A scuola la mattina, baby squillo di sera. ''liceali insospettabili, soldi per la cocaina''
Data: Martedì, 29 ottobre 2013 ore 11:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


ROMA - La mattina andavano a scuola, la sera si prostituivano. Un incredibile caso di prostituzione a Roma ha visto l'arresto, da parte dei Carabinieri del Nucleo Investigativo della Capitale, di 5 persone italiane, responsabili dello sfruttamento di due ragazzine italiane di 14 e 15 anni.  Le ragazzine di mattina andavano a scuola e il pomeriggio si prostituivano, utilizzando i loro guadagni anche per acquistare sostanze stupefacenti per uso personale. A rivolgersi ai Carabinieri è stata la mamma di una delle due minorenni che aveva notato un cambiamento radicale del comportamento della figlia. Le indagini hanno permesso di scoprire che le ragazze erano state adescate tramite un social network da tre uomini che le avevano poi avviate alla prostituzione, procacciando clienti e trattenendo una percentuale sui compensi ricevuti per gli incontri mercenari. La mamma dell'altra minorenne, invece, consapevole dell'attività della figlia da cui riceveva anche parte dei suoi guadagni, è stata arrestata. Gli incontri, reperiti mediante annunci privati in cui le ragazze venivano descritte maggiorenni, nell'ultimo periodo avvenivano in un appartamento di viale Parioli, adibito a «casa chiusa» che è stato sequestrato. 
DUE INSOSPETTABILI LICEALI Le due baby squillo sono due insospettabili studentesse di un liceo classico. Le due ragazzine frequentano entrambe la quarta ginnasio in un liceo classico della capitale. La 14enne in particolare è figlia definita «ribelle» di professionisti della Roma bene in lite con la famiglia tanto da scappare di casa, mentre la quindicenne è figlia di una barista (la madre tra i cinque arrestati).  A «trasformarle» la brama di soldi e la droga. Entrambe attratte dal denaro, è infatti risultato dalle investigazioni che facevano anche uso di cocaina, droga trovata a una delle due. Anche per la droga, dunque, necessitavano di risorse economiche, mentre non risulta siano state costrette a prostituirsi con minacce o violenza.  È stata la prima ragazzina, la 14enne, a convincere la compagna di scuola a seguirla nell'attività di prostituta. Un'attività che, secondo la ricostruzione dei carabinieri, sarebbe iniziata nel maggio scorso in un appartamento affittato da un persona che però è risultata essere inconsapevole di quanto avvenisse nella casa. La quattordicenne era stata adescata nel corso di colloqui in chat sul sito «incontri bacheca». 
SESSO TUTTI I POMERIGGI Le due minorenni si prostituivano praticamente tutti i pomeriggi. Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia presentata presso una Stazione Carabinieri dalla madre di una delle due minori, esasperata dall'inconsueta aggressività comportamentale della figlia e dalla sua ingiustificata disponibilità economica che ne aveva portato, peraltro, l'allontanamento volontario da casa.  La ragazzina era stata adescata su Facebook e poi aveva convinto a seguirla la compagna di scuola. Tra gli arrestati figura la madre di quest'ultima (D.S. ai 43 anni) la quale era a conoscenza dell'attività della figlia da cui riceveva parte dei proventi ricavati.  Le due ragazze si prostituivano in un appartamento in viale Parioli, finito ora sotto sequestro, gestito da uno degli arrestati: il 38enne I.M.. L'uomo provvedeva a tutte le incombenze connesse con la gestione dei clienti, reperiti mediante inserzioni su siti di incontri on line, in cui le due ragazze venivano spacciate per maggiorenni. Le due minori, dopo essere state sentite con modalità protette presso la Procura della Repubblica di Roma, saranno affidate ai familiari. 
UN CLIENTE RICATTAVA UNA DELLE DUE RAGAZZE Non solo aveva rapporti con una minorenne dedita alla prostituzione ma, benchè consapevole dell'età della ragazzina, cercò anche di estorcerle 1.500 euro per non divulgare dei video da lui effettuati e ritraenti gli incontri sessuali che avevano avuto. Per questo il 29enne è finito in manette. All'uomo è contestata la produzione di materiale pedopornografico e la tentata estorsione. Gli altri quattro arrestati sono la madre della 15enne e i tre uomini che hanno adescato su un social network la 14enne: P.N. di 34 anni, S.R. di 35 anni e I.M. di 38 anni. Le indagini dei Carabinieri di via in Selci, hanno fatto emergere come i tre uomini si fossero poi occupati di procacciare clienti, trattenendo una percentuale sui compensi ricevuti per gli incontri mercenari.  A disporre i provvedimenti cautelari il gip Maddalena Cipriani, su richiesta del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del sostituto Cristiana Macchiusi. Tra i gravi reati contestati a vario titolo agli indagati, vi è l'induzione e lo sfruttamento della prostituzione minorile, la produzione di materiale pedopornografico connessa alla realizzazione di immagini delle minori in atteggiamenti sessualmente provocanti al fine di procacciare clienti, lo sfruttamento della prostituzione di donne maggiorenni attuato parallelamente da P.N. e I.M.. 
Nel corso dell'operazione i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno effettuato numerose perquisizioni domiciliari anche nei confronti dei soggetti identificati come clienti delle due minori, indagati per sfruttamento della prostituzione minorile aggravato, per avere avuto rapporti sessuali con persone minori dietro corrispettivo in denaro.

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