Salvaguardare il Creato e difendere la Vita - Giornata per la salvaguardia del creato
Data: Mercoledì, 04 settembre 2013 ore 07:45:00 CEST Argomento: Redazione
Inizia con il primo settembre l’azione educativa,
celebrando la Giornata per la salvaguardia del Creato. E’ una felice
opportunità, promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana, nata
per sottolineare il rapporto tra l’essere umano e il mondo che ci
circonda, dono di Dio da difendere e custodire con amore.
Quest’anno la Giornata si collega ad un evento particolare che si
celebrerà a Roma il 27 novembre quando Papa Francesco accoglierà in
udienza speciale otto mila studenti provenienti da tutta Italia
quali “custodi del creato”.
L’iniziativa promossa dalla Fondazione Sorella Natura di Assisi
costituisce, infatti un vincolo di unità tra le molteplici iniziative
di educazione ambientale che si realizzano nelle scuole attraverso il
progetto “Ambientiamoci a scuola” anche grazie all’ausilio di numerose
associazioni ambientaliste.
Il termine “salvaguardare” è stato arricchito
dall’interpretazione linguistica del “custodire”, che richiama il
coltivare e il custodire della Genesi, il promuovere e il proteggere, e
non solo la preoccupazione a non rovinare qualcosa.
L’approccio cristiano alle tematiche ambientali valorizza il
concetto di “creato”, perché riconosce in Dio Padre, il
Creatore del cielo e della terra, come professiamo nel Credo. Il creato
è dono di Dio per la vita di tutti gli uomini, «e il suo uso
rappresenta per noi una responsabilità verso i poveri, le generazioni
future e l’umanità intera»
Nell’educazione al rispetto dell’ambiente, se non viene valorizzata la
dimensione di “creato” si possono attivare meccanismi non sempre
positivi per una vera coscienza civile e di rispetto ambientale
Mentre la difesa del creato sollecita la difesa della vita che va
tutelata sin dal suo concepimento, alcune correnti ambientaliste
sostengono la politica della denatalità, in quanto la crescita della
popolazione provocherebbe la progressiva fine del mondo.
I profeti di sventura affermano che sulla Terra saremmo già in troppi.
Di conseguenza, per evitare la catastrofe, sarebbe necessario ridurre
fortemente le nascite ed incrementare l’uso della contraccezione, anche
abortiva. Con la scusa dell’educare al rispetto della natura, si scade
nel fanatismo, arrivando al punto di credere che la nascita di un
bambino possa rappresentare un rischio per l’intera umanità.
Altri ancora utilizzano l’espressione “Madre Terra” dando una
forte accezione esoterica, quasi una divinità che distoglie dal
vero senso delle parole, così come venivano usate da San Francesco,
cantore di “Sorella natura” e favoriscono il diffondersi di
una concezione della natura di tipo neopagano
I seguaci del New Age , quasi un grande contenitore sincretista, sono
convinti che le pietre, le erbe, le fiamme e il vento contengano
particolari energie, in grado di produrre effetti sulla vita
quotidiana. Di conseguenza finiscono per diventare schiavi degli
oggetti, degli amuleti e dei talismani. Certe derive esoteriche si
legano , infatti, ad una proposta d’amore per la natura che è ben
diversa da quella cristiana.
La Giornata per la salvaguarda del Creato , sostengono i Vescovi, non
deve diventare un’occasione per incoraggiare l’aborto o per
adorare la Madre Terra, ma un invito a custodire e rispettare i doni
che il Signore ci ha dato, con lo stesso spirito proposto da San
Francesco. E’ questa la giusta strada da percorrere per non cadere
nella trappola delle non-culture superstiziose e contro la vita.
“Custodire il creato, per coltivare la pace “, tema della 5ª Giornata
per la salvaguardia del creato, ritorna attuale oggi alla vigilia di un
annunciato pericolo di conflitto mondiale che parte dalla Siria e dal
Medio Oriente.
«Costruire la pace nella giustizia
significa infatti orientarsi serenamente a stili di vita personali e
comunitari più sobri, evitando i consumi superflui e privilegiando le
energie rinnovabili.
È un’indicazione da realizzare a
tutti i livelli, secondo una logica di sussidiarietà: ogni soggetto è
invitato a farsi operatore di pace nella responsabilità per il creato,
operando con coerenza negli ambiti che gli sono propri».
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
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