Il Governo conferma l’intenzione di non pagare più gli scatti di anzianità: così 1 milione di docenti e Ata saranno sempre più poveri
Data: Giovedì, 10 ottobre 2013 ore 06:45:00 CEST Argomento: Sindacati
Anche per il ministro
Carrozza vanno individuati nuovi criteri per misurare e pagare il
merito relativamente al rinnovo dei contratti previsto per il 2014: la
dichiarazione resa oggi, proprio mentre è in discussione in Parlamento
il DEF 2013 che ha già ricevuto il parere favorevole della VII
Commissione della Camera dei Deputati. Anief-Confedir: non è possibile
fermare il potere d’acquisto degli stipendi ai livelli del 2003 e
allontanarli sempre più dai livelli europei. Già oggi, a fine carriera
un docente percepisce quasi 10.000 euro in meno. Ora c'è anche il via
libera della VII Commissione Cultura della Camera all'intenzione del
Governo di cancellare gli scatti di anzianità del personale della
scuola in occasione del rinnovo del contratto di categoria: solo i
deputati di SEL e del M5S si sono opposti a quanto l'Anief sta
denunciando da tempo, ovvero l'attuazione anche per un milione di
docenti e Ata del decreto legislativo 150/09, cosiddetto Brunetta,
dell'accordo interconfederale del 4 febbraio 2011 (non firmato da
FLC-Cgil e Confedir), dell’atto di indirizzo all’ARAN successivo del 15
febbraio 2011, attraverso le scelte predisposte nel DEF 2013. Nel
documento del DEF viene esplicitato che “la valorizzazione del
personale docente passa per la definizione di nuove modalità di
sviluppo di carriera dei docenti stessi, con l’avvio di un sistema di
valutazione delle prestazioni professionali collegato ad una
progressione di carriera, svincolata dalla mera anzianità di servizio”.
Ci sono poi altri importanti segnali, tutti indirizzati verso la stessa
meta: nel Decreto Legge 104/2013 si conferma, infatti, la volontà di
congelare l’anzianità di servizio maturata dai neo-assunti per
realizzare gli obiettivi di invarianza finanziaria. E proprio oggi il
Ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha detto a
Repubblica.it che serve il "rinnovo contrattuale per gli insegnanti:
una nuova forma di contratto, che per molti è un tabù”, facendo
intendere il suo assenso al nuovo modello governativo. "A questo punto
- commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario
organizzativo Confedir - è evidente la volontà politica di abbandonare
la strada degli aumenti per anzianità e intraprendere, in
corrispondenza della scadenza del blocco del rinnovo del contratto,
quindi a fine 2014, la strada che porterà agli incrementi stipendiali
riservati ad una ristretta cerchia di dipendenti particolarmente
meritevoli”. “Così - continua il rappresentante Anief-Confedir – dopo
aver privatizzato il rapporto di lavoro del pubblico impiego, si compie
un altro passo verso la perdita dei diritti dei suoi lavoratori. Senza
pensare che in questo modo si vanno a tradire gli articoli 36 e 39
della Costituzione, in particolare il passaggio in base al quale ‘il
lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e
qualità del suo lavoro’. L’amara realtà, invece, è che già oggi a fine
carriera un docente percepisce quasi 10.000 euro in meno. E che la
maggior parte del personale della scuola, dopo cinque anni di blocco
imposto agli statali, continuerà a percepire uno stipendio – conclude
Pacifico – sempre più vicino alla soglia di povertà”.
Anief.org
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