Sostegno ai disabili, il ministero sconfitto, moltiplichiamo i ricorsi
Data: Lunedì, 21 ottobre 2013 ore 06:30:00 CEST Argomento: Opinioni
“Fioccano le
sconfitte in tribunale per il ministero dell'istruzione sui tagli al
sostegno, particolarmente rilevanti sono una serie di sentenze del TAR
di Palermo che obbligano l'amministrazione scolastica a reintegrare
l'insegnante di sostegno a pieno orario (rapporto 1:1) per numerosi
alunni con disabilità grave” - ha dichiarato Luca Cangemi del comitato
politico nazionale di Rifondazione Comunista. "L'organo giurisdizionale
ha riconosciuto il diritto dei singoli alunni ad avere l’insegnante di
sostegno nel rapporto 1:1 non solo per l'anno scolastico in corso ma
anche per quelli seguenti ed ha, inoltre, costretto il ministero a
pagare risarcimenti alle famiglie per la parte dell'anno scolastico già
trascorsa. Una conferma di quando già accaduto numerose volte negli
anni scorsi e una clamorosa smentita delle dichiarazioni
propagandistiche sull'assenza di tagli al sostegno, ancora qualche
giorno fa, rilasciate dai vertici ministeriali. La verità è che
l'integrazione scolastica di bambini e ragazzi con disabilità, storico
motivo di orgoglio del sistema dell'istruzione italiana vive una
stagione disastrosa, con un monte ore d’insegnamento di sostegno del
tutto insufficiente, che penalizza in particolare le regioni
meridionali.
Nelle scuole si vive una situazione di difficoltà grave e diffusa, in
cui molti insegnanti devono dividere le loro diciotto ore settimanali
per quattro o anche più alunni, spesso compromettendo percorsi
d’integrazione già avviati. Tutto ciò in un contesto in cui le
conseguenze di anni di attacco alla scuola pubblica (classi
sovraffollate, strutture degradate, servizi insufficienti) si
riflettono in particolare sui settori più deboli, a partire dai ragazzi
diversamente abili.
E’ necessario battersi per cambiare scelte che colpiscono il presente e
il futuro dei ragazzi con disabilità e il diritto al lavoro di
centinaia d’insegnanti precari.
Fondamentale è rompere la solitudine delle famiglie che vivono questo
drammatico problema e fornire un’informazione corretta sui diritti e
sugli strumenti giuridici per farli valere. Costruendo una rete di
solidarietà è possibile moltiplicare i ricorsi contro il mancato
riconoscimento delle ore di sostegno necessarie e fare crescere la
forza di questa battaglia di civiltà"-ha concluso Cangemi.
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