Ci risiamo! Come
ormai ogni anno si sta consumando in questi giorni sotto i nostri occhi
l’ennesima umiliazione a danno della qualità della scuola pubblica
statale e dei diritti maturati da più di 150.000 insegnanti precari
abilitati, specializzati e con esperienza maturata sul campo che
stazionano nelle graduatorie ad esaurimento da lunghissimo tempo. Molti
da oltre 20 anni!
Anche quest’anno si cerca di mistificare la realtà con una sterile
demagogia che ci parla di digitalizzazione, di corsi e concorsi per
entrare nel mondo della scuola, di messa in sicurezza degli edifici
scolastici, di migliaia di assunzioni sul sostegno, di bisogno di
“svecchiare” il corpo docente. Basta farsi un passeggiata nelle nostre
aule per capire il dramma in cui i docenti e gli alunni si sono
ritrovati dopo i violenti tagli degli ultimi anni ed in particolare
quelli del governo Berlusconi-Tremonti-Gelmini che, in un colpo solo,
ha tolto 8 miliardi alla scuola pubblica mandando a casa più di 150.000
insegnanti.
La classi pollaio con più di 27-28 alunni sono ormai la norma, il tempo
pieno e le copresenze non sono che un ricordo in molte scuole, i
parametri per l’assegnazione del sostegno non vengono rispettati se non
costringendo i genitori a sporgere denuncia e ad imbarcarsi in
estenuanti ricorsi, la continuità didattica non esiste più e glile
insegnanti cambiano ogni anno.
La risposta del governo Letta a questo stato di cose è in palese
continuità con i governi precedenti: l’assunzione di soli 11.268
docenti in totale per scuole elementari medie e superiori di tutta
Italia non sono che un’elemosina che priva ancora una volta la scuola
pubblica statale delle risorse di cui necessita.
Non sono questi i numeri di cui la scuola ha bisogno per offrire un
servizio di qualità ! Non sono questi i numeri per rispettare almeno
l'enorme europee che prevedono l’assunzione a tempo indeterminato dopo
3 anni di precariato. Non sono questi i numeri per restituire agli/alle
insegnanti dignità e prospettive future. Non sono questi i numeri per
ri-costruire una scuola pubblica degna di un paese civile di qualità,
inclusiva e pluralista.
I precari e le precarie della scuola
Cobas
CHIEDONO
- il ritiro dei tagli Gelmini e di
tutti i provvedimenti attuativi;
- l’immissione in ruolo su TUTTI i
posti disponibili in organico di diritto e di fatto;
- il rispetto della scadenza del 31
agosto per il conferimento delle supplenze annuali;
- lo sblocco completo del turn over e
l’abolizione della legge Fornero;
- il ripudio dei progetti guerrafondai
e l'abbandono di tutte le inutili “grandi opere”
Per far sentire la nostra voce ed unirci alle rivendicazioni dei
colleghi di ruolo inidonei, del personale ATA, degli ITP, dei docenti e
Ata “quota 96", invitiamo tutti e tutte venerdì 23 agosto a
Montecitorio dalle ore 9,00
cobas.comitati.di.base.scuola@gmail.com