Verso il liceo in quattro anni – Maturità con un anno di anticipo. Progetto sperimentale avviato a Milano in scuole paritarie e a Catania quando?
Data: Sabato, 26 ottobre 2013 ore 08:00:00 CEST Argomento: Redazione
Il Ministro
Maria Chiara Carrozza ha dato il via libera alla sperimentazione del
Liceo a quattro anni che è stata avviata a Milano prima
presso il Collego San Carlo, poi al Liceo "Guido Carli" di Brescia e
presso l’Istituto "Olga Fiorini" di Busto Arsizio. La proposta appare innovativa e funzionale
per consentire agli studenti un più celere inserimento nel mondo del
lavoro, impegnandoli mediante maggiori opportunità formative così da
rendere efficace l’apprendimento anche mediante strategie e metodi che
ne agevolano lo sviluppo.
L’Italia è l’unico Paese ad avere la scuola superiore articolata in
cinque anni, persino i Licei
italiani all’estero sono di quattro anni. Tutto ciò penalizza lo
sviluppo della carriera e tarpa le ali a chi ha capacità di eccellenza,
mentre si estende la palude di quanti a scuola sono parcheggiati e
stentano ad andare avanti. Sono molti gli studenti capaci che dopo il
biennio preferiscono la frequenza di scuole straniere e aderiscono
all’International Baccalaureate, facendo così registrare una fuga
precoce di cervelli e una perdita economica per l’Italia.
"Imparare vedendo fare e imparare facendo" è stata da sempre la regola
magica del "sapere", molto più efficace dell’imparare ascoltando e
parlando poco, come avviene nelle classi con la lezione tradizionale.
Studiare meglio e apprendere con maggiore efficacia sono gli obiettivi
della sperimentazione che sviluppa i contenuti dei tradizionali
programmi in quattro anni, arricchendo le conoscenze mediante nuovi
supporti integrativi: docenti madrelingue, visite didattiche e stage
anche all’estero per una conoscenza diretta del mondo e del lavoro,
didattica personalizzata e docenti formati ad hoc per un tutoraggio e
accompagnamento nello studio.
Nella positiva esperienza didattica realizzata con i ragazzi
"Ambasciatori all’ONU", si è potuto sperimentare che di ritorno dal
viaggio a New York i ragazzi sono cresciuti culturalmente di due anni e
ciò favorisce una nuova apertura mentale ed un efficace arricchimento
culturale e di competenze.
Il progetto sperimentale del Liceo che alcuni definiscono “scontato”,
ma, in effetti, è completo: si articola in due bienni il primo di 990
ore e il secondo di 1.086 ore e si svolgono le lezioni con
sistematicità e organizzazione flessibile nei tempi scuola. Non ci sono
scioperi, né interruzioni ed il ritmo di apprendimento è costantemente
monitorato mediante verifiche e valutazioni periodiche.
"Se ci fosse stato quando io ero
studentessa, anch’io mi sarei iscritta a una scuola così" ha
dichiarato il Ministro Carrozza e quest’affermazione ha creato
scompiglio nel mondo sindacale che si preoccupa soltanto il problema
della riduzione delle cattedre, senza attivarsi per rendere efficace
l’insegnamento mediante una radicale formazione dei docenti.
L’idea di base del progetto innovativo è quella di formare "cittadini
del mondo" ma senza tralasciare il forte radicamento nella nostra
cultura umanistica, afferma don Aldo Gerenzani, rettore del San Carlo.
Primo requisito è la voglia di studiare e gli studenti vengono
selezionati mediante un test d’ingresso; le lezioni iniziano la prima
settimana di settembre e le classi sono composte da venti alunni e con
studenti palestinesi, egiziani e libanesi. Una vera scuola
interculturale che favorisce l’apertura mentale per un apprendimento
efficace.
Il modello è esportabile anche nelle scuole statali ed è questo
l’intento del Ministro Carrozza e del direttore regionale della
Lombardia Francesco De Sanctis che accompagna e segue la
sperimentazione, che prevede la prima maturità”anticipata” il prossimo
anno.
Perché non pensare ad una sperimentazione simile anche a Catania?
Ci sono tanti ragazzi eccellenti che, collocati in classi adatte, con
stimoli costanti e docenti “bravi”, potranno facilmente accelerare il
percorso degli studi e arrivare prima alla tappa della maturità, in
vista di un futuro migliore.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
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