Le salinelle di Belpasso e Paternò tra degrado e abbandono - Il caso più eclatante di ignoranza e di non uso di una inestimabile risorsa
Data: Domenica, 06 ottobre 2013 ore 07:30:00 CEST
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Il caso più eclatante di ignoranza e di non uso di una inestimabile risorsa - Gli allievi del corso IFTS “Tecnico superiore per il monitoraggio e la gestione del territorio e dell’ambiente”, insieme ai propri docenti Prof. Branca del CUTGANA e prof.ssa A.Percolla dell’ITI Cannizzaro di Catania hanno constatato lo stato di abbandono e degrado delle Salinelle di Paternò e Belpasso, aree di notevole valenza naturalistica e scientifica per la presenza di peculiari vulcanetti di fango la cui attività è in diretta correlazione con quella vulcanica e quella sismica.
Sia le Salinelle di Belpasso che di Paternò sono quasi del tutto ignorate dalla popolazione e dalle amministrazioni locali. Né una lapide, un monumento o una tabella che rechi le straordinarie proprietà delle Salinelle.
La zona in cui ricadono le salinelle di Paternò  è recintata da una rete metallica, e nulla lascia immaginare che all'interno di questa recinzione vi è una risorsa naturalistica storico e culturale.
Non solo. Attorno alla zona vi una spontanea discarica; a ridosso delle salinelle si trova di tutto ossia  bottiglie di plastica, poltrone, materassi.
Se l’amministrazione locale fosse  più attenta e sensibile alle problematiche ambientali, riuscirebbe a rivalutare una risorsa naturale, ma anche storica e culturale, e a rendere la zona una delle punte di forza dell’economia del comune, insieme al Simeto, alle fonti di acqua e alla produzione agrumicola.
Anche le Salinelle di Belpasso , a breve distanza dal parco acquatico di Valcorrente, sono caratterizzate da eruzioni fangose e relativi conetti di deposito. Un sito di notevole importanza geologica e naturalistica, potenziale volano del turismo escursionistico e naturalistico. Ma anche un punto in cui poter scaricare i propri rifiuti. L'ingresso alle Salinelle si presenta con depositi di materiale edile, pneumatici, rifiuti di ogni sorta che impediscono ai visitatori la fruizione di uno dei siti più importanti della zona. I rifiuti organici inoltre, in macerazione, producono un maleodorante percolato che fuoriesce e inquina il terreno circostante: una vera discarica a cielo aperto!
Anche in questo caso , il patrimonio naturalistico delle Salinelle  potrebbe essere sfruttato dall’amministrazione locale, come fanno generalmente in altri siti, ma resta nello stato di più assoluto abbandono.
Indignati e pieni di rabbia e stupore gli allievi e i docenti  rimbalzano la seguente domanda alle Amministrazioni comunali di Paternò e Belpasso: E’ giusto che un bene naturale, eccezionale patrimonio naturalistico,  sia trasformato in discarica?
Come fanno questi comuni a non vergognarsi di fronte agli occhi di moltissimi turisti che visitano i loro territori? Dove finiscono i soldi che forse dovrebbero servire per le pulizie e per la prevenzione antincendio di certe aree? Gli amministratori di certi comuni forse pensano che il futuro delle nostre aree riguardi solo la nascita di nuovi centri commerciali?
Un ambiente simile in altre parti del mondo sarebbe stato trasformato in posto di lavoro  con i turisti in fila dopo aver pagato il ticket.

Angela Percolla

 

 







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