E anche gli istituti
scolastici possono diventare un piccolo museo. Introdurre nelle scuole
opere d’arte, affinché uomini e donne del futuro possano crescere con
l’idea del «bello», soprattutto in un paese come l’Italia, trova
consensi fra educatori ed esperti. Così la lancia per prima la
sovrintendente Federica Galloni, direttore regionale per il Lazio del
Ministero dei Beni culturali: «Non solo è un abbellimento in più per
edifici che a volte possono non essere molto attraenti, ma che le
scuole abbiano un’opera d’arte è estremamente positivo anche per
l’educazione degli alunni. Sono senz’altro d’accordo nell’inserire
delle opere d’arte nelle scuole, magari a partire dalle medie».
ARTE ANTICA O ARTE MODERNA? - Quale scegliere soprattutto in un Paese
dove perfino molti capolavori dell’antichità giacciono nei sotterranei
o nei magazzini? «Se parliamo di opere d’arte antica – risponde
Federica Galloni – io metterei un calco, eseguito a regola d’arte. Da
noi di poco valore, o meglio da poter togliere sia pure da un magazzino
ed esporre liberamente in una scuola non ne vedo: per noi è tutto
Colosseo. Quindi nelle scuole metterei dei calchi o delle riproduzioni
di qualità che possano essere solidi anche in termini di conservazione:
in fondo il Marco Aurelio che tutti ammirano sul piazzale del
Campidoglio è una copia, ma anche in questo modo che si educa gli
alunni alla fruizione dell’arte… Il classico in molte città italiane lo
viviamo quotidianamente, e quindi è un modo per farlo comprendere e
fruire meglio». Diverso è il discorso per le opere moderne: «Abbiamo
appena chiesto al Comune di Roma di rinnovare la commissione che si
occupa di storia e arte: ci piacerebbe, infatti, che anche alcuni spazi
pubblici della città potessero accogliere opere d’arte di giovani
artisti. Questa stessa commissione, dove saranno inseriti esperti di
arte contemporanea per valutare la qualità di sculture, installazioni e
quant’altro, potrebbe valutare quali siano le realizzazioni migliori da
inserire nelle scuole. E soprattutto che abbiano un reale valore
artistico. Fra l’altro – aggiunge – una delibera del Campidoglio
stabilisce che nelle nuove costruzioni una quota sia destinata a opere
di abbellimento o d’arte: quindi questa possibilità è assolutamente in
linea con quanto già stabilito».
LA FUNZIONE EDUCATIVA - E anche uno psicanalista come Massimo
Ammaniti, esperto di psicopatologia dell’età evolutiva è d’accordo con
l’inserimento di opere d’arte nelle scuole in funzione educativa:
«Sarebbe bellissimo e molto proficuo per l’educazione dei ragazzi: però
bisogna che non rimangano sulle pareti come carta da parati oppure
abbandonate nei corridoi, ma divengano oggetti di arredamento –afferma
Ammaniti- Hanno un grande valore evocativo, per questo le insegnanti
le devono far vivere in modo che abbiano uno scopo educativo».
Corriere Della Sera.it Scuola