui gli studenti non abbiano barriere all'accesso e in cui gli idonei non beneficiari non esistano."

A seguire lettera consegnata al Presidente M.Schulz

"Alla c.a. di Martin Schulz, Presidente del Parlamento Europeo

Viviamo oggi in una profonda crisi sociale, culturale ed economica. La crisi finanziaria del 2008 e le sue conseguenze stanno portano alla luce le contraddizioni dell'attuale sistema economico basato su una logica sconsiderata che minaccia la sopravvivenza delle nostre scuole e università: un esempio è la chiusura dell'università di Atene. Viviamo in una condizione di crescita continua del tasso di disoccupazione, tagli agli investimenti e alle spese sociali, tagli alla scuola, all'università e al sistema di ricerca pubblici.

Le politiche di austerity, portate avanti dai Governi Europei, non hanno combattuto la crisi. Stanno al contrario peggiorando la condizione economica e sociale di tutta l'Europa. Le cause della crisi non sono state affrontate. Il mondo finanziario, il modello di crescita economica e le crescenti ingiustizie non hanno subito cambiamenti. Il vincolo imposto alle spese pubbliche sta peggiorando la situazione dei quei settori che oggi hanno bisogno di maggiori investimenti: dal welfare alla scuola e al sistema universitario. Le persone con maggiori difficoltà economiche sono le più colpite.

I tagli ai finanziamenti della scuola e dell'università pubbliche hanno colpito i sistemi di istruzione in molti Paesi. La scuola e l'università sono viste unicamente come un costo che può essere tagliato o ridotto in modo consistente. Il mondo finanziario non ha pagato in alcun modo per la crisi del 2008 mentre grandi sacrifici sono stati imposti ai sistemi scolastici e di alta formazione.

E' indispensabile un'inversione di marcia nelle politiche di investimento a livello Europeo, partendo dalla scuola, dall'università e dal welfare per costruire, tutti insieme, un futuro per tutti i popoli Europei e per offrire un reale modello alternativo di progresso.

Invertire la marcia significa anche garantire l'accesso all'istruzione indipendentemente dalle condizioni economiche e sociali di provenienza: è necessario ripensare ad un Europa che punti su istruzione e università, ad un Europa in cui gli atenei non chiudono come è successo ad Atene, ad un Europa in cui il diritto all'istruzione sia di tutti e per tutti .

Il ruolo della scuola è e deve essere visto come un punto centrale in questo momento storico. La scuola deve diventare il luogo di una reale crescita ed educazione, aperto a tutti. Per questo è importante investire nell'educazione, creando un sistema di diritto allo studio a livello nazionale ed Europeo, garantendo edifici scolastici sicuri, con riforme condivise sulla didattica, sull'innovazione dei programmi e sulle attrezzature delle nostre scuole.

Vogliamo una scuola che non sia sottomessa alle logiche delle aziende ma che possa far crescere dei veri cittadini, consapevoli e capaci di scegliere liberamente del proprio futuro, senza essere vincolati alla loro condizione economica o sociale. La scuola è il primo fondamentale elemento da cui ripartire per costruire una vera democrazie e ritornare ad investire nella Conoscenza.

Il diritto ad accedere ai più alti gradi dell'educazione è un fondamentale diritto umano su cui si deve basare un nuovo concetto di sviluppo. La possibilità di accedere all'università non dovrebbe essere basata sul reddito, ma dovrebbe garantire ad ogni studente di formarsi e dimostrare le proprie capacità a prescindere dalla condizione economica di provenienza. Il finanziamento del sistema universitario da parte dello Stato è fondamentale. L'università è un bene pubblico e come tale dovrebbe essere sostenuto e promosso dallo Stato. La continua crescita delle tasse universitarie e la volontà di imporre sistemi di indebitamento per gli studenti - i cosiddetti prestiti d'onore - per poter accedere all'università sono le politiche più sbagliate e ingiuste che si possano fare nell'attuale situazione. Gli Stati dovrebbero incoraggiare la crescita del numero degli studenti e offrire loro una prospettiva, non impedire l'ingresso o ipotecare il futuro con ulteriori debiti bancari.

Chiediamo un'inversione di marcia reale nel finanziamento dell'educazione pubblica, che possa garantire a tutti i giovani l'accesso alla Conoscenza senza indebitare il futuro e senza essere costretti a pagare tasse universitarie esorbitanti.

Un'inversione di marcia verso un'Europa che sia realmente democratica e con un sistema decisionale democratic, basato sulla società civile e non sul profitto. L'Europa non dovrebbe rinforzare l'iniquità con le misure di austerità, ma dovrebbe lavorare per un sistema finanziario giusto e comune, che può includere un comune sistema di tassazione, solidarietà negli investimenti. L'Europa dovrebbe offrire una prospettiva alle giovani generazioni e aprire a un nuovo modello di società partendo dalla valorizzazione della conoscenza in tutti i suoi aspetti. Il guadagno dell'avere l'Europa non dovrebbe essere un beneficio di pochi ma dovrebbe essere indirizzato alla spesa pubblica e nel creare un piano di investimenti a lungo termine nel futuro di tutta l'Europa.

Vogliamo un reale cambiamento, vogliamo un'Europa che guardi al futuro, realmente democratica, capace di dare una prospettiva alle giovani generazioni e disegnare un nuovo modello di società che parta dalla Conoscenza e la valorizzi in tutti i suoi aspetti.

Come studenti siamo da sempre protagonisti dei grandi momenti di cambiamento e vogliamo continuare ad esserlo invertendo la marcia.
Come studenti siamo da sempre protagonisti dei grandi momenti di cambiamento. Oggi vogliamo ancora una volta denunciare l'esigenza di un cambiamento radicale che è tanto maggiore quanto è profonda la crisi nella quale viviamo."

Flash mob Bruxelles #changetheway. Consegna lettera Udu al presidente Martin Schulz

Greta Chinellato - Responsabile Organizzazione Nazionale UdU - Unione degli Universitari
Cell: 347 9986199  greta.chinellato@gmail.com





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2483938.html