Educare all’arte, un Tesoro!
Data: Domenica, 27 ottobre 2013 ore 09:30:00 CET
Argomento: Redazione


In tutto il mondo, i sistemi scolastici sono invitati a rispondere alle esigenze culturali ed etiche rappresentate dalla capacità sociale ed economica di raccogliere sfide per qualificarsi come modello educativo, riflesso dell’ intera società, nel presente, proiettata in avanti in termini di accrescimento di abilità e attitudini dei propri cittadini, e di sviluppo.  Sono in gioco la promozione di occasioni formative coerenti e capaci di dare risposte alle speranze della società in relazione alla propria capacità di investire risorse e qualità per la più ampia riuscita sociale. Tenuto conto delle restrizioni finanziare che risiedono nelle misure economiche dei governi, è particolarmente acuto ed efficace che si debba giungere a un modello quanto più possibile ottimale di ripartizioni degli investimenti in grado di corrispondere a tutte le aspirazioni dei cittadini, adeguando offerta e domanda nel mercato del lavoro e incrementando la ricerca nell’ ambito della scienza e dell’ arte.  E’ innegabile che ogni società i cui organi amministrativi abbiano una “visione” in termini di offerta formativa e sviluppo economico, debbano saper valorizzare l’ importante ruolo svolto dal patrimonio artistico.

Nel nostro Paese, inverosimilmente, i provvedimenti della Riforma Gelmini hanno dato luogo a cancellazioni radicali o a gravi restrizioni proprio delle istituzioni scolastiche e/o discipline nell’ ambito artistico.
Gli Istituti d’ Arte sono stati sradicati fin nelle profonde radici intessute nel territorio italiano della creazione artistica. Cancellati a fronte della presunzione improbabile di “accorpare” le arti per riassorbirle nei sei indirizzi dei “Nuovi”  Licei artistici, i cui  percorsi forniscono allo studente strumenti culturali e metodologici per il proseguimento degli studi di ordine superiore.
Come far coincidere realtà educative che, sebbene abbiano il comune denominatore arte, hanno diverso il fondamento, diversi gli intenti formativi, i profili attesi, le opportunità di inserimento occupazionale?

Il fondamento pedagogico formativo degli Istituti d’ Arte è proprio nella preparazione di figure atte all’ elaborazione di manufatti artistici delle “Arti Applicate”. Un’ educazione  al  “fare” artistico che prepara abili esecutori e, al tempo stesso, progettisti di livello di pregiati oggetti d’ arte; qualifica figure competenti nei diversi e specifici settori dell’ artigianato artistico per la realizzazione di Tesori della creatività e della produzione artistica italiana che non possono essere assimilati a semplici  “ mezzi di comunicazione nell’ arte”.
Si tratta di una rigida e ingiusta semplificazione, nonché svalutazione dell’ arte e di quelle abilità individuali, fini e ingegnose che ottengono il manufatto artistico.

E’ indispensabile dare vita ad un progetto globale per la riqualificazione dell’arte, pertanto è necessario ripartire dalla didattica dell’ arte, per il rilancio delle attività nei laboratori che hanno reso possibile la preparazione delle figure capaci di realizzare quei Tesori artistici che il nostro paese ha diffuso in tutto il mondo,  ineguagliabili. Nutrimento sensoriale, culturale e qualificante per l’ intera so­cietà civile; valore economico per lo stato. Eppure, quei Tesori sono destinati a scomparire!

L’arte è una risorsa intellettiva, culturale, etica, anche econo­mica.  Va sostenuta, incentivata,  valorizzata: nel nostro paese costituisce un fattore di crescita economica vitale, il cui potenziale sviluppo è però trascurato e ancora atteso.
La Costituzione italiana pone, tra i principi fondamentali, la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione (articolo 9), ma leggere il patrimonio artistico come opera del passato è una visione errata, non risponde alle esigenze culturali di un paese che deve riemergere dalla negazione di “se stesso” di molti anni bui, per recuperare quella forza morale e libertà intellettuale che solo l’ arte può offrire.

I provvedimenti che hanno cancellato gli Istituti d’ arte, declassando l’ immagine che il resto d’ Europa aveva dell’ istruzione artistica in Italia, hanno di fatto declassato la qualità dell’ insegnamento offerto ai cittadini italiani, ha creato un vuoto formativo inaccettabile.
Quegli stessi provvedimenti hanno soppresso e/o snaturato anche importanti indirizzi di studio professionalizzanti, Grafica e Moda, negli Istituti Professionali; Moda, Grafica e Turismo degli Istituti Tecnici, attraverso la cancellazione di discipline caratterizzanti gli indirizzi stessi.

Una  drastica e incomprensibile riduzione della Storia dell’ arte nei Licei Classici,  negli Istituti Professionali e Tecnici;la cancellazione di Disegno e Storia dell’ arte dai bienni dei Licei Scienze Umane e Linguistici;  la Cancellazione, per tutta la durata dei corsi, del Disegno dai Licei Scienze Umane e Linguistici,  la cancellazione di Disegno e Storia dell’ arte dai nuovi licei Sportivi, provvedimenti che possono essere spiegati solo nella logica dell’ impoverimento generale culturale che ha caratterizzato l’ attuale scuola italiana, e che nel settore dell’ arte ha voluto colpire  in maniera mirata e spropositata.

Avere ridotto drasticamente lo studio  della Storia dell’ arte, il cui quadro orario nella scuola secondaria era già al limite prima della riforma, al minimo tempo-orario utile per lo svolgimento di  percorsi didattico educativi significativi,  implica oggi l’ insuccesso didattico e formativo, ostacola l’ apprendimento e, pertanto,  anche la potenzialità di apprezzamento della disciplina stessa da parte degli studenti.
Storia dell’ arte è disciplina trasversale ai saperi e culmine intellettuale dei saperi stessi.  Richiede di essere studiata per la durata di tutto il quinquennio in tutti gli indirizzi di scuola; richiede di essere affiancata a momenti di attività grafiche e creative,  a garanzia di percorsi formativi significativi per la preparazione alla fruizione del “bene comune” da parte di tutti i cittadini e per lo sviluppo di abilità cognitive individuali insostituibili che  accrescono il “potenziale” di apprendimento di ognuno.
L’ educazione all’ arte, un vero Tesoro.

Chiediamo nuovi provvedimenti ad opera di chi amministrerà nei prossimi mesi l’ Istruzione Pubblica, per non lasciare le giovani generazioni private della capacità di “ideazione” e di immaginazione, oggi sempre  più poveri e a “rischio” di ritrovarsi  senza futuro.

Marinella Galletti - Presidente Artem Docere
artemdocere@gmail.com





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