Ata-Itp ee.ll - Abrogazione Comma 218 'Il governo delle larghe intese come Pinocchio'
Data: Lunedì, 28 ottobre 2013 ore 06:30:00 CET Argomento: Opinioni
Nel Decreto
Istruzione n. 104/2013 in discussione, in questi giorni, presso
la VII° Commissione Cultura della Camera dei Deputati e
presieduta dal Presidente Giancarlo Galan GLI EMENDAMENTI 15.26. – 15.46. che potevano interessare la risoluzione
della nostra vertenza sono stati cassati dai partiti che
rappresentano questo governo delle false intese.
Ancora una volta i gruppi politici che rappresentano questa maggioranza
che a parole si dimostrano solidali alla nostra causa, nei
fatti poi, finiscono per voltare le spalle ai diritti
dei lavoratori nascondendosi dietro “la salvaguardia dell’interesse
finanziario dello Stato” e quindi bocciare gli emendamenti
presentati.
Hanno dimostrato, di nuovo, tutta la loro incapacità nel governare e
risolvere i problemi, perché anziché impegnarsi per
trovare la soluzione con una opportuna copertura finanziaria
hanno preferito bocciare gli emendamenti risolutivi spostando il
problema ancora più in là e negli anni a venire.
I partiti
Bifronte,
E’ evidente che manca la volontà politica di risolvere il
problema che interessa migliaia di lavoratori e famiglie.
Eppure la scorsa settimana è stato approvato in aula un “decreto
contro il femminicidio” con la presenza in esso di norme
disomogenee ed in violazione dei principi della Costituzione.
Oltre al tema del contrasto della violenza sulle donne, infatti,
includeva tanti altri temi: TAV, vigili del fuoco, furti di rame, frodi
informatiche, province, protezione civile…
Ciò a dimostrazione che i partiti quando hanno un interesse di parte
sorvolano su tante cose, tant’è, che nel predetto decreto ci hanno
infilato di tutto e di più, che, nulla avevano a che fare con la
finalità del decreto , in primis il salvataggio delle province,
alla faccia degli impegni e dei proclami che si sono sentiti in
campagna elettorale.
La politica ancora una volta non ha saputo comprendere le esigenze dei
lavoratori della scuola defraudati nella loro dignità per l’anzianità
lavorativa loro rubata.
Migliaia di lavoratori ATA-ITP provenienti dagli Enti
Locali che hanno creduto di vivere in uno Stato di diritto, si
sono ritrovati, alla fine, ingannati, derubati ed umiliati.
Eppure consapevoli della difficile congiuntura economica, ci siamo
dichiarati fin dal primo momento disponibili ad un accordo e/o a
qualunque concordato sotto l’aspetto amministrativo.
Ci eravamo affidati con fiducia alla risoluzione n. 8-00196 approvata dalla XI^
Commissione Lavoro della Camera dei Deputati il 25 luglio 2012, ma,
come al solito, si fanno promesse da marinaio per soli scopi
elettorali e per accaparrarsi la fiducia e i voti da sfruttare
nelle campagne elettorali.
A questo punto non ci resta che organizzare i
ricorsi in massa per spostare la lotta per il riconoscimento dei
nostri diritti nei tribunali causando, nostro malgrado,
ingenti costi allo Stato Italiano a causa di politici
inetti ed incapaci che hanno preferito fare come “lo struzzo” invece di
affrontare e risolvere una questione che andava
assolutamente “disinnescata”.
Quindi da oggi, ai circa 11.000 ricorsi attivi nei vari
tribunali lo Stato Italiano ne dovrà affrontare ancora altre decine di
migliaia che seguiranno nei prossimi tempi.
I lavoratori ATA-ITP ex EE.LL. che da più di tredici anni lottano
per il riconoscimento del loro diritto “scippato” da un grave e vile
atto normativo noto come il comma 218 dell’art. 1 della legge 23 dicembre 2005, n.
266, e, forti di ben due sentenze emesse dalle Corti di Giustizia
Europea che hanno condannato l’Italia per aver rinunciato a proteggere
la salvaguardia dei diritti fondamentali dell’individuo creando di
fatto discriminazione tra lavoratori, DICHIARANO che non
rinunceranno in nessun modo alla battaglia intrapresa e dichiarano lo
STATO DI AGITAZIONE di tutto il personale Ata-itp ex enti locali che
sfocerà in una nuova protesta da organizzarsi a breve nella
capitale sotto i palazzi del potere e della burocrazia.
vincenzoloverso@tiscali.it
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