La riduzione di un anno del percorso di studi della Scuola secondaria di secondo grado è una scelta pericolosa e assurda!
Data: Domenica, 27 ottobre 2013 ore 05:30:00 CET Argomento: Opinioni
Il Ministro
Maria Chiara Carrozza ha avviato la sperimentazione dei quattro anni di
studio in alcuni istituti lombardi e precisamente per tre scuole
paritarie, il collegio San Carlo di Milano, il Guido Carli di Brescia e
l’Istituto Olga Fiorini di Busto Arsizio. La sperimentazione è stata
approvata il 17 settembre 2013, un canale privilegiato che secondo noi
non ha alcun senso. Il Ministro avrebbe dovuto porre le basi per la
soluzione dei problemi che stanno soffocando la scuola pubblica statale
ed elevare il livello di qualità del servizio.
Le priorità sono:
- Maggiori investimenti nella scuola pubblica (NO F-35, NO TAV,
ecc).
- Aumenti salariali e recupero del potere d’acquisto, perso dal
1992 in poi.
- L’assunzione dei precari su tutti i posti vacanti.
- Il ritiro del DPR 80/13 sul sistema nazionale di valutazione.
- La restituzione degli scatti d’anzianità senza penalizzare il FIS.
- Sbloccare i contratti e gli scatti di anzianità.
- Il pensionamento dei lavoratori a quota 96 al 31/8/2012.
- Cancellare la legge sul demansionamento degli insegnanti inidonei
e degli Itp in esubero.
- Rapporto 1:1 tra alunno disabile e insegnante di sostegno.
- Cancellazione dei finanziamenti pubblici alle scuole private.
- Maggiori controlli alle scuole paritarie religiose e laiche.
Il Ministro in questi mesi avrebbe dovuto battere i pugni sul tavolo
del Governo e difendere i diritti calpestati e cancellati degli
insegnanti, degli studenti e del personale non docente, invece ha
scelto la strada più semplice, di impatto mediatico efficace:
inaugurare il nuovo ciclo di studi quadriennale in un Liceo paritario
di Brescia, una scuola di proprietà dell’associazione degli industriali
di Brescia frequentata appunto dai figli degli industriali lombardi.
Il Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza non ci convince anzi
dimostra ancora una volta che gli interessi di bottega (una volta
Botteghe Oscure) e il bacino dei voti politici sono sempre al primo
posto rispetto alla scuola pubblica statale!
L’ordine di scuderia è: acquisire consenso per il Partito Democratico
dando la priorità al mondo dell’istruzione privata!
Questa decisione assurda dei quattro anni non convince ed è pericolosa
perché crea il principio dell’inutilità del confronto con le
organizzazioni sindacali e il mondo della scuola.
In questo Paese esiste la necessità concreta di una maggiore cultura e
maggiori competenze.
La scelta del Ministro è da suicidio culturale! La riduzione di un anno
del ciclo di studi della secondaria di secondo grado porterà
inevitabilmente ad un impoverimento globale degli studenti.
Carrozza ha proseguito sul progetto dell’ex ministro Profumo, niente
innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 anni.
Dopo che la disastrosa riforma Tremonti-Gelmini aveva prodotto un
taglio di oltre 40.000 cattedre, ci aspettavamo che il nuovo Ministro
prendesse atto del disastro e cercasse di ripristinare i danni
riportando qualità nella scuola pubblica statale invece… ecco che
Carrozza ribadisce (in silenzio) il concetto espresso sul referendum di
Bologna, la scuola privata è una risorsa importante a discapito di
quella pubblica statale! La sperimentazione decisa dal Ministro con un
atto ministeriale, a favore dei licei paritari, dimostra il principio
che le decisioni ormai si prendono in modo anti democratico e
reazionario aprendo ad un nuovo rischio di riduzioni nel personale
docente e non docente. Se andasse a regime la riduzione del quinto
anno, nella scuola pubblica statale avremmo un’altra contrazione di
cattedre pari a 25.000 posti e di diverse migliaia di posti Ata, una
manovra che farebbe risparmiare quasi 2 miliardi di euro allo stato.
Ecco il vero obiettivo di questo governo come i precedenti. Colpire i
dipendenti statali e in questo caso il comparto scuola.
Vogliamo parlare della dispersione scolastica? I dati sono
impressionanti! Avremmo bisogno di una serie di misure efficaci
ripartendo dal rifinanziamento della scuola pubblica statale ma abbiamo
capito che non ci saranno!
Smettiamola di prendere in giro le famiglie italiane, diciamolo chiaro
e tondo che questo Governo non ha nessuna intenzione di migliorare la
qualità dell’istruzione statale, non si è mai parlato del benessere
degli insegnanti, degli studenti e del personale non docente, benessere
inteso come miglioramento delle qualità del proprio status
professionale e dell’offerta formativa.
L’Italia ha urgente bisogno di una scuola statale efficiente, un
modello didattico e sociale di alto profilo che prepari gli studenti a
diventare i dirigenti di questo Paese, nel prossimo futuro!
Lei Ministro non può decidere da sola, forse ha confuso l’associazione
degli industriali e delle aziende con il mondo della scuola pubblica
statale, a lei probabilmente piace il modello Marchionne ma purtroppo è
di difficile applicazione nel campo dell’istruzione pubblica statale.
Ricordiamo che a tutt’oggi esiste una Costituzione Italiana e va
rispettata! L’Istruzione statale è un diritto costituzionale! Ministro
non lo dimentichi mai!
Un’ultima cosa… Ministro Carrozza si ricordi che noi insegnanti non
lavoriamo ma insegniamo!
Paolo
Latella - Segretario Unicobas Scuola Lombardia
paolo.latella@alice.it
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