Prima Nazionale “Padre Pino Puglisi. Un prete contro la mafia”, spettacolo dell’opera dei pupi antimafia al Teatro Brancaccio
Data: Sabato, 07 settembre 2013 ore 07:00:00 CEST Argomento: Redazione
In
occasione del ventennale della morte di Padre Pino Puglisi, la
Marionettistica Popolare Siciliana, con la regia di Angelo Sicilia,
metterà in scena "Padre Pino Puglisi. Un prete contro la mafia". Lo
spettacolo in prima nazionale, verrà realizzato presso il Teatro
Brancaccio "Auditorium Di Matteo" il 12 settembre alle 16, 30 (ingresso
gratuito) nell'ambito delle manifestazioni del Centro d'accoglienza
Padre Nostro fondato da Padre Pino Puglisi. Ad accompagnare il puparo e
drammaturgo palermitano ci sarà il giovane cantastorie bagherese Paolo
Zarcone e il cantautore Moffo Schimmenti. Da anni ormai Angelo Sicilia
ha tolto le armature ai pupi prediligendo la narrazione delle storie
più belle del popolo siciliano. Ha ideato e messo in scena il ciclo dei
pupi antimafia che comprende ben otto spettacoli che ripercorrono
storicamente le tappe più salienti della lotta alla mafia in Sicilia.
Un filo rosso che unisce sapientemente la storia dei Fasci siciliani,
la lotta dei contadini per la riforma agraria, fino ad arrivare alla
storia di Peppino Impastato, dei giudici Giovanni Falcone e Paolo
Borsellino, di Pio La torre e di Padre Pino Puglisi. Questo ciclo
permette di cogliere anche l’evoluzione di cosa nostra negli ultimi
cento anni, dalle lupare contro i contadini e i sindacalisti, al
tritolo e alle stragi. Il teatro funge da mediazione, grazie al suo
linguaggio diretto e alla bellezza della meccanica delle marionette,
permette di veicolare messaggi di impegno civile e sociale,
catapultando gli spettatori all’interno delle storie. Quella di Pino
Puglisi, da qualche mese beatificato dalla chiesa, è la storia di un
prete di frontiera che è stato ucciso dalla mafia perché faceva
semplicemente il suo mestiere. In Sicilia infatti non si ammazzano solo
giudici e forze dell’ordine, ma anche i ministri di Dio che hanno il
coraggio di alzare la testa, di lottare per donare condizioni migliori
a bambini destinati a divenire manovalanza per le associazioni
criminali. Angelo Sicilia è riuscito a narrare la semplicità e la forza
di “3P”, la sua coraggiosa ribellione, incastonandola abilmente nella
difficoltà culturale di un quartiere come Brancaccio che appare in
tutta la sua inesorabile decadenza. Se da un lato viene palesata, in
tutta la sua forza distruttiva, la cultura omertosa e la violenza,
dall’altro la gioia dei bambini riesce a lenire questo crudo realismo.
La narrazione fuori campo è affidata al cantastorie che riesce a
tessere il filo rosso che unisce la drammaticità e la bellezza di
questa storia. Gli spettatori si troveranno ad osservare l’indifferenza
dei palermitani dinanzi al corpo martoriato del prete e saranno
chiamati a scegliere subito da che parte stare. Come sostiene Angelo
Sicilia “Sarà la morte a raccontare la vita di questo grande uomo, in
un susseguirsi di scene in cui ogni spettatore diventerà parte attiva
della storia. Il teatro infatti è uno strumento per far dialogare
l’uomo con la parte più recondita di sé. Solo entrando in contatto con
la propria cultura mafiosa, ammettendola e palesandola a se stessi, si
può pensare ad un superamento vero e genuino della stessa”.
mopsmadonie@libero.it
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